E' iniziata la nuova avventura di Domenico Romano e Pietro Lo Bue che hanno raggiunto Lampedusa per proseguire il loro viaggio a tappe verso Capo Nord.
Oltre l'Italia attraverseranno Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia, Svezia e Norvegia, quasi 8.000 km da coprire in 35-40 giorni.
"La percorrenza media - dicono - dovrebbe essere di circa 200 chilometri al giorno, l'arrivo è previsto il 17 di luglio".
I due ciclisti di Spadafora e Pozzallo, da sempre attivi nel mondo del volontariato, oltre ad avere il patrocinio di Legambiente porteranno con loro gli emblemi di varie associazioni tra queste l'Avis, la Misericordia, e l'Admo. A seguirli e a documentare il viaggio i volontari Nino Lentini e Francesca Giavarini, che forniranno il supporto logistico con un camper.
Domenico Romano non è nuovo a queste imprese. Da Milazzo ha già raggiunto Londra.
Stavolta si tratta di una tra le più difficili missioni che questi due servitori dello Stato hanno affrontato nella loro onorata carriera.
"Lampedusa/Capo Nord - commentano - un viaggio in bici che ci porterà dal sud al nord della nostra Europa. Il viaggio come al solito porrà l'attenzione sia sul mondo del volontariato che sulla difesa dell'ambiente".
E' iniziata la nuova avventura di Domenico Romano e Pietro Lo Bue che hanno raggiunto Lampedusa per proseguire il loro viaggio in bicicletta a tappe verso Capo Nord. Oltre l'Italia attraverseranno Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia, Svezia e Norvegia, quasi 8.000 km da coprire in 35-40 giorni. "La percorrenza media - dicono - dovrebbe essere di circa 200 chilometri al giorno, l'arrivo è previsto il 17 di luglio. Un viaggio in bici che ci porterà dal sud al nord della nostra Europa e che, come al solito, porrà l'attenzione sia sul mondo del volontariato che sulla difesa dell'ambiente". ".
I due ciclisti di Spadafora e Pozzallo, da sempre attivi nel mondo del volontariato, oltre ad avere il patrocinio di Legambiente porteranno con loro gli emblemi di varie associazioni tra queste l'Avis, la Misericordia, e l'Admo. A seguirli e a documentare il viaggio i volontari Nino Lentini e Francesca Giavarini, che forniranno il supporto logistico con un camper.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
5 MAGGIO 2021
L’intervista del Notiziario al comandante Domenico Romano, il mare in bici
29 MARZO 2022
L’intervista del Notiziario a Domenico Romano e Pietro Lo Bue, i gemelli del libero pedale
Qualche giorno fà mi sono cimentato piacevolmente in una prova abbastanza impegnativa: effettuare il periplo della nostra bellissima isola, naturalmente in bici.
Mi ero dato un tempo limite di 72 ore, purtroppo ne ho dovuto aggiungere una decina in più, ritornando a casa (da dove ero partito) in 81 ore e 45 minuti.
Il fatto di non essere riuscito nel mio intento non sminuisce la mia personale gioia nel aver pedalato sulle strade della nostra terra, portando in giro per tutta la Sicilia il cappello di un giovane milazzese che per ora sta attraversando una parte difficile della sua vita (Luca Sansone)
Di seguito un piccolo resoconto della mia avventura, cercherò di essere breve, ma chi mi conosce sà che scrivere (e parlare) poco mi viene sicuramente più difficile di pedalare.
I° Giorno Martedi 18 Maggio.
Partenza puntuale alle 05.00 (forse qualche minuto prima) a pedalare insieme a me un amico delle mie zone, Santino. Chiacchierando del più e del meno con lui giungiamo alla salita del Tindari con il sole che aveva appena fatto capolino, pedaliamo con il sontuoso duomo alla nostra destra, sullo sfondo il mare di un azzuro cristallino. Scavalchiamo la salita d’impeto e a Gioiosa ci fermiamo per un caffè, Santino gira la sua bici e se ne ritorna a casa, io continuo sulla SS113 in solitaria.
Il tempo è bello, il sole ancora non alto e i Km si accumulano. Dalle parti di Sant’Agata incontro fortuito con un amico e collega, Enzo. Mi fermo con piacere per due saluti e una fotografia al volo e poi mi rimetto in bici a pedalare.
Come al solito mi fermo ogni ventina di chilometri e all’ora di pranzo arrivo dalle parti di Cefalù.
Qui un’altro gradito incontro, Sandro, che da Palermo è venuto ad incontrarmi sulla SS.113. Anche’egli è un appassionato di bici, e anch’egli si è cimentato nel periplo della Sicilia (con risultati sicuramente migliore dei miei). Il suo incontro mi fa molto felice anche perchè la sua presenza mi garantirà l’attraversamento di Palermo in maniera alquanto veloce.
Passiamo insieme a Sandro difronte il rifornimento di Buonfornello, rifornimento che mi aveva vsto lo scorso anno annullare il precedente periplo, la mia soddisfazione la potete solo immagginare.
Prima dell’ingresso a Palermo mi viene a trovare Fabio, responsabile del sito Sport Web Sicilia, un sito che si occupa di sport in tutte le salse, due chiacchiere e si riparte.
Superiamo Palermo e il suo traffico e al calare della sera Sandro mi lascia sulla strada che porta verso Trapani, il suo aiuto è stato indispensabile e per questo lo ricorderò sempre.
Monto le luci e mi dirigo verso Terrasini, la mia idea è di riposare qualche ora e poi continuare per Trapani. In un rifornimento sulla statale provo a montare il sacco a pelo ma alcuni cani randagi mi fanno desistere, decido di riprovare nel riforimento successivo ma anche qui sento immediatamente avvicinare un branco di randagi. In questi viaggi ci vuole flessibilità ed è per questo che prenoto un B&B in località Trappeto, in perfetto orario con l’arrivo del coprifuoco.
Doccia e ninna immediata
KM 277 dislivello 2053 mt media 21.4KM/H
II° Giorno Mercoledi 19 Maggio.
Mi alzo prestissimo e subito mi dirigo dalle parti di Alcamo, devo decidere se prendere la strada che dal mare porta a Castellamare e poi Trapani, o quella che porta ad Alcamo e Nuova Gibellina, la prima la conosco la seconda no, d’impeto sceglio la seconda e …sbaglio.
La strada permette il risparmio di una ventina di chilometri ma le sue salite mi fanno pagare un “dazio” importante. Come se non bastasse il sole del giorno precedente mi ha bruciato le braccia e sono costretto a tenerle coperte, anche perchè non riesco proprio a trovare una crema idradante.
Arriva il pomeriggio e con esso rivedo il mare di Sciacca, continuo a pedalare anche se la stanchezza adesso si fa sentire. Dalle parti di Licata ennesimo graditissimo incontro con Peppe. Peppe è un cicloturista incontrato per caso durante il mio “A Londra ma…in bici”, il ricordo della bella serata trascorsa assieme a Paola e l’essere riusciti a rimanere in contatto tramite i social lo hanno portato a cercarmi per strada. Come se non bastasse la gioia dell’incontro, Peppe mi ha portato una buona dose di generi di conforto (Banane, barrette, datteri, integratori). Sono questi gli incontri che fanno felici le persone e per quanto mi riguarda la mia è gioia pura.
Prendiamo un caffè e poi lui ritorna a casa, io continuo in assetto notturno fino a Gela. Qui anche questa volta allo scadere del coprifuoco (ore 23.00) mi “butto” dentro un B&B, telefonata a casa e ninna con sveglia alle 04.00
KM 224 dislivello 2203 mt media 19.2 KM/H
III^ Giorno Giovedì 20 Maggio.
Esco dall’albergo prestissimo avevo appuntamento con Peppe dalle parti di Scoglitti. La sera prima avevo guardato il percorso per arrivare nel piccolo paesino noto per il suo bellissimo mare. Dovevo girare a sinistra ma che faccio? Giro non so per quale recondito motivo a sinistra e inizio a pedalare. Peppe mi aveva detto che dopo quattro/cinque chilometri dall’uscita di Gela avrei trovato la deviazione verso Scoglitti. Al settimo chilometro mi inizio a preoccupare, all’ottavo chiedo ad un signore e mi dice che avevo sbagliato direzione. Abbastanza “inquieto”, soprattutto con me stesso, giro la bici e faccio la strada a ritroso, morale della favola: ripasso sotto l’albergo dopo aver percorso 16 km a vuoto e 47 minuti dopo la mia partenza.
Mi fermo e mi tranquillizzo, faccio colazione in un bar e riparto con la sottile rabbia di aver perso un ora per una mia leggerezza.
Incontro Peppe dalle parti di Scoglitti, la pedalata con lui è piacevole, come se non bastasse mi ha portato anche una crema solare e per questo posso ritornare a pedalare a braccia scoperte. Mi pregio della sua compagnia e arriviamo a Pozzallo. Qui lui mi lascia ma mi incontra Pietro, anch’egli ciclista. Mi porta un rifornimento di banane e mi scorta con il suo motorino elettrico fuori Pozzallo. Lì ritorno da solo e inizio a pedalare verso Siracusa. Supero Ispica, Rosolini e Cassibile, in un autogrilli mi mangio una fetta di carne con patatine a forno e alla fine entro nella città aretusea.
Prendo il telefono per inserire nel navigatore il percorso che mi porti fuori dalla città e mi accorgo di aver perso gli occhiali da vista, (che probabilmente mi sono caduti dalla tasca posteriore della maglia) quindi vado a naso. Come sapete il mio naso per scegliere la strada giusta non è dei migliori. Mi ritrovo a cercare l’ex SS114 (divenuta provinciale quindi percorribile con le bici) ma per tre volte finisco dinanzi alla nuova SS114 (vietata alle bici). Tempo, fatica e energie perse e incazzatura che aumenta. Grazie a un ciclista intercettato per caso capisco che devo salire a Belvedere. Da li grazie ancora ad un ragazzo in motorino, intercetto la strada giusta e finalmente mi dirigo verso Catania.
Mentre riposo sotto un albero si ferma una macchina, all’inizio credo sia un “cretino” che vuole importunarmi. Si scopre invece che è un mio ex compagno di classe, Nunzio, che avendomi riconosciuto si era preoccupato per me. Sono queste delicatezze che mi portano una gioia immensa e mi danno lo stimolo per fare le mie “ciclopazzie”
Arrivo nella città etnea alle 21.00, devo ricaricare la luce posteriore e quindi decido di chiedere aiuto alla logistica dell’amministrazione dove lavoro. La mia idea è di mangiare qualcosa e fare un paio di ore di sonno, quindi ripartire di notte alla volta di Messina.
Alle 22.30 monto il sacco a pelo e mi accomodo per il meritato riposo.
KM 241 dislivello 1469 mt media 20.6 KM/H
IV° Giorno 21 Maggio.
La sveglia suona alle 00.30, insieme ad essa compaiono dei crampi mai provati prima. Non so se ci sia una correlazione ma mi sveglio con il suono della sveglia e con tre crampi in entrambe le gambe. Fatico non poco riprendere possesso dei muscoli, ma la loro presenza mi consiglia di rimandare la partenza di qulche ora e per questa la posticipo alle 04.00.
Sono le 03.51 e mi rmetto in sella, percorro tutta la ciclabile della città Etnea e poi dopo Ognina mi dirigo alla volta di Acireale. In aria la sabbia dell’Etna che mi tiene compagnia, sotto le ruote lo sfrigolio della stessa sabbia mi consiglia di non forzare l’andatura. Ogni tanto sento il rumore del grande vulcano che borbotta.
Mi godo un alba stupenda ad Acireale. Continuo imperterrito a pedalare, il mare a destra mi tiene compagnia, e la fatica che provo si trasforma in felicità via via che percorro i chilometri.
Supero di getto la divisione provinciale ed entro a Giardini, da li Taormina e tutti i paesini della riviera. A Messina incontro fortuito con Pietro a cui consegno lo zaino e la borsa sottosella, pedalo molto più agevolmente senza alcun peso. Sullo stretto granita caffe con panna e immancabile brioche, e poi giù verso casa.
A Spartà incontro Giovanni impegnato nella sua pedalata quotidiana. Mi riconosce e torna indietro , mi affianca fa un video spettacolare e mi fa da apripista fino a casa. Qui ad aspettarmi la mia famiglia e ….una torta spettacolare .
Con i 138 km percorsi ho terminato il periplo della nostra isola....anche questa una bellissima esperienza che mi ha visto fare qualche sbaglio....non ho chiuso in 72 h ma in meno di 82....poco male perché lo scopo principale era dire #iotifoperluca e per tutti coloro che sono nella sua stessa situazione....
KM 138 dislivello 1054 mt, Media 17.3 km/h
Conclusioni.
La prima è quella che per chiudere il periplo nelle 72 ore che mi ero prefissato tutto deve andare bene, ma proprio tutto.
La seconda la gioia di aver percorso quasi 900 km in poco più di tre giorni
La terza la felicità di avere tanti amici che mi hanno cercato, scortato, coccolato in tutta la Sicilia. Ed è questa forse la gioia più bella.
Alla fine di quest’ennesima avventura con la voglia già di metetre in cantiere la prossima voglio ringraziare i ragazzi del Decathlon Milazzo soprattutto quelli del reparto ciclismo e il direttore. Alfredo, Stefano e Fabrizio si sono adoperati per fornirmi il materiale utilizzato, spero possa essere l’inizio di una bella collaborazione.
E che dire di Luca Sansone, durante i giorni del mio viaggio è stata ufficializzata la notizia che sarà sottoposto (finalmente) alla terapia adeguata. Questa è l’ennesima gioia anche perche posso orgogliosamente pensare che il mio #iotifoperluca nel suo piccolo abbia sortito il suo effetto, anche solo se un effetto scaramantico.
ps tutte le attività sono visibili su Strava (account domenico romano) e appena posso caricherò qualche video del viaggio su you tube. Filmati disponibili anche sul mio profilo Facebook
---Pit stop a Catania per ricarica luci posteriori/anteriori....e domani si arriva a chiudere il periplo e se non sarà in 72h sarà sicuramente sotto le 80....notte e a domani
----Anche oggi assetto notturno per sfruttare ogni minuto....credo che mi fermerò a Gela ....e domani mi toccheranno oltre 300 km ma sarò giustificato perché rientro a casa :) notte e a domani
---Come sanno gli amici che mi seguono da un pò, lo scorso anno ho provato a “chiudere” il giro della Sicilia in meno di 72 ore, l’esito infausto (mi sono fermato a Buonfornello a circa 180 KMda casa) non mi ha fatto passare la voglia di riprovarci.
Ed eccoci allora a ripartire in barba al periodo malsano legato alla situazione Covid.
E mi sono lanciato in quest’ennesima avventura.
Il Piano è di partire direzione Palermo, e chiudere la prima tappa aTrapani, l’indomani tempo permettendo dovrei fare Trapani-Scoglietti, e il terzo giorno Scoglitti-Spadafora.
Sulla carta ogni tappa è superiore ai 330 km, una percorrenza diciamo “impegnativa”.
Partirò senza alcun supporto esterno, con una bici muscolare da corsa (una Corratec Dolomite) , una sacca sottosella da bikepacking, uno zaino e un sacco a pelo.
Ho avuto la fortuna questa volta di essere appoggiato dai ragazzi del Decathlon di Milazzo che mi hanno fornito tutto il materiale tecnico di cui necessito (sacco a pelo compreso), e che con queste poche righe ringrazio anche per essere un brand che cerca di agevolare tutti i tipi di sport, ciclismo compreso.
Cercherò, orgogliosamente anche questa, di tenere alta l’attenzione su una situazione che merita la giusta considerazione, quella di Luca Sansone, il piccolo milazzese affetto da SMA 1 che in questi giorni sarà (speriamo) sottoposto a terapia con un farmaco costosissimo, la mia prova rispetto alla sua sarà veramente piccola e per questo darò tutto me stesso per riuscire a portarla a termine.
La mia personale “sfida” mi servirà a capire se sarò ponto ad affrontare il prossimo anno un’altra avventura “estrema”, ma per quello ne parlaremo al mio ritorno.
Assetto notturno direzione Castellammare alla ricerca di un b&b (visto la presenza si cani randagi)
ci aggiorniamo tra….un MIGLIAIO di chilometri