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Eolie&Coronavirus 
Il messaggio del sindaco Marco Giorgianni

 I CASI SONO 6 NEL MESSINESE

C'è un sesto ed è un ceppo nuovo che viene dal nord Italia, che ha colpito una ragazza di 27 anni, asintomatica ma ricoverata all’ospedale Papardo. Salgono quindi a sei, al momento, i casi di coronavirus in provincia di Messina, di cui quattro nella città capoluogo e due in provincia, cioè la coppia di santagatesi, di cui il marito è ricoverato all’ospedale di Barcellona e la moglie in isolamento a casa. Venerdì il vigile del fuoco di Sant’Agata Militello e l’ex docente universitario di Messina; sabato la moglie del pompiere ed un altro ex docente che aveva avuto contatti con il collega; domenica anche la moglie dell’ex docente.

MUSUMECI IN ISOLAMENTO

Coronavirus: Musumeci in isolamento volontario dopo contatti con Zingaretti 
 
La notizia della positività del presidente Nicola Zingaretti ha indotto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a contattare subito i sanitari, come stabilito dal protocollo.
 
Mercoledì pomeriggio, infatti, Musumeci è stato seduto accanto a Zingaretti, durante il vertice sul Coronavirus tenutosi a Roma a Palazzo Chigi. Il presidente Musumeci non ha alcun sintomo ed è in ottima salute, ma ha deciso di rimanere in isolamento volontario a casa propria. Dovrà controllare la temperatura corporea due volte al giorno ed effettuare un tampone mercoledì prossimo. 
 
“È una scelta di prudenza doverosa verso gli altri prima ancora che verso me stesso” ha dichiarato il governatore dell’Isola. “Pazienza. Continuerò a coordinare l'attività del governo regionale e della
macchina amministrativa da casa mediante il contatto telefonico. Non ci possiamo fermare neppure per un giorno!”


----Salgono a 4 i casi positivi al Coronavirus a Messina e provincia: l’ultimo riguarda un medico in pensione risultato positivo al tampone; sarebbe entrato in contatto con il professore universitario che si trova in quarantena in casa.

Il paziente, che si è auto-presentato al Policlinico, è stato trasferito a Catania. La notizia viene confermata dal Policlinico.

Accertato il terzo caso di coronavirus in provincia di Messina. Si tratta della moglie del 50enne vigile del fuoco risultato ieri positivo al test e ricoverato all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. L’uomo era tornato venerdì scorso da Roma, dove aveva seguito un corso di aggiornamento.

Secondo quanto si apprende, il test del tampone eseguito sui due figli dell’uomo ha invece dato esito negativo. Al momento sono in corso accertamenti anche sul personale sanitario entrato in contatto con l’uomo. La donna non presenterebbe sintomi febbrili e si trova in isolamento nella propria abitazione.

A Messina un anziano, che si trova nella sua abitazione, è risultato positivo al tampone all’ospedale Papardo. La notizia è stata confermata dal direttore sanitario dell’ospedale Mario Paino. Salgono dunque a due i casi di coronavirus nella provincia di Messina, uno riguarda un vigile del fuoco di S. Agata di Militello che ieri è risultato positivo. Domani i tamponi saranno inviati a Catania per una ulteriore verifica e successivamente a Roma.

ASILO APRE A MESSINA: ARRIVANO I VIGILI. Agenti della polizia municipale hanno imposto stamani la chiusura di un asilo privato in centro a Messina, per non avere osservato l’obbligo imposto dal decreto del presidente del Consiglio che ha sospeso tutte le attività scolastiche fino al 15 marzo. Gli agenti hanno trovato all’interno una quindicina di bimbi, di varia età, che sono stati consegnati alle famiglie. I proprietari dell’asilo sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per inosservanza delle norme del decreto sulla riduzione del rischio di diffusione del coronavirus.

SBARCANO 2.000 PASSEGGERI DA NAVE DA CROCIERA. E’ attraccata nel porto di Messina la nave MSC Opera con circa 2.000 passeggeri a bordo. L’ormeggio era previsto domani, ma è stato anticipato perché le autorità di Malta hanno negato l’approdo per ragioni di ordine pubblico pur in presenza dell’autorizzazione sanitaria. Il comandante della nave avrebbe assicurato che non ci sono criticità sanitarie a bordo, tanto che l’autorità sanitaria di Messina ha rilasciato l’ok allo sbarco. Gli operatori al terminal crociere sono stati istruiti nelle scorse settimane per le procedure da seguire: per il controllo della temperatura dei passeggeri stanno utilizzando un termoscanner mobile.

GIUSTIZIA FERMA FINO AL 31 MAGGIO. Udienze per i reati meno gravi rinviate fino a fine maggio per tutelare chi lavora nelle procure e nei tribunali. E un piano di emergenza per far fronte all’emergenza sanitaria legata all’epidemia del coronavirus che consentirà da un lato assunzioni di 20 mila tra medici, infermieri e operatori, ma anche di essere pronti a un dilagare del virus, con la possibilità affidata alla Protezione civile di requisire materiali sanitari e strutture per far fronte a carenze di materiali o posti letto.

Il governo a sorpresa anticipa parte delle nuove misure anti-virus e approva dopo un Consiglio dei ministri di tre ore un unico decreto legge con le misure per la sanità e la giustizia. Nel provvedimento vengono accorpate quindi sia le restrizioni per gli uffici giudiziari, che scatteranno dal 23 marzo dopo 15 giorni di “sospensione feriale”, sia quelle per mandare rinforzi nelle corsie degli ospedali, in prima linea per contrastare l’epidemia.

Salta, rispetto alle prime bozze, la possibilità per lo Stato di commissariare le Regioni inadempienti rispetto alle nuove misure mentre spunta, oltre alla possibilità di requisire gli alberghi, un potere più ampio alla Protezione civile per disporre, dove diventasse necessario, requisizioni di altri immobili per avere spazi dove gestire le persone in quarantena ma anche requisizioni e espropri di materiale sanitario, dai presidi sanitari e medico-chirurgici per assicurare agli ospedali le forniture adeguate a gestire i contagi e i posti letto “specializzati” necessari a ricoverare i malati.

Per potenziare i reparti di terapia intensiva sono in arrivo 5 mila impianti di ventilazione assistita, che saranno acquistati dalla Protezione civile attraverso la Consip con procedure rapide e semplificate.

CONTROLLI SU TUTTI I VOLI DAL NORD. Dopo le reiterate denunce del presidente della Regione Nello Musumeci, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera ha comunicato che i controlli nei quattro aeroporti siciliani (Palermo, Catania, Trapani e Comiso) vengono regolarmente eseguiti nei confronti dei passeggeri in arrivo dai tutti i voli internazionali e dalle aree endemiche italiane: Milano, Bergamo, Venezia, Verona, Pisa, Treviso, Genova, Torino, Roma. Si invitano, pertanto, i viaggiatori a verificare eventuali inconvenienti e a segnalarli alla mail: segreteria.presidente@regione.sicilia.it.

TERMOSCANNER E ATOMIZZATORI. Negli aeroporti di Catania, Palermo, Trapani e Comiso i controlli, spiega l’Usmaf, vengono effettuati sui passeggeri provenienti dai voli internazionali e dalle aree endemiche italiane: Milano, Bergamo, Venezia, Verona, Pisa, Treviso, Genova, Torino, Roma.

A Catania, da ieri, è in funzione il nuovissimo termoscanner per la misurazione della temperatura; la prossima settimana ne verrà montato un secondo che consentirà di rilevare la temperatura a tutti i passeggeri e di effettuare il riconoscimento facciale, anche con la mascherina indossata. La stessa operazione è in itinere per l’aeroporto di Palermo, dove verrà completata la prossima settimana.(lasiciliaweb.it)

NOTIZIARIOEOLIE.IT

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di Francesca Alascia

Primo sospetto caso di Coronavirus a Sant'Agata di Militello. L’uomo, già in isolamento, è stato trasportato stamattina all’ospedale” Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto per effettuare il tampone, a cui in serata è risultato positivo. Lo ha annunciato il sindaco Bruno Mancuso, in attesa di ufficiale comunicazione dell’Asp. Si tratta del primo caso positivo al Coronavirus della provincia messinese, sinora gli altri casi sospetti erano risultati negativi, una volta sottoposti al tampone.

L’uomo, natio di Sant’Agata, vigile del fuoco, era tornato dai familiari nei giorni scorsi, perchè entrato in contatto con alcuni colleghi di lavoro risultati positivi al virus e già sottoposto ad isolamento in casa. Da giorni il cinquantenne si trovava in isolamento volontario, disposto dal comune perché presentava sintomi influenzali, ma nulla lasciava presagire la positività al virus. A causa di un peggioramento delle sue condizioni, stamattina è stato disposto il trasferimento a Barcellona Pozzo di Gotto, sottoposto al tampone è risultato positivo al Covid 19. Il sindaco Bruno Mancuso, ha dichiarato: “Ho preso già contatti con i familiari, che stanno seguendole procedure, stanno tutti bene al momento. Siamo già a lavoro per attuare quanto disposto dai protocolli sanitari in casi come questo.”

Il paziente è ricoverato all'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto dove abbiamo il reparto di Malattie Infettive e abbiamo avviato tutte le procedure imposte dal ministero della Salute. “ Il focolaio non è di sicuro nella nostra provincia- afferma il direttore generale dell’Asp, Paolo La Paglia - anche perché l'uomo, non messinese, proveniva da fuori, da Sant'Agata Militello lo abbiamo trasferito a Barcellona dove abbiamo il reparto specializzato. Un primo tampone eseguito a Barcellona avrebbe dato esito positivo ma il Centro di riferimento al Papardo che sta effettuando le controanalisi sostiene che è opportuno attendere la certezza delle analisi che sono attualmente in corso".(gds.it)

A CANNETO "ASSALTO" AL SUPERMERCATO 

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ISTITUTO DA LUNEDI' LEZIONI A DISTANZA

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LIPARI - All'Istituto "Isa Conti", la scuola più grossa delle Eolie, a Lipari, si tengono lezioni a distanza. Sono state organizzate dalla dirigente Tommasa Basile. "Gli studenti, circa 500, - spiega  - possono seguire i corsi dei docenti attraverso il registro elettronico in uso presso la scuola collegandosi al portale Nuovodidup-Studenti".(ANSA)

LIPARI, LE RICHIESTE DEL COMITATO L'OSPEDALE NON SI TOCCA

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di Anna Spinella 

Gentile Direttore, a nome del Comitato "l'Opedale di Lipari non si tocca" inoltriamo copia della lettera sulla carenza di organico riscontrata presso il nostro ospedale.

Tale lettera è stata da noi inviata al Direttore dell' Asp 5 ed in copia per conoscenza, ai componenti del suo staff strategico e ad alcuni dirigenti della Asp5, che supportano la Direzione strategica nel processo di valutazione e pianificazione delle scelte da questa Asp individuate, analizzate, e poi di conseguenza attuate.
Per conoscenza tale documento viene anche inviato all' assessore regionale alla Salute dott. Razza. Un caro saluto

In data 30 Dicembre 2019, si è tenuta a Lipari un’assemblea cittadina, convocata dai rappresentanti di diverse associazioni locali allarmate dal continuo depotenziamento dell’ospedale e in generale dalle sempre maggiori carenze dell’assistenza sanitaria pubblica alle Isole Eolie.
L’incontro ha visto la partecipazione di almeno 300 persone, mentre alcune migliaia hanno seguito la diretta online, segnalando che la preoccupazione attorno allo stato della sanità pubblica locale permea tutta la Comunità Eoliana.
In esito all’assemblea si è formato un comitato di cittadini, con l’obiettivo di raccogliere dati e bisogni, interloquendo con tutti gli attori interessati, di coinvolgere la cittadinanza e di promuovere tutte le necessarie iniziative per la tutela del diritto alla salute nel territorio eoliano.

Dalla nostra indagine è emersa una situazione di grave disagio dell’utenza e di carenza dei servizi rispetto ai livelli essenziali di assistenza previsti dalla legge. Sottolineiamo qui alcuni punti di cui Lei e’ certamente a conoscenza.

Per quanto riguarda la pianta organica, queste sono alcune delle criticità che abbiamo rilevato:

- l’unico ortopedico in servizio è stato assente per più di un mese senza essere sostituito
- in ospedale al momento sono effettivamente in servizio solo 2 anestesisti, mentre ne sarebbero necessari almeno 4 per poter garantire le debite turnazioni e reperibilità
- è presente un solo cardiologo. Una convenzione con il Papardo, garantisce per 3 giorni a settimana la presenza di un cardiologo di ausilio, ma certo non basta a garantire la continuità del servizio.
- i chirurghi in atto sono 4, mentre dovrebbero almeno essere 6 per garantire la reperibilità e le turnazioni
- i tecnici radiologi sono 3, mentre dovrebbero essere almeno 5
- i medici radiologi sono soltanto 2, mentre dovrebbero essere almeno 4
- c’ è un solo medico nefrologo, mentre dovrebbero essere almeno 2
- in medicina generale ci sono 4 medici, mentre dovrebbero essere almeno 6
- in servizio attualmente ci sono soltanto 32 infermieri su circa 65 previsti dalla vecchia pianta organica
- ci sono in servizio soltanto 2 Oss. 

Queste carenze di organico determinano un pericoloso sovraccarico dell'attività lavorativa del personale medico, infermieristico ed ausiliario, che non può rispettare turni, riposi e limiti al lavoro notturno; le sostituzioni in caso di malattia o ferie, come previsto dalla legge e dalla contrattazione collettiva nazionale, sono molto difficili. Tutto questo per noi utenti si traduce in una sequenza di ritardi, cancellazioni, prestazioni parziali che di fatto negano il nostro diritto a essere curati, e aumentano le fragilità di chi ha bisogno di assistenza medica.

Oltre alle carenze della pianta organica, abbiamo riscontrato enormi problemi nell'approvvigionamento di prodotti e dispositivi farmaceutico-ospedalieri e anche di componenti dei macchinari.
A tal proposito sarebbero necessarie procedure più snelle e percorsi più trasparenti al fine di evitare inutili rallentamenti che gravano sull’utenza finale e creano disagio al personale ospedaliero.

L’inadeguatezza dell’attuale livello di assistenza è a maggior ragione evidente se si considera che l’utenza potenziale dell’ospedale non va calcolata solo sulla popolazione formalmente residente, ma anche sui flussi turistici che caratterizzano il territorio eoliano: basti considerare che in un anno si sfiora il mezzo milione di presenze, con picchi di presenze giornaliere nell’ordine delle 50 mila persone nel periodo estivo.
A ciò si aggiunga che l’ospedale è posto a servizio di un’area ad elevato rischio sismico e vulcanologico, spesso isolata dalla terraferma (in media per circa 25-30 giorni l’anno) a causa del maltempo, che impedisce sia i collegamenti marittimi che quelli in elicottero.

Ci è sembrato opportuno evidenziare questa situazione proprio adesso che è in itinere la redazione della pianta organica, che dovrebbe essere completata entro il 31 marzo. Riteniamo che parte delle problematiche qui esposte - in particolare per ciò che riguarda il personale sanitario - necessitino in questa fase della giusta considerazione.

Apprendiamo dalla stampa che con decreto 112/2020 dell'Assessore Regionale per la salute è stato approvato il nuovo Atto Aziendale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina
Sappiamo che la giunta si è espressa favorevolmente sull’Atto, e contiamo quindi su una copertura finanziaria adeguata a garantire almeno i servizi necessari, sempre nel rispetto dei LEA.

In questa delicata fase, chiediamo a Lei e al suo staff strategico, così come ai dirigenti e ai dipendenti ASP coinvolti nei lavori, di concordare con noi un incontro per poter discutere nel dettaglio i problemi evidenziati. Crediamo che sia necessario a questo punto

un confronto costruttivo con la cittadinanza, volto alla ricerca di soluzioni che possano garantire il fondamentale diritto alla salute e la continuità assistenziale ai cittadini eoliani.

Confidando in un Suo tempestivo riscontro, Le porgiamo i nostri cordiali saluti.

Il Comitato “L’Ospedale di Lipari non si tocca”

IL PUNTO E VIRGOLA

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Questo cavolo di coronavirus è il nemico del mondo. Scappato da un laboratorio, o volutamente messo in libertà, ormai è il terrorista per eccellenza che semina morte e paura. Colpisce alle spalle anche la preparazione scientifica di ogni nazione. Nessuno capisce che bisogna radunare gli scienziati del mondo per combatterlo. La Cina e la Corea hanno invaso ogni angolo delle loro strade, dei vicoli e delle parti condominiali, spruzzando preparati chimici disinfettanti in continuazione. L’Italia aspetta che piova e continua ad invitare a lavarsi bene le mani In tutti i sensi. Nessuno parla ancora dei campi di baracche dei migranti, regolari e irregolari, che vivono ai margini della società in condizioni paurose nell’attesa del lavoro agricolo sparpagliato sul territorio. Intanto gli ospedali sono vicini al collasso. Nel si salvi chi può si dice che si muore per altro. Il tampone è l’ultimo avviso di chiamata prima di essere tamponati a catena.

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