Anche quest’estate prosegue l’attività di monitoraggio delle popolazioni eoliane di uccelli marini e del falco della regina svolta dai ricercatori dell’associazione Nesos.
I dati raccolti negli anni scorsi sono stati presentati al simposio internazionale “Conservation of marine and coastal birds of the Mediterranean”, tenuto ad Hammamet in Tunisia nel febbraio 2015, e in una rassegna dell’avifauna delle isole circumsiciliane pubblicata sempre nel 2015 da Bruno Massa, Pietro Lo Cascio, Renzo Ientile, Emanuela Canale e Tommaso La Mantia sulla rivista “Il Naturalista siciliano”.
Le ricerche di Nesos hanno permesso di individuare due piccole colonie del raro uccello delle tempeste Hydrobates pelagicus, unici siti riproduttivi della specie nel Tirreno meridionale, e di aggiornare le informazioni sulla consistenza delle popolazioni di berta maggiore Calonectris diomedea e di falco della regina Falco eleonorae.
Quest’ultima specie, che torna ogni estate alle Eolie dopo una lunga migrazione dal Madagascar, ha registrato un sensibile incremento numerico ad Alicudi, dove la colonia è soggetta a minor grado di disturbo, mentre lo stato di altre colonie – quella di Panarea e in particolar modo quella di Salina – appare preoccupante e segnato da un costante declino.
La tutela di queste specie – incluse come “prioritarie” nella direttiva comunitaria 147/09 – diviene fondamentale per la “salute” dell’ambiente e per la salvaguardia della biodiversità dell’arcipelago, la cui importanza faunistica ha motivato già da tempo la designazione di una Zona di Protezione Speciale.
L’assenza di un’opportuna gestione, tuttavia, rende ardua la conservazione del patrimonio naturalistico delle isole; in questo senso, i ricercatori dell’associazione Nesos auspicano come prossimi passi sostenibili l’istituzione dell’area marina protetta e del parco nazionale delle Eolie, entrambi strumenti previsti dalla normativa e fondamentali per la qualità del futuro del nostro territorio.
Associazione Nesos
LIPARI - A Lipari scoperte due piccole colonie del raro Uccello delle Tempeste "Hydrobates Pelagicus". Lo ha rivelato Pietro Lo Cascio presidente dell'associazione Nesos.
"Anche quest'estate - spiega - prosegue l'attività di monitoraggio delle popolazioni eoliane di uccelli marini e del Falco della regina svolta dai nostri ricercatori. I dati raccolti già sono già stati presentati al simposio internazionale 'Conservation of marine and coastal birds of the Mediterranean', tenuto ad Hammamet, in Tunisia. Ora le nostre ricerche hanno permesso di individuare due piccole colonie del raro uccello delle tempeste, unici siti riproduttivi della specie nel Tirreno meridionale, e di aggiornare le informazioni sulla consistenza delle popolazioni di Berta Maggiore Calonectris Diomedea e di Falco della Regina Falco Eleonorae. Quest'ultima specie, che torna ogni estate alle Eolie dopo una lunga migrazione dal Madagascar - puntualizza Lo Cascio - ha registrato un sensibile incremento numerico ad Alicudi, dove la colonia è soggetta a minor grado di disturbo, mentre lo stato di altre colonie - quella di Panarea e in particolar modo di Salina - appare preoccupante e segnato da un costante declino". (ANSA)