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STIMA AGGIORNATA DELLE ATTIVITÀ DI PESCA E DELLE ATTUALI CATENE COMMERCIALI E DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI ITTICI NELLE ISOLE EOLIE

Nell’ultimo anno (maggio 2018 – aprile 2019), è stato svolto un monitoraggio relativo alle attività di pesca nelle isole di Lipari e Salina, che ha messo in evidenza come la pesca locale abbia subito cambiamenti importanti negli ultimi anni. Lo studio è stato effettuato anche con il contributo di Blue Marine Foundation.
A partire dal 2002, con l’applicazione del divieto di pesca con le reti derivanti (“spadare”), l’attività di pesca alle Eolie si è profondamente trasformata. Le isole Eolie erano tradizionalmente la più importante area in cui veniva praticata quest’attività, la quale era in grado di generare opportunità di lavoro e di guadagno (più o meno ufficiali) piuttosto rilevanti. Inoltre, la pesca eoliana era in grado di fornire al mercato locale crostacei, cefalopodi e pesci, assieme a catture accidentali di tonno rosso, aguglia imperiale e luvaro imperiale, generando un’occupazione locale sia diretta che indiretta, e alimentando un bilancio commerciale positivo tra importazione ed esportazione locali.
Il presente studio ha previsto un’indagine su un totale di 15 attività di pesca e il censimento di 82 specie diverse, fornendo informazioni sulle catture e sullo sforzo di pesca per attrezzo, le catture per specie, per giorno, mese ed anno, la stagionalità delle diverse tecniche di pesca, i prezzi allo sbarco e sul mercato, le catene di distribuzione e trasformazione e la stima del valore commerciale delle attività di pesca.
Prima di effettuare lo studio sullo sbarcato del pescato locale, è stato necessario censire le flotte dei pescherecci locali nell’intera area delle Isole Eolie, definendo in dettaglio le loro caratteristiche: su 125 pescherecci ufficialmente registrati, di fatto 120 erano potenzialmente attivi nelle isole, e solo 109 risultavano effettivamente operativi in mare. In base ai dati preesistenti, la flotta della pesca professionale nelle Isole Eolie si sta riducendo di anno in anno, e con essa anche il numero di pescatori professionali. Ufficialmente, sono presenti 171 pescatori professionali nelle Isole Eolie. Inoltre, assieme alla realtà della piccola pesca professionale, sono state identificate 76 imbarcazioni da pesca ricreativa stabili alle Isole Eolie. Tale numero risulta in aumento nel corso della stagione turistica, per cui una stima complessiva è difficilmente quantificabile.
Complessivamente, questo studio ha reso possibile stimare lo sbarcato totale nelle Isole Eolie a circa 980 tonnellate per anno, considerando tutte le specie, con un valore complessivo di circa 6.630,000 euro. Il ricavo annuale medio per barca è molto variabile, ma non è molto elevato.
Lo studio ha anche messo in luce diversi problemi presenti nel settore della pesca, tra cui la pesca illegale e l’interferenza dei cetacei con vari attrezzi da pesca, che possono incidere negativamente nelle battute di pesca. A tale riguardo, una delle maggiori attività di pesca alle Isole Eolie è la pesca al totano, che è in grado di assicurare rendimenti importanti di catture e che, al tempo stesso, è una di quelle più compromesse dalla predazione dei delfini. In quei casi, le catture mostrano una riduzione media di circa il 60%.
Attualmente, il bilancio del commercio ittico locale è fortemente negativo, in quanto l’esportazione non è assolutamente in grado di compensare l’importazione, che è circa tre volte più alta. Anche le specie ad alto valore commerciale come i grandi pelagici (es. tonno, alalunga e pescespada) sono in parte importate per soddisfare la richiesta del mercato locale.
In conclusione, questa ricerca fornisce una buona panoramica della situazione attuale relativa alle pratiche della pesca artigianale eoliana e del mercato ittico locale, mettendo anche in risalto alcune situazioni di non facile soluzione. Pertanto, questi dati risultano essenziali per pianificare attività nelle Isole Eolie nei prossimi anni, in particolare nel caso dell’istituzione di una futura area marina protetta.

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