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Lipari - La Corte dei Conti ha richiesto di dedurre all'ex segretario generale del Comune Vincenzo Scarcella, all'ex funzionario Pietro Morsillo, ai consilgieri comunali Giuseppe Finocchiaro, Adolfo Sabatini, Fulvio Pellegrino, Giacomo Biviano, Ugo Bertè, Raffaele Rifici, e agli ex consiglieri Daniele Orifici e Giovanni Giachino Busacca su un debito fuori bilancio di 18 mila 90 euro e 79 centesimi (oltre interessi e rivalutazione).

L'invito a dedurre è stato firmato dal vice procuratore generale Salvatore Chiazzese.

In pratica, se le contro deduzioni non saranno accolte, l'ex segretario dovrebbe risarcire 7236 euro, il funzionario Morsillo 3 mila 860 e tutti gli altri 904 euro e 54 centesimi a testa.

LA VICENDA. In data 28 settembre 2017 la Corte dei Conti ha ricevuto un esposto in ordine al rimborso delle spese legali sostenute dal segretario generale del tempo Maria Nicastro e dal vice segretario generale Giovanni Famularo che erano stati coinvolti in un procedimento penale per omissioni di atti d'ufficio conclusosi con sentenza al tribunale di Barcellona di "non doversi procedere in ordine ai reati perchè estinti per prescrizione".

Precedentemente il gip dichiarando "il non luogo a procedere poichè l'azione penale non doveva essere iniziata per mancanza del provvedimento di riapertura indagini", aveva emesso sentenza che a seguito di ricorso del piemme era stata annullata con rinvio, dalla Corte di Cassazione.

A seguito di specifica richiesta di rimborso della segretaria Nicastro e del vice Famularo, il responsabile dell'ufficio legale Morsillo, proponeva al consiglio di riconoscere il debito fuori bilancio.

E il 10 maggio 2017 in consiglio il segretario Scarcella, interpellato, dichiarava "trattandosi di sentenze di assoluzione il rimborso spetta" e subito dopo veniva approvato e poi liquidato. 

Secondo la Corte dei Conti, "l'esborso sostenuto dal Comune di Lipari si pone in evidente contrasto con la normativa e la costante giurisprudenza di riferimento che non legittima il rimborso delle spese legali al di fuori della formula assoluzione piena. Il pagamento della somma costituisce quindi un danno erariale per l'ente".

Ora sono attese le contro-deduzioni che dovranno pervenire entro 45 giorni a decorrere dalla notifica dell'invito.

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