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Subito dopo la vittoria del talent, ha rivelato: «Lirica, pop, crossover, non so ancora esattamente cosa farò, ma mi piacerebbe provare tutto. Voglio mangiare il mondo»

di Andrea Laffranchi

«Ho riacceso il telefonino dopo 5 mesi… 13 mila messaggi! Non so come fare». Alberto Urso il mattino dopo la vittoria ad Amici. «Sono andato a letto alle sette. Avrei voluto restare a dormire nella casetta, ma era venuta anche la mia famiglia e li ho raggiunti in albergo». Un’ora di sonno alle spalle, ma non c’è stanchezza nella voce del tenore 21enne, occhi chiari e fascino mediterraneo che conquista le fan, vincitore della diciottesima edizione del talent di Maria De Filippi (4.804.000 spettatori, 27% di share). Prima volta per una voce che arriva dall’opera (a X Factor 2017 il precedente non fortunatissimo di Lorenzo Licitra), Alberto ha battuto trapper, interpreti e cantautori, anche quelli forti come Giordana. Dedica della vittoria? «Alla famiglia che ha fatto sacrifici per portarmi dove sono e alla nonna paterna Rosetta che da lassù sarà contentissima». L’amore per la lirica viene da lei? «Nonna mi ha sempre seguito ed è stata importantissima nella mia infanzia. La lirica invece me l’ha fatta scoprire mio padre. Lui ha un’agenzia di pratiche automobilistiche, ma per passione organizzava concerti alle Eolie. Una volta portò un tenore: il giorno dopo iniziai a imitarlo. Papà notò la mia voce e decise di mandarmi a lezione: canto prima, pianoforte, batteria…».

E poi il Conservatorio. Gli amici non la prendevano in giro per i suoi gusti retrò? «Mi hanno sempre sostenuto dicendo che dovevo seguire la mia passione. Allo stesso tempo mi prendevano in giro facendo la parodia del tenore ooooooooh». Una prima alla scala il 7 dicembre o un sold out a San Siro? «Scelta difficile. Posso suonare un giorno allo stadio e poi esibirmi in teatro il giorno dopo? Lirica, pop, crossover, non so ancora esattamente cosa farò, ma mi piacerebbe provare tutto. Questa vittoria è un punto di arrivo, ma anche la partenza di un lungo percorso di studio». Tatuaggi a sfondo musicale (uno lo spartito di O sole mio, l’altro la musa della musica Euterpe), ma sempre tatuaggi sono: che dicono nel mondo dell’opera? «Ormai anche alla Scala sono tutti tatuati. Faccio lirica ma siamo nel 2019: è giusto che non ci siano pregiudizi».

Non ne ha sentiti nemmeno sulla partecipazione ad Amici? «I miei maestri erano contenti del fatto che portassi la lirica in tv per farla conoscere ai giovani. Anche perché, rispetto ad altri generi, è un po’ indietro». Che musica ascolta? «Pavarotti, Bocelli, Carreras, Domingo… ma anche i Pink Floyd, Cremonini, Jovanotti, i Queen, anche rap e jazz». Che farà con i 150 mila euro del premio? Li mette via per comprare casa, investe in Borsa o si prende il macchinone? «Li investo negli studi». Quarto posto nella classifica Fimi con l’album Solo, 300mila follower su Instagram… pronto agli hater? «Sono sicuro che non sarà facile, ma questa è un’esperienza che non ricapita due volte nella vita». A 12 anni ha partecipato a «Ti lascio una canzone»… «Ho imparato a conoscere il palco. Se mi riguardo vedo un ragazzino che doveva mangiare un po’ meno pasta». Adesso è un sex symbol… le dà fastidio che non si valuti solo la voce? «No, sono uno a cui piace piacere. Mi prendo in giro per la panzetta, ma mi tengo in forma. Un cantante è come un atleta. Gioco a calcio con gli amici, ala destra». Chi è il Pavarotti del calcio? «Cristiano Ronaldo, vorrei rubargli l’esperienza».

Aveva già fatto due provini ad «Amici». Non ha mollato… «Ci vuole determinazione, non bisogna mai mollare. Un “no” non è una barriera, ma una critica costruttiva che ti dice che non è ancora il momento, non ero ancora pronto». L’esperienza della scuola di «Amici»? «Fa maturare e crescere, sia dal punto di vista artistico che umano. Ogni giorno sei spinto a studiare cose diverse e cresci senza rendertene conto. Adesso sono una roccia, non mi ferma più nessuno, voglio mangiare il mondo».(corriere.it)

NOTIZIARIOEOLIE.IT

23 MAGGIO 2019

Amici 2019. "Il trionfo di Alberto Urso". Le videodichiarazioni dei parenti raccolte nella nottata a Messina da Tiziana Russo

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