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Lipari - L'Istituto Capitalia spa aveva richiesto il pagamento di quasi 22 mila euro di interessi passivi ad un cittdino residente sull'isola ed al tribunale delle Eolie è stato condannato al pagamento delle spese processuali.

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L'Istituto Capitalia S.p.A. difatti si è visto respingere un decreto ingiuntivo con il quale si era ingiunto il pagamento della somma di Euro 21.796,27. Il giudice della sezione distaccata del tribunale di Lipari Francesco Montera, nell'accogliere l'opposizione proposta da Stefano Panza, difeso dall'avvocato Salvatore Leone ha condannato la banca al pagamento delle spese processuali ammontanti ad oltre 6.000,00 euro.

Delle gocce significative ma segnali chiari di giustizia. Le banche ormai sono sulla via del non ritorno.Tegola dopo tegola si stanno smontando i castelli di sogno che amministratori e politici hanno costruito sulle spalle dei risparmiatori che erano abituati a credere alle banche come le persone religiose credono ai loro preti. I Tribunali ormai guardano le banche come associazioni molto particolari. Una sentenza significativa è arrivata da Lipari.

 

Il commento

 
di Maurizio Pagliaro
Standing ovation per l'avv. Salvatore Leone ed il suo assistito Stefano Panza.  In uno stato dove i politici  sono,  contemporaneamente, collusi e banchieri.  Forse oltre al pagamento delle spese processuali si poteva configurare il reato di " tentata estorsione " per Capitalia S.p.A.
 
Comunque è una bella vittoria anche contro i politici che, tramite le fondazioni bancarie, sono direttamente interessati nelle banche, vedere Legge 386/90 artt.8, 9 bis e 10bis (CAI) che non è Club Alpino Italiano, ma Centrale di Allarme Interbancario, alla faccia del conflitto di interessi. Ma siete Onorevoli e Senatori o banchieri?  Quante volte, per cifre inferiori, non si apre un contenzioso con le banche o per paura o perché si pensa, SBAGLIATISSIMO, che le banche siano oneste.
 
Moltiplicate per tanti clienti e per tanti anni si " rapinano" cifre stratosferiche. Come diceva ieri il signor Michele Sequenzia a proposito dell'algoritmo che ha permesso la rapina perpetrata per 20 anni ai danni dei viaggiatori, prima di Ferrovie dello Stato ed ora  di Trenitalia. Nessuno dei nostri, manager, ministri " primi e secondi " si è mai accorto di nulla, ma non c'era Mauro Moretti?
 
Che dopo avere affossato Ferrovie dello Stato, per punizione è diventato Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo S.p.A. ex Finmeccanica.  Condannato per il disastro di Viareggio, non si dimette e non è interdetto dai pubblici uffici, salvato da una Direttiva del Tesoro, caso strano anche lui è presidente di una fondazione. I danni li paga sempre il popolo, solita mammella da mungere in eterno. D' altronde con il moderno Concordato, i "Patti Ucciardonensi",  ci si puo' permettere questo ed altro. 

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