salv1di Salvatore Leone
 
A Lipari tutti sanno che il corso é sempre il corso, anche se attraversato di corsa e non accetta ricorsi di nessun genere. Al limite si cambia bar in funzione del tipo di caffè. Se corretto o meno. Non si é mai capito chi paga il conto, se la tasca é politica o privata, se si offre per pagare o si paga per chi offre. L’unico mistero é stato sempre questo. Il resto é alla luce del sole o delle lampade. Su questo corso sono nate e morte tante amministrazioni, amici politici sono diventati nemici in affari, amori si sono trasformati in odio e sacchi di voti hanno cambiato proprietà per una battuta di caccia sbagliata. Il corso di Lipari é caro ai politici seduti ed agli elettori di passaggio e di passeggio. Però, alla fine, sul corso la politica lavora, produce e suda. I cartelli segnalano sempre lavori in corso. Quasi una Reggio Calabria-Salerno. Lavori senza fine ma col fine di non finirli. Mai.
 
LE REAZIONI NEL WEB
 
Angelo Sidoti: Condivido per la prima volta questo pensiero del caro Salvatore (rubrica baciamo le mani) in quanto ritengo sia calzante con la realtà eoliana. Amministrare un ente comporta delle responsabilità prima di tutto nei confronti dei cittadini ma molti dimenticano questo particolare. Si pensa tutto come un grande affare e questo termine consolida le alleanze. Passare da un bar ad un altro sicuramente non fa crescere il consenso sopratutto quando sotto la tazzina c'è sempre "cosa mi dai o cosa ti offro".
 
Lucio Raffaele: Abbiamo una occasione alle prossime elezioni, e cioè rinnovare in toto sopratutto il consiglio comunale...liberarci di chi fino ad oggi ha inteso la politica come un grande baratto ( voterò si in cambio di....) , usandola soltanto per curarsi il proprio orticello...in tanti forse hanno dimenticato che sono stati delegati dal popolo per curare gli interessi comuni , ed il popolo forse ha dimenticato di essere sovrano...
 
Daniela Russo di Canneto: Quanto è vero ciò che scrivi, ma al tempo stesso, tanto triste! Come e quando riusciremo ad avere una politica "semplice" e "pulita"? Quando smetteremo di dare ulteriore forza alla forza?
 
Samuele Amendola: Fin tanto che ci saranno ignoranza e condizioni di estrema necessità lavorativa..ci sarà sempre voto di scambio...perché da una parte c'è chi gestisce le risorse e dall'altra chi ha bisogno. Due sono gli antidoti: l'educazione e il lavoro.
 
Lucio Raffaele: Appunto perché ci sono le necessità lavorative non bisognerebbe credere ai canti delle sirene...non mi sembra che i signori che occupano gli scranni in consiglio da decenni abbiano contribuito a creare un solo posto....e dico un posto di lavoro, anzi mi risulta che forse con i loro ricatti e opposizioni abbiano bloccato ipotesi e speranze di sviluppo e crescita...

bacialemani

Maisano milazzo

Lipari, da Maisano fiori e piante ogni 15 giorni di fronte al megaparcheggio

Maisano milazzo

Lo Zio d'America

Per gli eoliani lo zio d’America è stato sempre lo zio del pacco. Quel contenitore di cartone che il postino consegnava urlando: “rapiti, ca c’è u paccu du ziu, scialamu”. Dentro questo pacco, che arrivava in questo periodo, lo zio anticipava il regalo di Natale ai parenti. Fra jeans e leccornie c’era pure un bel pugno di dollari. Un sapore di parentela che ormai si é estinto. L’America é finita e sono rimasti i pacchi... La sconfitta della signora Hillary Diane Rodham Clinton é la notizia che ha cercato di offuscare la vittoria di Donald John Trump che dai sui 1,90 di altezza ha riportato in tanti il ricordo che in America esistono ancora gli zii. Le varie manifestazioni di protesta contro l’arrivo di questo presidente color carota in varie città americane sono solo il boccone amaro di chi non ha mai provato la gioia del pacco ma solo la voglia di un pugno senza dollari. L’America é sempre l’America. La libertà é sempre una statua.

CANUMANI

La vita e la morte seminate nella campagna eoliana alle spalle di increduli amanti degli animali. Dopo il lancio della notizia che ci sono 30 cagnolini in attesa di essere adottati per vivere visto che l’associazione non riesce a gestirli più, c’é chi ha ben pensato di far posto ai nuovi amici dell’uomo eliminandone altri. Forse é stato uno sbaglio e si é seminato veleno per topi costruendo cadaveri per sciacalli senza cuore e senza padroni alle porte del recinto del paradiso comune. Così adesso la politica eoliana ha due problemi urgenti invece di uno. Prendersi carico dei 30 cuccioli ancora senza padrone e prendersi cura di chi non vuole vedere cani sul territorio. Entrambe le specie vanno adottate senza perdere tempo costruendo la grotta del perdono senza cancelli.

IL PIACERE DEL VOTO DI SCAMBIO

In funzione di come finiranno le elezioni americane ed in funzione del voto di scambio. Chiamiamolo così, quello proposto da quella pop-star chiamata Madonna. Si capirà se andare a votare, sarà un piacere e finalmente sarà eliminato l’assenteismo elettorale maschile. L’Italia, che per le promesse non viene dietro a nessuno, adesso cerca il pop-star che offrirà il suo organo agli elettori dopo aver scelto il candidato. Bisognerà capire se le altre categorie offriranno prestazioni dedicate al voto. Così gli elettori verranno trasformati in “puttanieri” da cabina dove la scheda darà la preferenza iniziando dal Si o dal NO. Il voto potrà essere un piacere o un paciere al quale dare la giusta preferenza col gusto sessuale. Ma a volte il voto di scambio rischia di portare alla coppia scambista.

Lipari, Pomiceinternit

Nelle Eolie vincolate "paesaggisticamente" accade di tutto. Anche nel ritrovarsi, improvvisamente ed a propria insaputa un impresa edile con architetto compreso, sul tetto della propria casa. Giusto per tagliarti un pezzo di tetto e dare spazio alla realizzazione di un dimenticato giunto tecnico che avrebbe dovuto esserci al momento della costruzione del vicino. Così da un momento all’altro. Se invece sfogliamo il piano regolatore si dice: meno male che le Eolie appartengono all'Unesco. Quel bene o male di cui nessuno arbitra la realtà. Al momento si continua a dire che le Eolie con gli eoliani erano più ricche nel passato che nell’odierno. Quando le spiagge e il mare appartenevano letteralmente a tutti gli abitanti. C’era il tutt'uno e le spiagge cantavano libertà con o senza l’abito della pomice, con o senza il suo movimento costante verso il mondo che si nutriva di questo materiale unico made in Lipari. Oggi dopo l’impadronimento del pubblico si azzanna anche il territorio privato. Il paragone calza. Intanto oggi c’è pure un fallimento mentre resistono gli ultimi ricordi degli invalidi di silicosi, frutto della polvere di pomice quasi una gemella dell’eternit.

IL VOLO

Non vogliamo più scrivere la cifra mostruosa del costoso aereo personale del signor presidente Renzi che ha preso frettolosamente in leasing dal socio arabo di Alitalia. Il super aereo, usato ma non ancora adoperato, é attrezzato anche per l’idromassaggio in aria. Adesso si scopre che dentro questo pazzesco contrattone c’è una furbata italiana non tanto napoletana. Il trucco contabile c’é ma non si vede. Si capisce lontano un miglio che poi é il premio mille miglia Alitalia, quella compagna o compagnia che continua a far perdere soldi a tutti. Agli arabi, agli italiani ma non al suo presidente Montezemolo che continua a prendere lo stipendio a volo. Ricordiamoci di quel gruppo musicale costituito da due tenori e un baritono: Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. Sono stati i primi artisti italiani ad aver firmato un contratto diretto con una major statunitense. Montezemolo, Renzi sono due tenori mentre il baritono, con 9 figli da mantenere, é Mohammed Bin Zayed Al Nahyan. Sono stati i primi a firmare un contratto diretto per voli acrobatici.

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