tribuLipari - La sezione distaccata del tribunale riaprirà. Il decreto lo ha emesso il governo Letta. La proroga è stata di tre anni. Grande soddisfazione per la giunta Giorgianni (in testa il vice sindaco Gaetano Orto) e soprattutto per gli avvocati alcuni dei quali sono stati sempre in prima linea. I fascicoli ora da Barcellona dovranno ritornare nella sede di via Zinzolo.

giuntagiorgianni1

La conferenza stampa della giunta Giorgianni a cui ha anche partecipato il collega Aldo Natoli. Oltre che del tribunale si parlerà anche dei depuratori di Lipari e Vulcano (a Santa Caterina cartellonistica dimezzata dopo l'arresto dell'ex commissario Luigi Pelaggi, a Vulcano i dati sarebbero "gonfiati" e addirittura mancherebbe il nulla osta del Genio civile: il sindaco Giorgianni ha richiesto chiarimenti all'ente di Messina e ha precisato che la gestione dell'emergenza idrica e fognaria è passata alla Regione. Preoccupano i costi che potrebbero ammontare a un milione di euro l'anno...).

http://www.bartolinoleone-eolie.it/conf-stampa27012014.wmv

I COMMENTI DEI LEGALI, DELL'ANCIM E DEL SINDACO DI SANTA MARINA SALINA MASSIMO LO SCHIAVO.

sleonepiccola2di Salvatore Leone

La giustizia risbarca nelle isole.

La lunga, pesante e silenziosa battaglia condotta da alcuni Sindaci delle isole per salvaguardare la giustizia in loco ha finalmente registrato un momento di grande fiducia nelle istituzioni classiche, dove la politica del silenzio ha vinto sulla politica dei tecnici, improvvisatisi politici. I tribunali isolani, il cui silenzio é stato rotto, in edizione straordinaria, da "Il Sole 24 Ore", finanche scatenando le furie del Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, hanno ricevuto nuovamente l'ordine di riaprire le proprie sedi, chiuse fra rabbia e tristezza. Resta un momento di riflessione per dare meriti e ringraziamenti al sapiente lavoro dei Sindaci di Lipari, Ischia e Portoferraio. Marco Giorgianni ha saputo mantenere i giusti contatti, creati con silenziose strategie, regalando oggi serenità e nuova gioia a tutti coloro che hanno creduto nella lotta per il "codice eoliano". Un grazie, quindi, al Sindaco e al Vice Sindaco di Lipari, e a tutti coloro che si sono prodigati per ottenere questo grande risultato. Un rimpianto, invece, per ricordare l'altro silenzio, quello misterioso, dei tre Sindaci di Salina. Ma ogni pagina di storia ha i suoi nomi, anche quelli per una legalità locale.

Baciamo le mani.

apajnodi Angelo Pajno

TRIBUNALE: UNA SVOLTA A META'.
L'amico e collega Salvatore Leone ha già dato notizia del ripristino della sede giudiziaria di Lipari. Non vi è dubbio che si tratta di un fatto estremamente positivo, che premia gli sforzi delle amministrazioni locali e degli avvocati (almeno di quelli che ci hanno creduto e si sono concretamente attivati invece di stare alla finestra a rimirar le stelle) delle tre realtà insulari di Lipari, Ischia e Portoferraio (isola D'Elba), ma è altrettanto vero che il decreto legislativo è giunto alla meta fortemente rimaneggiato rispetto a quanto ci si aspettava in seguito ai numerosi e serrati confronti con la struttura ministeriale.
E non mi si venga a dire che.." a caval donato .....".
Le criticità emerse prepotentemente a seguito della sconsiderata soppressione della sezione distaccata del Tribunale, formalmente avvenuta a settembre 2013 ma, nei fatti, iniziata già dalla primavera di quell'anno con il sistematico, chirurgico smantellamento degli uffici (vedasi il trasferimento alla sede centrale del cancelliere D'Angelo ed il trasferimento della Dott.ssa Magrì alla sezione fallimentare di Barcellona) si ripresenteranno puntualmente allo scadere dei tre anni di "proroga" rendendo del tutto inutile, ai fini di una eventuale "revisione della revisione", la verifica sugli effetti del c.d. processo telematico di cui pare si parli nel testo del provvedimento.
Tale strumento infatti, che andrà a regime dal mese di giugno prossimo, non solo incide principalmente sul settore civile, ma non elimina la necessità delle testimonianze, e quindi di un eventuale nuovo peregrinaggio di parti e testimoni (sia in sede civile che penale) su Barcellona.
Si rende pertanto necessario insistere nelle sedi istituzionali affinchè la sezione distaccata di Lipari acquisti la stabilità della permanenza e che vi sia destinato il necessario personale, sia giudicante che di cancelleria.
Ciò che gli avvocati che hanno seguito in questi mesi la vicenda hanno avuto modo di rilevare è stato infatti il cieco ostracismo sia di alcune componenti della struttura ministeriale, sia di parte della Magistratura; interventi che hanno modificato la previsione contenuta nel decreto appena approvato dall'originario ripristino completo e definitivo delle ex sezioni distaccate alla riduzione di tale ripristino prima a cinque e poi a tre anni. Non mi pare francamente un buon viatico.
Bisognerà quindi vigilare attentamente affinchè il ripristinato ufficio sia messo nella effettiva condizione di lavorare a regime, e non solo di sopravvivere sulla carta, al fine di dare la più ampia dimostrazione di come si possa amministrare con efficienza e celerità la giustizia in un territorio particolarmente complesso con il nostro arcipelago.
Mi punge infatti vaghezza che taluno ....colà dove si puote...possa (voglia) lasciare l'ufficio di Lipari in un situazione di intenzionale depotenziamento di modo da poter vantare, allo scadere del triennio, una (provocata) inefficienza a giustificazione della chiusura definitiva.
"A pensar male si fa peccato...ma spesso ci si azzecca" (copyright: Giulio Andreotti).
P.S. Mi associo al collega Leone nel "ringraziare" le amministrazioni dei Comuni di Salina per la loro "fattiva collaborazione" al raggiungimento del risultato ottenuto (si accettano, con sincero piacere, eventuali smentite).

-di Salvatore Leone

Il "collegamico" Angelo Pajno entra sempre con la Sua delicata verità in quella che si si può definire la sentenza eoliana per una porzione di giustizia isolana. La Cancellieri ha preferito la fredda Russia alla calda Napoli, forse una scusa per disertare l'incontro promosso dall'Oua a Napoli. Intanto, colleghi campani, all'apertura dell'anno giudiziario, hanno protestato legandosi le mani con corde a forma di manette, indossando una fascia tricolore con la scritta "difesa dei diritti" e la maschera Anonymus. La lontananza della signora ministro, al primo CDM per la votazione del decreto delle Isole, ha sicuramente determinato la riduzione da 5 a 3 anni del decreto legislativo, lasciando dei dubbi sul poco tempo a disposizione per rimettere in moto il funzionamento del tribunale eoliano o liparoto. Anche se, penalizzato di 2 anni, il risultato c'é per le isole. Chi, invece, ha potuto leggere l'intervento del Vice Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, oggi possibile candidato a sostituire Chiamparino in una fondazione bancaria, avrà notato come si parla (a vanvera) senza sapere. Da buon tesserato Udc avrebbe potuto telefonare almeno al collega di partito di Lipari. Gli isolani che vivono le "isole4stagioni" devono avere gli stessi diritti e servizi di coloro che vivono nella terraferma. Diversamente, svutiamole queste isole e svuotiamoci definitivamente e viviamo le Eolie solo nei mesi estivi, quando la giustizia va in vacanza con il codice sotto l'ombrellone.

Baciamo le mani

lucazaiadi Luca Zaia

Associandomi alle giuste manifestazioni di soddisfazione derivanti dalla decisione governativa di ripristinare la sezione del Tribunale di Lipari, mi sento in dovere di complimentarmi con il Sindaco Marco Giorgianni e il Vice Sindaco Avv. Gaetano Orto, nonché con tutti coloro che si sono effettivamente adoperati al fine di ottenere l'agognato risultato e, soprattutto, per la strategia seguita, preordinata alla riapertura delle sezioni delle isole minori. Una strategia condivisa su più fronti che ha, finalmente, trovato riscontro nei palazzi romani.
Tuttavia - mi sia consentito utilizzare un'espressione tipicamente giornalistica - dobbiamo "rimanere sul pezzo", posto che sarà necessario sollecitare l'immediato trasferimento di tutti i fascicoli e arredi da Barcellona a Lipari,con la stessa solerzia con cui sono stati portati via, e, soprattutto, pretendere che la riapertura sia associata ad una piena ed effettiva operatività della Sezione, attraverso la repentina assegnazione del necessario personale di cancelleria e, in particolare, di magistrati.
Pertanto, tutti, Amministratori (sarebbe gradito il coinvolgimento delle amministrazioni dell'isola di Salina, rimaste sino ad oggi serbate in un misterioso silenzio) e tecnici del settore, in primis noi Avvocati, dovremo pretendere il rispetto di un diritto, costituzionalmente garantito, che il Governo dei Tecnici aveva ritenuto di sacrificare in un'ottica di spending review, dimostrando che la proroga concessa non possa essere subordinata alla valutazione degli esiti del processo telematico, posto che quest'ultima tecnologica introduzione attiene allo snellimento di mere attività di cancelleria, non riguardando minimante la celebrazione delle udienze civili e penali, per le quali si renderà sempre necessaria la contestuale presenza di magistrati, avvocati, testimoni, consulenti etc.
Proprio per questo motivo dovremo continuare a lottare, schierati con le altre Isole minori, considerato che questo schieramento di forze è riuscito ad ottenere il decreto correttivo ad una riforma folle.
A proposito di spending review, sarei curioso di conoscere i costi derivanti dal trasferimento di tutti gli arredi, attrezzature e fascicoli da Lipari a Barcellona, e quelli, ancora da sostenere, per il rientro a Lipari.
Probabilmente, in questa paradossale saga politico-giudiziaria, le ditte di trasporto impiegate, sono state le uniche a guadagnarci.

mloschiavofascia-Spett.le Direttore, si trasmette di seguito una nota del Comune di Santa Marina Salina sui tribunali delle isole minori ed in allegato il comunicato stampa dell'Ancim Nazionale.

Si trasmette di seguito la nota del presidente nazionale dell'Ancim, ing. Mario Corongiu, dedicata al recente provvedimento con il quale il Ministero di Grazia e Giustizia ha riconsiderato il problema delle sezioni distaccate dei tribunali nelle isole minori stabilendo la riapertura anche di quello di Lipari. A riguardo va chiarito che, a differenza di quanto sottolineato erroneamente da qualcuno, il coordinamento regionale dell'Ancim rappresentato dal Sindaco Massimo Lo Schiavo è stato sempre presente e attento proprio nei momenti chiave della vicenda, portando avanti un'azione forte a difesa dei diritti di chi abita i territori insulari e comunque sempre di concerto con la Direzione Nazionale dell'Ancim con l'intento di evitare sovrapposizioni con altre azioni di carattere individuale. Già con nota prot. 1052 del 16 febbraio 2012 inviata al Ministro della Giustizia, successivamente con Delibera del Consiglio Comunale n° 36 del 24 settembre 2012 e poi con ulteriori e successive missive, il Sindaco Lo Schiavo mostrava forte attenzione riguardo alla problematica ed infatti, anche ai colloqui tenutisi lo scorso settembre a Roma, tanto in quello intercorso con il Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia Dott. Renato Finocchi Ghersi quanto in quello svoltosi presso la sede della Regione Toscana alla presenza dei sindaci delle isole minori e di alcuni parlamentari nazionali, risultati poi decisivi, l'Amministrazione Lo Schiavo è sempre stata attivamente presente.

mcorongiudi Mario Corongiu*

L'ANCIM prende atto con soddisfazione che nel recente decreto del Ministero di Grazia e Giustizia, dando seguito all'incontro con una delegazione di Sindaci –tenutosi l'8.9.2013 alla presenza del Capo di Gabinetto del Ministro- sia stato riconsiderato il problema delle sezioni distaccate nelle isole minori.
Nel suddetto era già emerso che, nella ridefinizione della nuova geografia giudiziaria, avere tagliato le sezioni giudiziarie nelle isole minori, oltre a non avere razionalizzato il sistema non aveva neanche generato economie.
I Sindaci, in quella occasione, avevano illustrato le problematicità e le conseguenze che una tale decisione stava e sta creando nelle isole minori ed avevano chiesto di fare un periodo di moratoria dell'attuazione del taglio per valutare meglio tutti gli effetti ed anche le conseguenze economiche.
Questa prima valutazione del Ministero ha portato al ripensamento nelle isole di Ischia, Lipari e Portoferraio. Il Presidente dell'ANCIM Mario Corongiu nell'esprimere soddisfazione per il provvedimento adottato, tuttavia ribadisce che le stesse problematiche sussistono anche nei Comuni di Capri, Anacapri e di La Maddalena.
Il Presidente condivide l'idea che, nel periodo di moratoria della decisione di abolizione delle sezioni distaccate nelle isole minori, si proceda anche a sperimentare, non solo l'uso di strumenti informatici e di video conferenza, ma anche di percorsi alternativi quale quelli espressi dalla mediazione.
Essa però dovrebbe avere percorsi e metodi diversi da quelli delineati nel decreto legislativo N 28 del 2010 e successive modificazioni non praticabili, proprio per la loro struttura molto complessa, in realtà quale quella insulare.
Nella richiesta di incontro, anche recentemente rinnovata al Capo di Gabinetto del Ministro Cancellieri, i Sindaci sono pronti ad avanzare proposte che, se condivise, potrebbero già essere inserite nel Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri del 24.2.2014.

*Presidente ANCIM

-Più che uno spiraglio, sembra una grossa apertura. Ma al momento il tribunale di Lipari, sezione distaccata di quello di Barcellona Pozzo di Gotto, rimane chiuso. La grossa apertura è il decreto correttivo che il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha spedito al Consiglio dei ministri per ripristinare il foro eoliano per cinque anni, insieme a quelli di altre due isole minori italiane (Ischia ed Elba). Ma il provvedimento per adesso è rinviato.
Motivo? Il testo è arrivato a Palazzo Chigi con il ministro Cancellieri a Mosca per un vertice di Ue e Russia su libertà, sicurezza e giustizia. Senza il guardasigilli non è stato possibile chiarire alcuni aspetti tecnici che derivano dalla riapertura dei cosiddetti «tribunalini». Dietro al rinvio del decreto, però, ci sarebbe anche uno scontro fra il Pd e il Nuovo centrodestra. Con i democratici, in testa il ministro per i Rapporti col Parlamento Dario Franceschini, che spingerebbero per la rinascita delle sezioni distaccate e il vicepremier, nonché ministro dell'Interno, Angelino Alfano a opporsi

RASSEGNA STAMPA. "Il Sole 24 Ore" - "Come sappiamo, questo è il paese delle proroghe e delle deroghe. Una volta creato il precedente, siamo tutti maestri ad estenderlo per analogia a tante altre situazioni che stanno a cuore ad altrettanti campanili». Michele Vietti, vicepresidente del Csm, non nasconde sorpresa e preoccupazione di fronte alla principale novità del decreto del ministro della Giustizia, e cioè il ripristino (per 5 anni) delle sezioni distaccate nelle isole minori: Ischia, Portoferraio, Lipari. Il Consiglio dei ministri ne ha rinviato l'approvazione alla prossima settimana e Vietti si augura un «ripensamento» di quello che, altrimenti, sarebbe un «passo indietro» sulla strada della nuova geografia giudiziaria.

Presidente, dopo il no della Consulta al referendum abrogativo della riforma, sembra che le istanze localistiche comincino a trovare sponde politiche...
Da tempi non sospetti sono un fautore della nuova geografia giudiziaria, perché, solo razionalizzandole, le risorse esistenti possono produrre un risultato di efficienza. Non ho mai avuto timore di sostenere una posizione spesso impopolare ma che alla fine è nell'interesse di tutti i cittadini. Non è mantenendo uffici zoppicanti sotto casa che si può fornire quella risposta di giustizia tempestiva e sempre più specializzata, che è una delle condizioni per la ripresa di competitività dell'intero sistema Paese.
Advertisement

Però, correzioni o deroghe sono consentite dalla legge...
La delega e poi i decreti contenevano criteri di soppressione e di accorpamento generali ed astratti, che non possono essere piegati alle pur rispettabili esigenze di singole situazioni, pena la messa a repentaglio dell'intero impianto della riforma. Conosco le buone ragioni degli isolani per mantenere le proprie sezioni distaccate, ma conosco pure tante altre ragioni, altrettanto buone, della montagna e della pianura che potrebbero giustificare altrettante deroghe. Il problema, però, è che a forza di deroghe la riforma rischia di evaporare.

Lei teme che così si aprirà una breccia pericolosa?
Sia io personalmente sia il Csm, nelle discussioni in plenum e nei documenti ufficiali, abbiamo sempre difeso la riforma, qualche volta ne abbiamo lamentato le timidezze e siamo sempre stati accanto al ministro di turno - da Nitto Palma a Severino a Cancellieri - per sostenere e difendere questa riorganizzazione, che qualcuno ha definito epocale e che io, invece, giudico appena sufficiente. Ricordo tra l'altro che il Capo dello Stato, proprio in un recente incontro con i magistrati, ha detto che tornare indietro sarebbe inimmaginabile. Finora i ministri si erano mostrati molto fermi nel respingere tutte le pressioni campanilistiche, che in Parlamento e fuori, hanno cercato di minare i fondamenti della riforma. Il ministro Cancellieri, in più occasioni, ha confermato la linea della fermezza e sono certo che quanto è successo in Consiglio dei ministri in sua assenza porterà a una rimeditazione dell'intervento proposto.

Ma in fondo si tratta di ripristinare le sezioni distaccate solo per tre isole minori...
Non ho nulla contro Ischia, Portoferraio e Lipari, anzi. Ma il problema è proprio che stiamo parlando di sezioni distaccate, di cui la riforma ha previsto una soppressione generalizzata. Anzi, l'eliminazione delle sezioni distaccate è l'elemento tipico e caratterizzante di tutta la riforma, nella logica di sopprimere presidi che non avevano più ragione di essere. Ma, come sappiamo, questo è il paese delle deroghe e delle proroghe e una volta creato il precedente siamo tutti maestri nell'estenderlo a tante altre situazioni che stanno a cuore ad altrettanti campanili.

Le fibrillazioni politiche nel governo e nella maggioranza, nonché il clima da campagna elettorale, possono mettere a rischio coerenza e tenuta della riforma?
Certo, la difficoltà di trovare un equilibrio politico, in questo momento, non aiuta a tenere il punto sulla nuova geografia giudiziaria. Voglio però ricordare che nei fatti la riforma è già pienamente in vigore perché i magistrati sono stati trasferiti, i posti soppressi non sono stati più coperti e i fascicoli delle nuove cause già affluiscono agli uffici accorpanti. Rischiamo perciò che, per issare una bandiera sul campanile, rallentiamo un processo virtuoso senza neppure riuscire a tornare indietro davvero.

Nel primo testo mandato a Palazzo Chigi, mercoledì, non era previsto il ripristino delle sezioni distaccate, ma quel testo è stato sostituito giovedì sera ed era diverso. Conosce le ragioni di questo dietro front?
Io sto a quel che il ministro mi ha detto anche di recente: indietro non si torna.

Ma il ripristino delle sezioni distaccate sarebbe o no un tornare indietro?
Si

happy-meat.jpg