di Michele Giacomantonio

Da qualche tempo circola a Lipari con insistenza la voce che il Centro giovanile don Bosco stia per chiudere e pare proprio che la voce abbia qualche fondamento. L’edificio del 700 conosciuto come l’ex Seminario deve essere restaurato con una certa urgenza perché come tutte le cose vecchie ha alcune situazioni di pericolo e il proprietario dell’immobile che è il Seminario di Messina ha deciso di mandare via tutti gli occupanti ( centro giovanile, Caritas, …) per poter procedere.

Si tratta quindi di una iniziativa dovuta e quanto mai opportuna, ma questo non toglie che pone alla Chiesa che è in Lipari ma anche alla comunità civile un problema non di poco conto. Il Centro giovanile don Bosco è stato fondato venti anni fa da un gruppo di giovani volontari con a capo Gianna Sidoti che in questi anni è stata la mente e l’animatrice di questa iniziativa che rappresenta una delle poche e forse l’unica proposta positiva rivolta ai nostri ragazzi con un programma ricco e vario che va dallo sport e dal gioco, ai momenti di incontro e di cultura, alla proposta religiosa vera e propria. In quest’ultimo anno ricordiamo il teatrino nella festa di San Giovanni Bosco, il “Valzer della responsabilità”, la realizzazione del campetto di calcetto, i percorsi di fede per i giovani animati dal parroco Mons. Gaetano Sardella.

Quello che ci sconcerta è che una decisione di questo tipo, che rischia di vanificare il lavoro di vent’anni e lasciare abbandonati a se stessi ed alle compagnie più varie la nostra popolazione più debole che si trova in una fascia di età aperta a tutte le esperienze e quindi a tutti i rischi in una realtà come quella liparese dove sempre più spesso si sente parlare di spaccio di droghe, di sballo, di ragazzi che si ubriacano e schiamazzano per le strade, che rischiano la vita per inutili bravate, possa essere presa senza cercare dei rimedi, senza proporre al centro giovanile locali alternativi, senza vedere se è possibile conciliare i lavori dell’ex Seminario con la permanenza del Centro. C’è un palazzo Vescovile che è chiuso da anni e rischia che si vanifichino i lavori di riparazione che a suo tempo furono fatti, c’è l’edificio vicino all’ex Seminario dove è ospitata la banda musicale, c’è l’ex Filadelfia 2 dove pare debbano andare i Carabinieri lasciando liberi i locali attuali: è possibile organizzare le cose in modo tale di non sacrificare i giovani? Ce lo vogliamo augurare.

I COMMENTI.

di Angelo Sidoti

Caro Direttore, ho letto stamani il commento di Michele Giacomantonio sul tema "Centro Giovanile" e mi unisco al suo pensiero oltre che condividerlo pienamente.

Molti sanno che io sono fratello di Gianna Sidoti e nipote di Padre Sardella ma questo rapporto di parentela non condiziona minimamente la mia seguente riflessione.

In questo breve articolo parlo da genitore di un ragazzo che è cresciuto all'interno del Centro Giovanile da quando aveva appena 8 di anni e oggi ne ha 16 anni.

Il Centro Giovanile esiste forse anche da più di 20 anni. Sono cresciute all'interno di questa struttura intere generazioni di giovani eoliani e le iniziative promosse dallo stesso Centro sono state tantissime ed ispirate da un puro sentimento cattolico, religioso e sociale.

Pur ritenendo giusto e legittimo il diritto alla ristrutturazione di questi locali mi domando: ma la Curia per quale finalità, uso o destinazione intende utilizzarli?

Spostare il Centro Giovanile dalla attuale location ne potrebbe causare la sua totale chiusura. La sua vicinanza al Corso Vittorio Emanuele (luogo di ritrovo abituale per tutto l'anno dei ragazzi) è strategica in quanto i giovani trovano naturale incontrarsi all'interno della struttura prima o dopo le loro passeggiate.

Chi rappresenta la Curia nell'Arcipelago vuole assumersi questa responsabilità?

Trovo poco adatti i luoghi che circolano come alternative all'attuale ubicazione del Centro ovvero fabbrico utilizzato dalla Banda Musicale (le attività non possono convivere) o il Palazzo Vescovile (luogo adatto per delle mostre o piccoli seminari).

Pertanto, mi auguro che la Curia nella persona di Sua Eccellenza l'Arcivescovo Calogero La Piana, senza passare attraverso alcun portavoce, con tutto il rispetto per quest'ultimi, incontri personalmente le due persone che hanno gestito per conto della Chiesa questi locali ovvero Mons. Gaetano Sardella, che ha dedicato ai giovani tutto il suo sacerdozio, e Gianna Sidoti che ne è stata l'animatrice per 20anni e forse più.

Far continuare questo chiacchiericcio non serve proprio a nulla. Se esistono delle alternative che si ricerchino di comune accordo senza che però si usi a sproposito il dovere di "obbedienza" oppure l'uso di mandanti.

Un caro saluto a tutti voi.

di Massimo Ristuccia

A proposito dell'intervento di Angelo Sidoti sul centro giovanile vorrei fare questo commento: sono da elogiare e premiare e meritano sempre una sede consona! Con la loro opera hanno dato la possibilità di fare di partecipare di dare, a tanti giovani tenendoli così lontani da possibili "devianze", che alcune volte vengono portate da malfattori, altre volte possono trovare il loro seme nel ""nulla"", nella ""noia", un plauso a mons. Gaetano Sardella, a Gianna Sidoti ed a tutti glia altri che hanno dato la possibilità in tutti questi anni ai ragazzi di fare attività ludiche e culturali. Lasciategli una sede consona!

di Gaetano Sardella*

Posso assicurare che i ragazzi ad ottobre riprenderanno le loro attività come sempre nei locali dell'ex seminario da noi chiamato Centro Giovanile ed allora Buon Lavoro a tutti e nel tempo si vedrà il da farsi ed anche il campetto sarà disponibile per le attività ludiche.

*Parroco di Lipari

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