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L'ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, si costituirà in carcere dopo la condanna definitiva emessa nella tarda serata di ieri dalla Corte di Cassazione nel processo che lo ha visto imputato per induzione indebita a dare o promettere utilità. In sostanza avrebbe preteso tangenti da imprenditori che vantavano crediti con il Comune di Lampedusa. La Suprema Corte ha lievemente ridotto la condanna (6 anni e 9 mesi anziché 7 anni e 3 mesi) per l'ex primo cittadino dell'isola.

De Rubeis era stato condannato in primo grado a 5 anni e 3 mesi, ma in appello la pena era stata aumentata di due anni, accogliendo le richieste dell'allora sostituto procuratore generale, Luigi Patronaggio, oggi procuratore capo ad Agrigento.

"Da innocente, sconterò la mia pena e ho deciso di scegliere la casa Circondariale di Agrigento con tutte le sue problematiche - ha detto De Rubeis - E' il carcere che io conosco e in cui sono trovato bene e in cui sono stato accolto per 30 giorni come un 'figlio sbandato e spaesato'. Mi costituisco mettendomi a loro completa disposizione. Chi mi conosce sa che l'umiltà non mi è mai mancata. Saluto le mie isole Lampedusa e Linosa, i suoi cittadini. Saluto tutti coloro che mi conoscono. Saluto i miei accusatori ed infine i miei avvocati".

"E come dimenticare la mia famiglia che mi è stata sempre vicina - continua l'ex sindaco - Mia mamma anziana che spero la Madonna di Porto Salvo mantenga in vita e gli dia la forza di vivere. Cognati e parenti, amici, Cristina e la mia cara ed adorata moglie Lucia che ha sofferto e continua a soffrire con me. Prego il Dio della pace che gli dia la forza di andare avanti e sorridere. A me non ci penso. Vado a riposarmi e Dio mi ha dato dal primo momento la forza per sperare e credere in un futuro migliore che arriverà. Grazie anche ai giudici e inquirenti che hanno fatto il loro dovere giudicandomi".(gds.it)

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