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I topolini che vivono nelle isole Eolie hanno un’ampia varietà genetica. A scoprirlo è stato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori de La Sapienza che hanno pubblicato i loro lavori sulla rivista Molecular Biology and Evolution. Secondo il calendario cinese, il 2020 è l’anno del Topo e così la rivista scientifica ha voluto celebrarlo dedicando una particolare attenzione scientifica agli studi sulla genetica evolutiva di ratti e topi.

Fra questi, è stato selezionato e pubblicato il lavoro del gruppo di ricerca coordinato da Riccardo Castiglia del Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza, riguardante l’evoluzione in Mus domesticus, anche detto topolino delle case o topo domestico, nell’arcipelago delle Isole Eolie.

Lo studio, grazie a tecniche di sequenziamento genetico di ultima generazione (Next Generation Sequencing, NGS), ha analizzato da un nuovo punto di vista la straordinaria diversita’ cromosomica delle popolazioni del topolino delle case che vivono nell’arcipelago. La particolarita’ genetica di questo animale e’ il risultato di una millenaria convivenza con l’uomo che avrebbe avuto quindi un ruolo determinate nel suo processo evolutivo.

Il topolino domestico ha origine nel corso del Neolitico in Medio Oriente, come commensale dell’uomo che, a quel tempo, iniziava a vivere in comunita’ stanziali. Da li’, insieme al suo compagno di viaggio si e’ spostato arrivando nel Mediterraneo centrale circa 3.000 anni fa, durante l’Eta’ del Ferro. Le Isole Eolie rappresentavano in quel periodo storico un crocevia di passaggio delle navi mercantili, una delle principali vie commerciali dell’ossidiana, il prezioso vetro nero vulcanico.

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