ULTIMISSIME. LA LOVERAL RINNOVA LA FLOTTA. ARRIVATI 3 NUOVI MEZZI
Lipari - Per la ditta "Loveral" di Patti che alle Eolie gestisce il servizio dei rifiuti piove sul bagnato.
Dopo il camion finito in mare con il meccanico ancora in rianimazione al "Papardo di Messina, arriva anche il sequestro dell'area di Canneto dove vengono parcheggiati i mezzi.
E' stato effettuato dalla polizia municiaple al comando di Franco Cataliotti, su input del piemme della procura di Barcellona Matteo De Micheli che ha già avviato una indagine.
L'attività della polizia municipale aveva anche portato ad accertare la presenza di tre fabbricati nell'area di Canneto Dentro adibiti a docce, spogliatoio, magazzino deposito, gabinetto chimico, con allacci alla rete idrica ed elettrica. Il terreno è in locazione e l'amministratore della "Loveral" è stato denunciato.
Il responsabile dell'Ufficio Illeciti del Comune di Lipari Claudio Beninati per questi lavori aveva già inviato una ordinanza di smonto con rimessa in pristino dei luoghi a P.V,
La società recentemente si era aggiudicata l'appalto per sette anni. Tra servizio dei rifiuti nelle sei isole gestito dalla "Loveral", trasporto con camions e nave, stoccaggio dei rifiuti, garantito dalle ditte "Eolian Service", di Canneto e "Fratelli Saccà" di Barcellona, Green Fleet di Messina, e discarica a cura della società "Sicula Trasporti" di Catania, il maggior Comune eoliano e la Regione (finanzia traghetto) spendono circa 7 milioni di euro l'anno.
Per la gestione del servizio vi sono state anche forti lamentele da parte di isolani e vacanzieri anche per la massiccia presenza turistica, tanto che la giunta Giorgianni da pochi giorni ha finanziato un servizio straordinario effettuato dalla locale "Eolian Service".
Un vero business considerato che la differenziata è tra le piu' basse della Sicilia: 30%.
LIPARI - Sequestrata l'area utilizzata per il parcheggio dei mezzi della Loveral di Patti, la ditta che gestiste la raccolta dei rifiuti a Lipari. I sigilli nell'area che si trova nella contrada di Canneto sono stati apposti dalla polizia municipale, su richiesta del pm di Barcellona Pozzo di Gotto, Matteo De Micheli, dopo uno dei camion è finito in mare. L'autista è ancora in rianimazione al Papardo di Messina.
L’attività della polizia municipale aveva anche portato ad accertare la presenza di tre fabbricati adibiti a spogliatoio, deposito e gabinetto chimico, con allacci alla rete idrica ed elettrica. Il terreno è in locazione e l'amministratore della Loveral è stato denunciato.
La società recentemente si era aggiudicata l’appalto per sette anni. Il servizio dei rifiuti nelle sei isole è gestito dalla Loveral; il trasporto con camion e nave, stoccaggio dei rifiuti è garantito dalle ditte «Eolian Service» di Lipari, "Fratelli Saccà» di Barcellona Pozzo di Gotto, Green Fleet di Messina; la discarica è gestita dalla società «Sicula Trasporti» di Catania. Il maggior Comune eoliano e la Regione spendono circa 7 milioni di euro l’anno.
Per la gestione del servizio vi sono state lamentele da parte di isolani e vacanzieri, tanto che la giunta Giorgianni da pochi giorni ha finanziato un servizio straordinario effettuato dalla locale «Eolian Service».(ANSA)
L'INTERVENTO
Rifiuti in Sicilia, Badagliacca (Fiadel-Cisal): “Basta discariche, servono i termovalorizzatori”
“Il sistema dei rifiuti in Sicilia è al collasso, bersagliato da inchieste giudiziarie che ne hanno messo in luce tutti i propri limiti: è necessario rivedere l’intera filiera e puntare a chiudere il ciclo in modo definitivo con termovalorizzatori di ultima generazione, sicuramente più sicuri e meno inquinanti delle discariche in cui si annidano interessi poco leciti”. Lo dice il segretario della Fiadel-Cisal siciliana Giuseppe Badagliacca.
“Da anni chiediamo alle istituzioni di affrontare in modo radicale il problema – dice Badagliacca – ma ancora oggi ci ritroviamo con impianti pubblici quasi inesistenti, discariche sature, personale da ricollocare, interessi poco limpidi, eccessiva presenza dei privati lì dove, invece, sarebbe necessaria un ruolo forte del pubblico per garantire il bene comune. La cieca ostinazione di chi dice no ai termovalorizzatori condanna la Sicilia a mantenere il sistema delle discariche: un sistema inquinante, costoso, dannoso per l’ambiente e i cittadini, destinato a esaurirsi o a consumare nuovo suolo e che soprattutto non chiude il ciclo dei rifiuti, visto che ci limitiamo a metterli sotto terra. I termovalorizzatori di ultima generazione, diffusi in tutto il mondo, consentirebbero invece di completare un ciclo di cui la raccolta differenziata deve essere il perno principale, evitando i viaggi dei rifiuti da un angolo all’altro della Sicilia. Le inchieste dimostrano che il sistema attuale non solo non funziona, ma danneggia tutti i siciliani onesti: chiediamo al Governo regionale e all’Ars di aprire un serio dibattito su come disegnare il futuro della nostra Regione, altrimenti saremo condannati a sotterrare per sempre l’immondizia”.
NOTA DEL SINDACATO