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Cos’è la partita IVA e quali sono i regimi fiscali tra i quali si può scegliere

Prendere la decisione di aprire una partita IVA non è sempre facile. Per prima cosa occorre infatti analizzare la situazione e comprendere se davvero convenga fare un simile passo o meno. Molte volte capita che sia la volontà di non lavorare più come dipendente, preferendo offrire servizi o vendere beni in totale autonomia per guadagnare di più, a orientare i nostri step. E questo accade quando si sente l’esigenza di non voler essere sottoposti a un vincolo di subordinazione, puntando ad avere una libertà assoluta sia per quanto riguarda la progettazione di tempi e orari che di strategie operative. Ma andiamo per ordine: cos’è la partita IVA? Si tratta di un codice di 11 cifre le quali consentono di identificare correttamente il contribuente, a prescindere dal fatto che si tratti di una società oppure di una persona fisica. L’IVA è la principale imposta indiretta, che viene applicata sia sullo scambio che sulla produzione di beni e servizi. 

Quando è obbligatorio aprire la partita IVA

L’obbligo di apertura di una partita IVA esiste per tutti coloro che intendono svolgere un’attività professionale autonoma e continuativa, con un reddito annuo superiore a un certo limite. Una regola che vale per i professionisti a prescindere dalla loro avvenuta iscrizione a un determinato albo di appartenenza così come anche per imprese industriali, artigiane e commerciali oppure per ditte individuali. L’obbligo non sussiste invece per coloro che effettuino prestazioni di tipo occasionale: in tal caso, ogni anno i contratti attivabili non possono superare il valore complessivo di 5mila euro netti. Le attività occasionali, inoltre, sono quelle che hanno durata inferiore o uguale ai 30 giorni l’anno. 

E’ importante ricorrere a strumenti ben precisi per monitorare i flussi di denaro in entrata o in uscita, avendo sempre sotto controllo la gestione finanziaria: il riferimento è in primis al conto corrente per partita IVA come quello offerto da Qonto, istituto di pagamento a supporto di professionisti, start up e PMI. Dal 2008 si può scegliere, quando si apre partita IVA, il conto al quale collegare la propria attività professionale. Avere un conto corrente business è sempre utile per separare le finanze di lavoro da quelle private, mantenendo così un controllo costante sulle transazioni. Peraltro, scegliendo il conto business per partite IVA di Qonto si potrà gestire ogni aspetto tramite una app molto semplice da usare.

Regime forfettario, regime semplificato e regime ordinario: le cose da sapere

Sono tre i regimi fiscali tra i quali è possibile scegliere quando si apre partita IVA: regime forfettario, regime semplificato e regime ordinario. Quali sono le loro caratteristiche? Il primo è un regime di tipo agevolato, messo a disposizione di imprese individuali e professionisti che rispettano certe condizioni (per esempio il limite di fatturato annuo a 65mila euro). L’aliquota è al 15% ma si può abbassare al 5% nel caso in cui si rispettino certi requisiti al momento dell’apertura. Vi è una importante semplificazione dal punto di vista burocratico. Confluiscono invece nel regime semplificato coloro che non rispettano i requisiti per accedere al forfettario o che hanno oltrepassato il limite di fatturato. E’ previsto l’uso del principio di cassa, inoltre vi sono vantaggi per la tenuta contabile - appunto semplificata - e l’aliquota, che varia in base al fatturato, può arrivare al 43%. Il più svantaggioso dei regimi fiscali per partita IVA è il regime ordinario, che si applica quando vengono superati i limiti del regime semplificato (occorre tenere libri contabili con spese e singoli movimenti).

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