efiocco1Lipari - Tre anni e quattro mesi di reclusione e 5 mila euro di multa. Giuseppe Mannino, 60 anni, di Messina, è stato difeso dall'avvocato Vincenzo La Cava. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Era imputato di ricettazione per aver messo in vendita a Lipari 657 cassette musicali prive del marchio. Gli è stata anche contestata la recidiva reiterata specifica infraquinquennale. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza. 

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LIPARI - Trovato a Lipari mentre vendeva cd musicali privi di marchio, un messinese di 60 anni, Giuseppe Mannino, è stato condannato per ricettazione dal giudice Ennio Fiocco, della sezione distaccata del tribunale eoliano, a 3 anni e 4 mesi e a 5 mila euro di multa. L'uomo aveva 657 supporti musicali privi del marchio e gli è stata contestata la recidiva per aver commesso lo stesso reato meno di cinque anni fa. (ANSA).

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Assolto per mancanza dell'elemento psicologico. Antonio Zampetti, 53 anni, di Leni, è stato difeso dall'avvocato Sebastiano Campanella. La sentenza è stata pronunciata al tribunale di Barcellona dal giudice Ennio Fiocco (piemme Domenico Cigala). Secondo il capo d'imputazione "acquistava o comunque riceveva da persona non identificata un miniescavatore Bobcat ed una minipala Bobcat con la consapevolezza della provenienza delittuosa siccome compendio di furto perpetrato in Peschiera del Garda. I fatti accaduti a Santa Marina Salina risalgono all'8 maggio 2007.

Assolto perché non si è raggiunta la prova della colpevolezza. Marco Lo Schiavo, 30 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Fabrizio Formica. La sentenza al tribunale di Barcellona è stata formulata dal giudice Ennio Fiocco (piemme Agatino Allegra). Secondo il capo d'imputazione "in qualità di possessore e/o committente e/o esecutore materiale, realizzava una staccionata in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico, senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competente". La vicenda risale al 31 maggio 2013.

Assolto per non aver commesso il fatto. Peppe Casella, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Salvatore Leone. La sentenza è stata emessa al tribunale di Barcellona dal giudice Ennio Fiocco. Era stato accusato di aver realizzato una discarica non autorizzata nella quale conferivano rifiuti pericolosi e non pericolosi dei quali in parte provvedeva allo smaltimento mediante illegale incenerimento, nonché per aver determinato, con tale condotta, una trasformazione stabile dell'assetto urbanistico della zona, dichiarata di notevole interesse pubblico. L'indagine era stata condotta dalla guardia di finanza di Milazzo, nel corso della quale veniva disposto il sequestro preventivo di una vasta area di oltre 30.000 mq, al cui interno si trova il centro recupero e di messa in riserva del Casella.

Isolano condannato a un mese e 25 giorni di reclusione (pena sospesa). Simone Cincotta, 35 anni, di Leni, è stato difeso dagli avvocati Bendetto Calpona e Gaetana Di Pasquale. La sentenza alla sezione distaccata del tribunale di Liapri è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco.  Secondo il capo d'imputazione, in modo incontrollato ed in sito non autorizzato abbandonava rifiuti speciali e pericolosi tra cui materiale di risulta derivante da attività di demolizione edile, travi in legno, cavi elettrici, barattoli con residui di vernice e colla. I fatti sono stati accertati in Leni il 9 e 10 ottobre 2012.

Assolto per non aver commesso il fatto. L'ex dirigente del Comune di Lipari Biagio De Vita è stato difeso dall'avvocato Saro Venuto. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Era stato accusato in qualità di dirigente del III° Settore del Comune e responsabile del procedimento, o comunque di soggetto obbligato alla conservazione o alla vigilanza dell'immobile di proprietà comunale ex Sip, sito in area adiacente il corso Vittorio Emanuele, che minacciava rovina (come desumibile dalla nota del responsabile del servizio protezione civille Andrea Mazzeo del 28/10/2008, dalla nota del comandante della polizia municipale  Domenico Russo datata 4.11.2008 che allegava annotazione di servizio degli ispettori Portelli e Martella, dalle nota del geometra Mazzeo del 7.11.2008 e  del 30.05.2011) ometteva di provvedere ai lavori necessari per rimuovere il pericolo sussistente anche per le persone. La vicenda risale al 17 maggio 2012. Il piemme Lavinia Andriolo, aveva chiesto la condanna ad € 200,00 di ammenda. Il difensore Venuto, aveva chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto. In via subordinata chiede l'assoluzione perchè non vi è prova che il De Vita abbia partecipato alla commissione del reato ipotizzato.
Entro novanta giorni vi sarà per il deposito della sentenza.

Il giudice Ennio Fiocco ha assolto Rosa Favorito, residente nell'isola delle Eolie, di Lipari, difesa dall'avvocato Luca Zaia, perchè il fatto non costituisce reato. La Signora Favorito era stata accusata, nella sua qualità di proprietaria e committente, di aver installato sul frontespizio del proprio esercizio commerciale sito in Via Tenente Mariano Amendola, una tenda ed un condizionatore, senza aver previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza, determinando una trasformazione stabile dell'assetto urbanistico della zona, dichiarata di notevole interesse pubblico.

Un diportista palermitano, nel cuore della notte, con un potente gommone sbaglò rotta e fini' contro gli scogli di Monte Rosa e ora è stato condannato alla pena di mesi quattro di reclusione ed € 200,00 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali (pena sospesa). Nicolò Milano, 41 anni, è stato difeso dagli avvocati Vincenzo La Cava e Michelo Giovinco. La sentenza al tribunale di Barcellona è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione, il palermitano, per colpa consistente in negligenza, imprudenza ed imperizia, ometteva di verificare che la rotta del gommone che conduceva, impostata in automatico tramite sistema Gps, fosse idonea a navigare fino all'Isola di Panarea in sicurezza; ometteva di valutare la presenza di una scogliera lungo la rotta impostata sul Gps, nella specie, quella adiacente la "spiaggia del Lazzaretto" sita nell'Isola di Lipari località Monte Rosa; ometteva di verificare a vista la correttezza della rotta impostata anche in ragione delle particolari condizioni visive, essendo la navigazione notturna effettuata in condizione di assenza di luce naturale; ometteva di correggere la rotta in prossimità della località di Monte Rosa; non impediva che il gommone urtasse contro la scogliera rimanendo incagliato sulle rocce così cagionando un danno al natante da diporto con pericolo di naufragio. La vicenda risale al 31 luglio 2011.
Il piemme Domenico Cangemi, aveva chiesto la condanna dell'imputato al minimo della pena con i benefici di legge.
I difensori di fiducia La Cava e Giovinco, avevano chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto o perchè lo stesso non costituisce reato. In subordine il minimo della pena con i benefici di legge. Dopo il violento impatto, le tre ragazze (Ornella Giannone, la cugina Tiziana Messina e Greta Garbo) e il pilota del gommone non riuscivano a deambulare. C'era una ragazza che aveva riportato una forte botta alla gamba.  Soccorsi con la motovedetta Cp furono trasportati al porto di Sottomonastero e consegnati al personale del 118. Al pronto soccorso riscontrarono grosse lesioni al volto con problemi ai denti e lesioni alle gambe. Il conducente era in stato confusionale.

Lipari, 4 turisti palermitani con il gommone sbagliano rotta e finiscono sugli scogli. E invece che a Panarea sono in ospedale

Posted on 31 luglio 2011


Lipari – Sbagliano la rotta e quattro giovani di Palermo con un potente gommone sono finiti sugli scogli di Monte Rosa. Tutti contusi e per uno di loro c’è anche la sospetta frattura ad una gamba. L’incidente si è verificato a mezzanotte e mezza. I palermitani, di 30 anni, con il gommone erano partiti dal porto di Pignataro con un gommone di 7 metri e 80, con motore “Evinrude” di 300 cavalli. Erano diretti a Panarea, per trascorerre il sabato notte nella discoteca piu’ “in” dell’isola dei vip. Avevano raggiunto una velocità di 15 nodi e improvvisamente, a circa 500 metri di distanza dalla zona portuale,  si sono schiantati nella montagna. Scattato l’allarme, è subito intervenuta la guardia costiera che ha soccorso i turisti e con l’ambulanza del 118 sono stati trasferiti in ospedale per i primi accertamenti. L’autorità marittima sull’incidente ha aperto una inchiesta. Tre anni fa nello stesso punto un grosso motoscafo fini’ sulla montagna. Ma in quell’occasione era diretto in porto.


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