di Maria Giovanna Maglie
A botte di iniziative che costano sotto i €10000 e sfuggono al controllo, per l'esattezza 103 manifestazioni per €500mila, concentrate per la maggior parte nel tuo collegio elettorale, si fa campagna elettorale in Sicilia, e se sei l'assessore regionale al Turismo ti viene benissimo.
Una giusta a onor del vero aveva provato a dirla, prima che iniziasse la campagna elettorale, beccandosi I rimproveri sdegnati e addolorati del suo mentore Rosario Crocetta,di un amareggiato Leoluca Orlando. Aveva detto che "l'emergenza migranti danneggia le eccellenze siciliane e che non si possono distribuire i profughi nei comuni turistici ".
anthony barbagallo
Che un Assessore al Turismo della Sicilia pensi che se ci sono tanti profughi, ci vanno meno turisti, soprattutto quelli che portano tanti soldi, è una frase da monsieur de Lapalisse. Vista la reazione, se l'è subito rimangiata, anche perché avrebbe dovuto spiegare, una volta ridotti o eliminati i profughi, una volta spente le luci accese da altri sul G7 a Taormina, che cosa lui propone per le eccellenze siciliane. Se è la sagra della ricotta, tanto vale che se la mangino anche i profughi.
L'assessore Anthony Emanuele Barbagallo, da chiamare rigorosamente Entoni, così recita il suo curriculum ufficiale, come e' naturale per uno nato a Catania, era già finito nel mirino di Gian Antonio Stella in un'inchiesta di metà agosto sui disastri del turismo siciliano negletto colpevolmente. I dati da lui riferiti parlano chiaro: solo un turista internazionale su sette (il 14%) va in vacanza nel Mezzogiorno (nonostante un crollo del 30% della Turchia, per fare un solo esempio) e nel 2016, come riconosce l'Osservatorio Turistico regionale su dati Istat, le presenze sono addirittura calate (-7,2%) rispetto all'anno precedente scendendo a 13.462.747.
Un cinquantaduesimo del totale italiano. Nonostante i nove siti Unesco, nonostante le città d'arte, nonostante le spiagge, nonostante i vini, nonostante la magia dei cibi. Per fare un solo esempio: il Veneto di presenze ne ha registrate 63 milioni: quattro volte e mezzo di più.
Gli anglismi da quattro soldi del sito dell'assessorato al Turismo - quando ormai tutte le regioni scrivono in buon italiano e poi traducono in almeno 6/7 lingue quante sono le nazionalità dei visitatori - li aveva stigmatizzati con sarcasmo impagabile Pietrangelo Buttafuoco, da "Destination Management Organization", a "market coverage", lo "scrupoloso lavoro di benchmarking" e le "azioni di availability", e "via con Jessica Falsaperla, Sue Ellen Pappalardo, Samantha Lanzafame e Alyssa Giuffrida. Tutte prime al traguardo del cuore elettorale di Anthony".
Ma sapete che c'e', Anthony, da pronunciare attentamente Entoni, guarda lontano, alla rielezione e magari al Parlamento nazionale neanche tanto nascostamente, e va avanti macinando consensi un tanto a cannolo.
C'è solo un modo collaudato in Sicilia di promuovere il turismo e la cultura, ovvero prendi il budget, lo fai a pezzi come uno spezzatino, lo distribuisci a pioggia in infinite manifestazioni ed eventi, ti aspetti che ti ritorni il tutto sotto forma di voto. I turisti veri? La promozione di luoghi straordinari come Segesta, Piazza Armerina, Selinunte, Agrigento, Siracusa, antichità senza paragoni insieme a spiaggia, mare, Barocco? Ma chi se ne frega.
Così fan tutti, sia chiaro, ma in questa campagna elettorale per le regionali di novembre guardate a vista perché in qualche modo anticipano il prossimo futuro delle elezioni politiche, si distingue Anthony Emanuele Barbagallo, assessore regionale al Turismo, fedelissimo di Rosario Crocetta - quello che doveva rappresentare il nuovo e che prima di mollare l'osso del potere presidenziale regionale ha fatto una quantità di nomine che neanche un dittatore nordcoreano - e candidato alle Regionali con la lista del Megafono che sostiene Fabrizio Micari (Pd).
Vuoi una Sagra della ricotta, puoi farti mancare una Festa delle ciliegie? Ce n'è per tutti i gusti, tranne che per quelli del turismo vero e decente, che in una regione che potrebbe viverci alla grande sopra, e' invece continuamente mortificato e penalizzato.
Anthony è un uomo pieno di risorse e fantasia perciò ha sponsorizzato il Padre Pio Day per 2.500 euro, l'associazione devoti di San Michele Arcangelo e Santa Caterina per la mostra di Grammichele e i festeggiamenti in onore di San Sebastiano Martire, per 4000 euro, a Ragusa il "Benvenuto al 2017'' per 4.000 euro.
Le bande musicali sono un must , fatevi due conti tra suonatori e famiglie mille euro a quella di Castellammare, 960 a quella di Gualtieri Sicaminò, l'Agosto di Gallodoro (4.000 euro), le Vibrazioni Sicane a Bivona (5.000 euro) e Ragalna in festa (4.000 euro).
Alla musica della banda non puoi che accompagnare la magnata gratuita ed ecco finanziate la Sagra della Ricotta di Marianopoli a 9.982 euro, un affare, la Festa della ciliegie, il Laboratorio del Gusto alla festa di San Paolo Apostolo, la Sagra "Caliceddi salsiccia e vino" alla festa di San Nicola, "La Castagna d'argento" a Trecastagni, al costo di 5.000 euro organizzata dall'associazione Icaro, la Festa della Vendemmia a Piedimonte Etneo pure per 5.000 euro, e la Sagra del Formaggio a Santo Stefano di Quisquinia.
Contro il disinvolto assessore si sta rivoltando tutto lo spettro politico, che naturalmente scopre il trucchetto solo in campagna elettorale, perché quando governano fanno così tutti in Sicilia, e protestano Claudio Fava, candidato governatore di Mdp-Art 1: "Il turismo è un asse strategico, non può essere utilizzato come centro di spesa"," Barbagallo tratta la Regione come un bancomat", Forza Italia preannuncia un esposto alla procura per "voto di scambio ".
Anthony è preoccupato? Ma neanche per sogno. A Sicilia blog spiega: "Noi siamo da settimane nei territori, gli altri pensino ai sondaggi. Il sei novembre tireremo le somme". E vai con la banda.(dagospia.com)