di Gianluca Giuffrè*
GINOSTRA, TERRA DI NESSUNO. AUTORITA’ LOCALI INCAPACI DI DIFENDERE I CITTADINI DA UN BRANCO DI CAPRE CHE STA DEVASTANDO IL BORGO
Ho due bambini di 7 anni e due genitori anziani. Dopo le aggressioni ad opera delle capre ad alcuni concittadini adesso temo per la loro incolumità. Nei prossimi giorni sporgero' regolare denuncia. Qualcuno sarà responsabile? Ginostra, se non sbaglio, almeno sulla carta, appartiene al Comune di Lipari? Di chi sono le competenze? Si continua a giocare a scarica barile sulla pelle dei cittadini e dopo due anni ancora nessuno interviene e nessuno risponde da Palermo in giù.
Grave rischio e pericolo per la sicurezza di Ginostra dal punto di vista sanitario, dell’incolumità fisica dei cittadini e della destabilizzazione capillare di tutto il territorio, a causa dell’invasione di migliaia di capre, dalla montagna fino al mare. Escrementi e massi lungo tutte le stradelle comunali dell’abitato.
Se il pensiero delle Autorità competenti è quello di dover evacuare la popolazione per far posto alle capre, perché a questo punto non si vedono alternative visto che non sono capaci di trovare una soluzione, lo dicano chiaramente.
Si invitano il Sindaco di Lipari e Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, quali primi responsabili per la sicurezza pubblica, ad usare tutte le loro prerogative sia per gli interventi immediati di loro competenza che per esigere quelli dovuti da altri Enti al fine di rendere possibile la vivibilità in sicurezza dei cittadini di Ginostra. Essendo ormai da troppo tempo la vicenda di dominio pubblico, si ritengono responsabili Autorità ed Enti competenti in materia, in caso di omissioni e mancati interventi che possano arrecare danni di qualsiasi natura alle persone fisiche.
*Coordinatore Comitato Per Ginostra
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NOTIZIARIOEOLIE.IT
Al Presidente della Regione Siciliana On. Renato Schifani All’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana All’Assessorato Agricoltura e Foreste e della Pesca della Regione Siciliana All’Ente Gestore della Riserva Naturale Orientata di Stromboli e Strombolicchio Al Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale Alla Dirigente del Servizio 2 del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale – Riserve Naturali e Aree Protette Al Dirigente del Servizio 3 Del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale – Gestione Faunistica del Territorio Al Dirigente del Servizio 13 Servizio per il Territorio di Messina Al Ministero dell’Ambiente All’ASP di Messina Al Sindaco del Comune di Lipari A S.E. il Prefetto di Messina e.p.c. Alla Stazione dei Carabinieri di Stromboli Al Consiglio Comunale di Lipari
Oggetto: Allarme invasione capre nell’isola di Stromboli ed in particolare nella frazione di Ginostra con conseguenze gravi e devastanti per l’intera isola, che mettono in pericolo la stabilità del territorio e l’incolumità dei cittadini. Urgenza di interventi immediati.
In riferimento alla problematica in oggetto si fa presente alle S.V. quanto segue:
Nel lontano 2003, in seguito all’emergenza Stromboli che ha portato all’evacuazione degli abitanti per alcuni mesi, ormai è risaputo che qualcuno ha lasciato libere 8 capre d’allevamento pensando di recuperarle in seguito. Purtroppo esse si sono arrampicate nell’impervia montagna dell’isola dove esistono profondi burroni e luoghi inaccessibili all’uomo, per cui non è stato più possibile recuperarle.
Da allora si sono riprodotte ed oggi, da una stima approssimativa per difetto, hanno raggiunto le 2000 unità circa e in mancanza di interventi risolutivi potrebbero nei prossimi 3 anni superare il numero di 10.000, con conseguenze catastrofiche immaginabili. Crescendo di numero ed in cerca di cibo hanno cominciato ad espandersi anche nelle vallate e zone basse dell'isola. Ormai da qualche anno è diventata una continua e capillare invasione di tutto il territorio e ultimamente, sin dalla fine del 2023, un gran numero di loro si sono allocate attorno a tutto il centro abitato di Ginostra con repentine e dannose incursioni nei giardini delle case, stradelle del borgo e nelle varie strutture sia private che pubbliche. All’improvviso centinaia di Capre entrano nei giardini e terrazze delle case. Questa è la situazione reale e per chiarezza elenchiamo i danni e le conseguenze che comportano lungo il loro cammino:
1) Escrementi e feci dappertutto e spesso anche sui tetti di case e terrazze dove si raccoglie l’acqua piovana, necessità di tutte le abitazioni della frazione, con conseguenze anche di tipo sanitario immaginabili.
2) Spesso a causa di morte naturale o accidentale carcasse di alcuni animali che a volte superano il peso di oltre 50 Kg. restano all’aperto in vicinanza di case ed in stato di putrefazione con rischi di origine sanitaria per la salute pubblica, specie durante il caldo del periodo estivo.
3) Per loro natura, sono solite inerpicarsi lungo burroni e dirupi sovrastanti il mare, scogliere e spiagge frequentate dai bagnanti dell’isola, innescando così frequentissime, improvvise e inaspettate frane che mettono in pericolo l’incolumità di ignari turisti.
4) Tendono a distruggere irrimediabilmente l’habitat, tutta la vegetazione spontanea e il patrimonio boschivo dell’isola in gran parte riserva naturale, insieme a tutti i cappereti, le migliaia di oliveti secolari, piante di ogni genere, tanto che ormai non fa in tempo a nascere un filo d’erba, tutto ciò portando alla desertificazione dell’intero territorio oltre ad enormi danni per i privati che vengono anche scoraggiati ed impossibilitati a coltivare i loro terreni.
5) Abbattono tutti i muretti a secco lungo sentieri, proprietà e stradelle, disseminando massi dappertutto e rendendo difficile e pericoloso il transito delle persone.
6) Con le loro continue scorribande distruggono tutti i terrazzamenti in pietra locale che dell'abitato fino alla montagna sono stati realizzati attraverso i secoli per trattenere il terreno su cui realizzare le varie culture isolane quando fra Stromboli e Ginostra circa 5000 abitanti vivevano quasi esclusivamente di agricoltura e cercavano di sfruttare ogni metro di terreno.
Ebbene, quei terrazzamenti, opere architettoniche di inestimabile valore, oggi impensabili da realizzare dal punto di vista economico, pratico e tecnico, rappresentano la stabilità e la sicurezza di tutta l’ isola e senza dei quali tutto il territorio fino ad oltre 800 metri d’altezza diventa un’enorme “sciara” di terreno franoso che ad ogni significativa pioggia trascina lungo vallate e torrenti fango, detriti ed ultimamente enormi massi di quintali ed anche tonnellate che rovinosamente si abbattono a valle allargando sempre più i fronti torrentizi ed esondando pericolosamente verso strutture pubbliche e private portando lentamente e inesorabilmente allo sgretolamento di gran parte dell’isola.
Riteniamo che incendi, eventi vulcanici e relativa caduta di polvere per nostra esperienza diretta sono cause ma limitate nel tempo e per brevi periodi di eventi alluvionali anche eccezionali, però la destabilizzazione capillare e continua di ogni palmo di territorio da parte di migliaia di capre è una concausa che serve a spiegare i continui, inarrestabili e distruttivi eventi calamitosi che nessuna opera di ingegneria umana fermerà senza la eradicazione alla base di tale fenomeno che ogni giorno che passa porta a conseguenze sempre più irrimediabili.
Tutto ciò considerato, visto che pur essendo notorio il fenomeno e che fino ad oggi nonostante le molteplici segnalazioni nessun ente o autorità, almeno per quanto se ne è a conoscenza e sottovalutandone la gravità, ha preso delle valide determinazioni al riguardo, con grave pregiudizio sia per l’interesse privato che pubblico,
Si chiede: A ciascuno per le proprie competenze di attivarsi con senso di responsabilità in merito alla grave questione. In particolare e specificatamente si chiede al signor Sindaco del Comune di Lipari, quale rappresentante dei cittadini, tutore del territorio che amministra e massima autorità sanitaria comunale e a Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, quale rappresentante del Governo Nazionale, di usare tutte le loro prerogative ed i loro poteri nel fare ed esigere che ognuno, per le proprie competenze, faccia il proprio dovere per dare risposte concrete e fiducia ai cittadini e prevenire ed evitare la destabilizzazione di tutto il territorio dell’isola di Stromboli con conseguenti e prevedibili tragedie al seguito, da non addebitare poi ad eventi eccezionali ma all'incuria e mancata prevenzione perpetrati nel tempo.
Sarebbe davvero inconcepibile assistere alla resa dello Stato Italiano di fronte all’invasione di alcuni animali che mettono in serio pericolo la sicurezza e la vivibilità di un’isola “Stromboli” fra le più importanti del Mediterraneo e conosciuta in tutto il mondo per il suo vulcano e il suo interesse turistico.
In attesa e fiduciosi che ognuno faccia la propria parte e che i cittadini di Ginostra e di Stromboli possono conoscere il destino della loro isola e ricordando che una simile emergenza investe anche Alicudi si inviano: Distinti saluti
*Coordinatore Comitato Per Ginostra
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