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Un gruppo di abitanti dell'isola di Panarea, gioiello dell'arcipelago eoliano, ha deciso di trascorrere il weekend a ripulire la Riserva Naturale a Iditella in cui, ormai da troppo tempo, erano stati "abbandonati" rifiuti di vario genere.
16 volontari, due giornate di raccolta a mano.
Batterie esauste, copertoni di Ape car e motocarri, reti da pesca, parabordi, reti e materassi, sanitari completi di un bagno (probabilmente quello smantellato per far spazio al nuovo!), cucine, frigoriferi, contenitori vari, tantissimo ferro e un'immensità di plastica.
La Riserva di Panarea era veramente stracolma di rifiuti e chissà quanta ancora ce ne saranni nascosti fra i cespugli; una delle passeggiate più incantevoli dell'isola nel mezzo della macchia mediterranea, dove ci sono i rami di alberi e cespugli pieni di plastica incastrata, un po' come in certi villaggi di quei paesi che il nostro Occidente considera Terzo Mondo.

I volontari hanno chiesto un permesso speciale al Sindaco per poter supportare Claudio e Carlo nel trasportare i sacchi dei rifiuti raccolti con i propri mezzi privati, senza rischiare denunce. A mezzogiorno, orario in cui la Nave della Spazzatura arriverà a ritirarli sull'isola, verranno imbarcati e saranno trasportati indifferenziati in qualche discarica siciliana. Per il ferro occorrerà aspettare "la nave del ferro" che si spera arrivi questa stessa settimana.
Si, perché in un'isola piccola come Panarea non esiste un sistema di raccolta differenziata: le soluzioni proposte in passato avevano lo sguardo rivolto a Lipari, l'isola maggiore, ma è impensabile che una soluzione valida per una "cittadina sul mare" come Lipari possano andare bene per un'isola come Panarea. Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi sono isole piccole rispetto a Lipari o a Vulcano.

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Un compattatore sull'isola con un vero sistema di raccolta differenziata abbatterebbe parecchio la spesa folle che significa fare arrivare ogni giorno la Nave della Spazzatura, oltre che ad evitare la bruttezza e i cattivi odori ogni mattina sul porto, durante il rito "dell'imbarco dei rifiuti".
Ci vuole davvero così tanto? In un'isola in cui tutte le case hanno giardini, dove gran parte del territorio "dovrebbe essere una riserva" non si riesce ad organizzare un compost di comunità per lo smaltimento in loco dell'umido?

E' corretto impedire ai tanti turisti che incrementano l'economia locale ogni estate di non poter fare la differenziata come fanno nelle città di provenienza almeno per quanto riguarda vetro e plastica?
E' la prima volta dopo tanti anni che gli isolani omaggiano Panarea con un atto di amore come quello compiuto da questi volontari lo scorso weekend.
Perché alla fine un'isola incantata come questa merita soprattutto gesti di amore, di rispetto e di gratitudine, merita di essere pulita, conservata, amata, con la vegetazione sana, senza spazzatura ovunque e con un sistema di raccolta differenziata pensato ad hoc.
Qualcosa sta cambiando nelle coscienze degli isolani: finalmente non si aspetta più "la mano" della politica, ma si agisce.
E' anche il primo anno in cui, grazie al supporto dei commercianti e degli esercenti, circoleranno sull'isola articoli sostenibili alternativi alla plastica mono uso e molti dei locali si stanno dotando di cannucce lavabili o compostabili.
Caro Sindaco grazie per la Tua disponibilità nell'assicurarti che la nave della spazzatura si porti via in un giorno tutti i rifiuti raccolti e per fare in modo che arrivi al più presto la nave del ferro.
Noi isolani siamo pronti a darTi supporto nel trovare una soluzione concreta per la nostra amata Panarea: la stagione turistica è alle porte e non abbiamo ancora un'idea precisa di cosa verrà fatto in merito al problema devastante della spazzatura sull'isola. Ti aspettiamo per ridare a Panarea il suo ruolo di Regina delle Eolie, con le strade che profumano di gelsomino, non di monnezza. Troviamo insieme una soluzione ad hoc per Panarea.
Adesso è il momento di agire.

I volontari "spazzini" dell'isola di Panarea

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