OGS Trieste, Università La Sapienza, SZN, INGV, Amphibia – 4° edizione della scuola di subacquea scientifica nell’isola laboratorio di Panarea: immergendosi tra le bolle.
Si è svolta dal 25 al 30 settembre scorso la quarta edizione della Summer School di subacquea scientifica a Panarea (isole Eolie) presso il laboratorio ECCSEL-NatLat Italy dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS, Trieste).
La scuola nasce dalla collaborazione tra OGS, il Dip.to di Scienze della Terra dell’Università La Sapienza di Roma, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Palermo, la Stazione Zoologia Anton Dohrn di Napoli (SZN) e il diving locale Amphibia.
Il corso, della durata di 6 giorni, è aperto a studenti, laureati, specializzandi, dottorandi in discipline scientifiche e professionisti impegnati nello studio e nella gestione del territorio/mare. L’offerta didattica prevede lezioni frontali multidisciplinari, tenute da docenti universitari e da ricercatori degli enti di ricerca coinvolti, esercitazioni di laboratorio, e attività subacquee volte all’acquisizione di tecniche per il campionamento e l'analisi di parametri chimico-fisici e biologici utili alla caratterizzazione e al monitoraggio degli ambienti idrotermali superficiali (8-24 m di profondità) di Panarea.
Questa quarta edizione, la seconda internazionale, è stata patrocinata per la prima volta della rete CO2Geonet ed ha visto la partecipazione di 9 studenti di cui 5 geologi e 4 biologi che sono stati quindi suddivisi in due gruppi di lavoro per le esercitazioni in immersione scientifica.
Le immersioni sono state effettuate in siti caratterizzati da diverse tipologie di emissioni naturali di CO2 o fluidi termali: l'area di fronte alla spiaggia di Ditella (attigua al molo di Panarea), l’area in prossimità degli isolotti di Bottaro e Lisca Bianca (a circa 1,2 miglia da Panarea), un sito definito come campo-21 non lontano dall'isolotto di Dattilo, e black point ove è presente la boa osservatorio dell'INGV.
Gli argomenti trattati nelle lezioni hanno incluso gli aspetti geologici, geochimici e biologici dell’area idrotermale di Panarea ed analoghi sistemi costieri di emissioni di CO2 presenti ad Ischia, le tecniche multiparametriche di monitoraggio in continuo e la definizione di protocolli sperimentali per il campionamento e studio dell'ecosistema bentonico. Inoltre, per la prima volta in questa edizione, gli studenti hanno potuto assistere a lezioni sul monitoraggio acustico, tenute da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), e sulle tecniche di comunicazione scientifica, grazie all’intervento del giornalista scientifico Jacopo Pasotti.
Durante le immersioni gli studenti hanno svolto attività pratiche come ricognizione e mappatura delle aree di studio, definizione di transetti lungo un gradiente di pH, campionamenti di gas, acqua, sedimenti ed organismi bentonici, tecniche di visual census e misure in situ con riferimento alle lezioni teoriche svolte.
Tutte le attività formative hanno permesso ai partecipanti di acquisire esperienze che possono concorrere al raggiungimento dei requisiti minimi richiesti per il rilascio dei brevetti di subacqueo scientifico (European Scientific Diver e Advanced European Scientific Diver), rilasciati in Italia dall'Associazione Italiana Operatori Scientifici Subacquei (AIOSS), che ha patrocinato anche per questo anno la scuola.
I primi risultati ottenuti dall’analisi dei campioni raccolti durante le passate edizioni della scuola di immersione scientifica di Panarea hanno evidenziato come l’acidificazione oceanica, studiata in particolare lungo il cratere di Bottaro, influisca sulle comunità di organismi bentonici (piccoli invertebrati) che vivono associati ad un’alga bruna strutturante (genere Cystoseira) in prossimità delle emissioni di CO2. In particolare, si osserva una diminuzione della biodiversità, dovuta soprattutto ad una diminuzione delle specie calcificanti (molluschi), accompagnata da un aumento dell’abbondanza di poche specie, soprattutto crostacei e policheti, che mostrano una maggiore tolleranza a valori bassi di pH, intorno a 7,8. Questo dato risulta ancora più importante se si considera che tale valore di pH corrisponde a quello previsto per la fine di questo secolo, se le emissioni di CO2 in atmosfera dovessero continuare ai tassi attuali. Inoltre, nel sito di fronte Ditella, definito come hot/cold points per l’alternarsi di punti di emissione di fluidi freddi e caldi, con temperature fino a 60 °C, la fanerogama endemica Posidonia oceanica, che colonizza la zona, ha mostrato una densità ed una morfologia delle foglie inferiore nei punti caldi, ma una comunità epifita più cospicua, rispetto ai punti freddi. La risposta di Posidonia e del habitat di importanza cruciale per la fascia costiera del Mediterraneo, al cambiamento climatico, meritano ulteriori futuri approfondimenti. Infine, grazie alle osservazioni effettuate durante l’edizione 2018 della scuola, è stato possibile registrare la presenza di tre specie di vegetali aliene, cioè non native del Mediterraneo, le alghe verdi Caulerpa taxifolia var. distichophylla e Caulerpa cylindracea, e la fanerogama tropicale Halophila stipulacea, che sembrano ben tollerare le condizioni di temperatura ed acidificazione delle sorgenti idrotermali di Panarea, e che confermano il ruolo di queste aree come punti di diffusione di specie non native e spesso invasive nel Mediterraneo.
I coordinatori OGS: Dr Cinzia De Vittor Università la Sapienza: Dr Sabina Bigi Stazione Zoologica Anton Dohrn: Dr Maria Cristina Gambi INGV: Dr Francesco Italiano Amphibia diving center (Panarea): Andrea Fogliuzzi