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di Gustavo Marco Cipolla

«Le grandi passioni non esistono: sono fantasie dei bugiardi. Esistono solo i piccoli amori che possono durare poco o a lungo». C’è una via dedicata ad Anna Magnani sull’Isola di Vulcano nell’arcipelago siciliano delle Eolie. Una strada che ricorda sentimenti infuocati e gelosie nate prima a letto e poi sul set, quando la verace attrice romana, premio Oscar nel '56 per “La rosa tatuata”, decise di mettere in piedi una produzione cinematografica parallela con il film “Vulcano” dopo aver saputo che l’amato (e amante) Roberto Rossellini avrebbe girato, non lontano, “Stromboli. Terra di Dio”. Nell’opera di Rossellini la protagonista non sarebbe stata Nannarella, ma una giovane svedese, Ingrid Bergman, che nella pellicola neorealista interpreta la rifugiata lituana Karin, in fuga nel Mediterraneo per sposare il suo Antonio.

«Una nordica faccendiera» per la Magnani che, all’oscuro di quel nuovo amore ardente alimentato dalle riprese e condannato dalla stampa perbenista e cattolica, non aspettò molto tempo per convocare il regista tedesco William Dieterle e vestire i panni, davanti alla cinepresa, di Maddalena Natoli, un'ex prostituta ritornata nel luogo natio per liberare la sorella Maria dalle insistenti avances di un marinaio che morirà soffocato per mano sua in un’immersione. Mentre lei, Maddalena, si lascerà travolgere dalla lava in un’eruzione sull’"Isola bionda" che sa di zolfo. Una guerra di passione tra dive, datata 1949, innamorate dello stesso uomo e che, ormai, è un cult per la storia del Cinema italiano.

A Vulcano l’odore della solfatara è fortissimo, i piccoli negozi di souvenir costeggiano il corso principale dell’isoletta e per chi desidera rilassarsi, dopo una deliziosa granita al gusto di gelso e limone, è possibile fare un tuffo nelle calde pozze di acque sulfuree o cospargersi la pelle con i fanghi dalle proprietà benefiche che rigenerano la cute. Raggiungibili in aliscafo dai porti di Tropea e Vibo Valentia in Calabria, o dalla Sicilia, magari noleggiando privatamente una barca a vela, le Isole Eolie sono piccole perle che, tra miti e leggende, sbocciano sul Tirreno. Prendono il nome da Eolo, il dio dei venti, che secondo la mitologia abitava proprio lì.

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Stromboli è la terra divina con il vulcano ancora attivo e la sabbia lavica di colore scuro che crea suggestioni ottiche a contrasto con l’azzurro cristallino del mare. Passeggiare per le viuzze interne a piedi nudi, prima di aver assaggiato un ottimo arancino (o "arancina", come dicono i siciliani doc) è un’esperienza unica quando si ha ancora il sale tra i capelli. Dalla terrazza panoramica della piazzetta centrale è possibile ammirare Strombolicchio e Ginostra, dove l’unico mezzo di trasporto sono i muli, mentre “Iddu” (Lui), così viene chiamata Stromboli dagli abitanti del posto, regala emozioni visive con la “Sciara del fuoco”, visitabile di sera grazie alle minicrociere organizzate e tappa imperdibile per turisti e viaggiatori che adorano l’adrenalina e non temono lapilli e lava incandescente a pochi metri di distanza dalle imbarcazioni. Da visitare le chiese di San Bartolomeo e San Vincenzo Ferreri. Malvasia, vini pregiati e il verde degli ulivi, destinati alla produzione di olio e cosmetici, sono i fiori all’occhiello del "gigante buono" che vive sul mare. Stromboli ha ispirato anche scrittori come Jules Verne in “Viaggio al centro della Terra” e filosofi del calibro di Friedrich Nietzsche in “Così parlò Zarathustra”.

Chi prosegue per più giorni il suo soggiorno nell’arcipelago siculo farà scalo ad Alicudi e Filicudi per godere delle splendide coste, mentre per i cinefili Salina, con la celebre spiaggia di Pollara, dove sono state girate alcune scene de “Il postino” interpretato dall’indimenticato Massimo Troisi, è una posto magico e nostalgico che fa pensare all'attore partenopeo. Gli appassionati di fotografia immortaleranno la "Riserva naturale" del parco regionale e, chi proprio non può rinunciare al grande schermo, potrà partecipare al SalinaDocFest, dal 2007 rassegna annuale di celluloide sui documentari d’autore. La piccola Panarea è invece l’isola della movida e della nightlife, con costruzioni di interesse storico, tra cui le chiese di San Pietro e dell’Assunta, che ripropongono le caratteristiche architetture eoliane.

Nel 1997 la commedia omonima diretta da Giuseppe Moccia, in arte Pipolo, parla delle peripezie di un gruppo di giovani in vacanza tra flirt, party estivi e voglia di divertirsi in compagnia. Nel cast pure la showgirl Alessia Merz, lanciata dal programma "Non è la Rai" e poi velina di "Striscia la notizia" con la bionda collega Cristina Quaranta. Lipari è la settima, ma non per ordine di importanza, delle Isole Eolie. L’etimologia greca riconduce il suo nome alla fertilità del territorio, famoso anche per i rinomati capperi. Dolci tipici come gli "Spicchiteddi", biscotti preparati con mandorle e mosto cotto, e le "Nascatole", decorate con chiodi di garofano e speziate alla cannella, sono vere e proprie prelibatezze per i palati più raffinati alla scoperta delle tradizioni gastronomiche d'antan.

Navigare da Vulcano a Lipari offre la possibilità di avventurarsi, su quella che è una vera linea blu dominata dalle onde, fra numerose e straordinarie chicche geologiche. Dalla "Valle dei mostri”, insenatura ricca di scogli che con l’erosione del mare hanno assunto la forma scultorea di figure terrificanti, alla “Piscina di Venere”, dove si narra che la dea seducesse i suoi amanti, passando per la grotta detta “del cavallo” fino ai faraglioni "Pietra Menalda" e "Pietra Lunga", citati nell’Odissea di Omero come le “Rupi erranti” oltre le quali era impossibile passare. Nei racconti di un’antica leggenda marinara sono il simbolo di una bellissima storia tra due innamorati. Quando Lui fu trasformato in pietra per punizione, Lei, poiché desiderava stargli accanto per sempre, chiese agli dei di diventare una roccia. Così il suo desiderio fu esaudito e da allora, a Lipari, i palombari parlano del mito dell’Amore eterno.(ilmessaggero.it)

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