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Lipari, la storica "Edicola Belletti" patrimonio delle Eolie...

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di Macrina Marilena Maffei in linea da Roma 

La libreria Belletti rappresenta nelle Isole uno spazio particolare, dove si è sempre accolti con estrema gentilezza, - e non è poco -, e con grande professionalità. Lo sanno bene gli abitanti di Lipari, lo sanno bene tutti coloro che frequentano le isole con assiduità
e anche i più avvertiti fra i visitatori stagionali.

Mimmo Belletti nella sua libreria è sempre a disposizione di chi entra per consigliare, ascoltare, indirizzare con voce sommessa e partecipativa. Non si può pensare che la libreria Belletti chiuda, sarebbe per
la collettività una grandissima perdita. Questo è bene sottolinearlo.

Una libreria è dovunque un presidio culturale, una difesa contro il consumismo, in maniera particolare poi nelle Isole che sono sempre a rischio del turismo mordi e fuggi, e parlo di
Isole e non di Lipari perché la Libreria Belletti è l’unica vera libreria oggi esistente nelle Eolie e perché da sempre è stata un punto di riferimento.

Per chi come me scrive poi è davvero il luogo dell’accoglienza, lo è sempre stato. A questo punto per me è rigoroso oltre che un grande piacere ringraziare Mimmo Belletti per essersi fatto “coinvolgere” dalle streghe e la loro danza.

Le reazioni 

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di Enza Scalisi

Cent'anni di cultura

Cent'anni di informazione, di cultura, di bellezza.
La libreria Belletti a Lipari è un'oasi, un'isola nell'isola, di parole, di suoni, di colori, un'armonia diretta da Mimmo, nascosto nel suo ufficio da una pila di libri, mentre Roberto al banco distribuisce giornali e suggerimenti nella ricca scelta di titoli.

Un luogo fuori dal tempo e nel tempo, grazie all'attuale, competente scelta di pubblicazioni, quelle che contano e che non ti aspetti di trovare lì fresche di stampa.
Un luogo dove perdersi e ritrovarsi, dove dimenticare per un po' la devastazione che ci circonda, perché solo i libri e chi li ama ci possono salvare.
Con gratitudine.

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di Salvatore Iacono in linea da Roma

Quando ho un libro tra le mani o sfoglio le sue pagine tendo a considerarlo come la materializzazione dei pensieri di chi lo ha scritto; e poiché i pensieri degli esseri umani possono influenzare la vita di altri esseri umani, ne deduco che i libri hanno la possibilità di agire sul comportamento e sulle scelte delle persone.

Nel Natale del 1961 ricevetti in regalo dai miei genitori due volumi. Uno era intitolato «Storia del nostro amico atomo», l’altro «Storia del nostro amico satellite». Fu la lettura di questi due libri che, nel corso del tempo, fece maturare in me il desiderio di diventare un ingegnere nucleare. Sarà stata forse una coincidenza, ma nel corso della mia attività lavorativa, come ingegnere nucleare, mi sono occupato essenzialmente di satelliti.

Alcuni anni dopo quel Natale, nel 1964, una mattina di fine settembre, lasciai, sul molo di Sottomonastero di Lipari, un fanciullo poco più che tredicenne, e la sera del giorno successivo, mi ritrovai, adulto, a dormire a Roma, in una stanzetta di Piazza di Spagna, per cinque anni la mia nuova casa.

I primi tempi furono difficili, lontano dalla famiglia e dalla mia amatissima Lipari, ma riuscii ad allontanare la nostalgia, oltre che con lo studio, con la frequentazione della ricchissima biblioteca del mio liceo messa a disposizione di noi studenti. Queste note autobiografiche hanno lo scopo di testimoniare il ruolo che hanno avuto i libri nella mia formazione. Ma a fare emergere questi lontani ricordi dalla mia memoria è stata la lettura di un articolo apparso domenica scorsa sull’inserto culturale del Sole 24 Ore.

Lo ha scritto Enza Campino, una libraia che ha mirabilmente descritto l’unica libreria di Lipari, quella di Mimmo Belletti. Dire della gentilezza e signorilità di Mimmo e del suo aiutante Roberto ritengo sia superfluo perché tutti noi ne siamo a conoscenza avendone esperienza diretta. A corollario di quanto scritto dalla Campino, visitando assiduamente la libreria di Mimmo ogniqualvolta mi trovo a Lipari, ho potuto constatare l’incremento di quantità e qualità dell’offerta al lettore appassionato.

E ciò non riguarda solo l’ampia scelta degli argomenti che spaziano dalla letteratura classica a quella moderna e contemporanea; ma c’è anche la scelta, non meno importante, di carattere “economico”. Si va, così, dai tascabili Mondadori, per esempio, ai pregiati volumi della Fondazione Lorenzo Valla.

Da non sottovalutare, inoltre, la ricchezza di titoli riguardanti la storia, le tradizioni, i costumi, la cucina e le guide naturalistiche delle nostre isole.
Definire la Libreria Belletti una “attività commerciale” è riduttivo; è un elemento fondante dell’ambiente culturale di Lipari, e noi liparesi, sia residenti che della «diaspora» (come ci definiva Giuseppe Iacolino) abbiamo l’obbligo morale di preservarla. Complimenti Mimmo e ancora grazie per il tuo lavoro.

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di Armando Restuccia

Ringraziare Mimmo, mio compagno di scuola dalla prima elementare fino al diploma di ragionerie, è il MINIMO che si possa fare. Per tutto il tempo dedicato al suo giocattolo preferito:

L'EDICOLA merita, senz'altro, di essere annoverato tra coloro che hanno diffuso a Lipari il senso della cultura e della buona educazione nei confronti di tutti i clienti che ivi si recavano. Complimenti dì vero cuore e semper ad maiora.

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di Francesco Biancheri da Roma

U negoziu i Belletti
Quando ero piccolo, a casa entrava la “Gazzetta del Sud “ La testata bordata di rosso , che le attribuiva un’aria di seriosa solennità, il “ Notiziario delle Isole Eolie” dell’Avvocato Saltalamacchia ,” il giornale letto nei cinque continenti” , sul quale scrissi i miei primi articoli al tempo in cui lo tenne l’Ing. Augusto Merlino, anzi fu proprio la “ crisi “ del Notiziario che fece nascere l’amicizia con Augusto che durò sino alla morte , ed infine “ Il Progresso Italo Americano” che la zia Giulia spediva regolarmente da New York . Ma Gazzetta e Notiziario, insieme a “ TV Sorrisi e Canzoni” , “ Oggi” e “ Topolino” provenivano dal “ negozio” di Belletti . Nella lingua Eoliana , la parola “ edicola “ non esiste, quindi Belletti aveva un “negozio” . 

Stava nei locali del vecchio Ospedale, all’angolo di Santa Lucia ( della via Santa Lucia come a quel tempo si chiamava) e credo fosse già alla seconda se non terza generazione . Il negozio era molto luminoso , permeato di quell’odore di inchiostri e carta che accomuna tutte le librerie nel mondo e che quasi ti rapisce dal tempo che trascorre. L’effetto di entrare in un luogo di libri, ovunque si vada è sempre lo stesso: il, mondo viene chiuso fuori dalla porta, ed incomincia quel canto delle sirene che ti rapisce ed il fluire di un’ora dura un secondo , mentre passi da una storia, ad un saggio, ad un manuale , ad u testo di viaggi o di storia , oppure ad una anche frivola lettura .

Il potere “ magico “ della libreria e del libraio è proprio questo: il negozio di un mondo senza tempo. A Lipari ricordo c’era ( ma spero ci sia ancora ) la “Libreria Popolare Comunale” . Che bello quell’accostamento del Popolare alla Libreria … Non so se chi l’ha pensato ha obbedito ad una forma burocratese oppure se avesse ritenuto che solo attraverso la cultura c’è il riscatto del popolo …. Ero un utente tanto fedele della libreria comunale, che molti anni dopo, quando ci andò mio figlio, la direttrice gli mostro le decine e decine di schedine da me firmate per i libri presi in prestito . Ero e sono un divoratore di libri. Il mio orgoglio è dire che in casa ho più libri che vestiti ,ed un libro mi accompagna immancabilmente nel mio diuturno peregrinare urbano. Tutto mi attrae, sono pochi gli argomenti che nel mio scaffale non hanno un libro. E’ il compagno fedele che rende lieve la vita. 

Tutti i “ negozi” particolari sono dei punti di riferimento anche nelle grandi città, a maggior ragione nei piccoli centri, ed ancor di più dove questi rappresentato una unicità di genere . E’ vero, la crisi dell’editoria e della carta stampata rende ovunque la vita difficile a questi esercizi, specie quando devono affrontare alti costi fissi di gestione, ma il “ negozio di Belletti” non è un esercizio qualunque, vende quel bene immateriale prezioso che si chiama cultura, opinione, conoscenza . la via della vera libertà, perché i beni materiali vanno e vengono, ma il possesso interiore della cultura, che ci danno i libri , la stampa, nessuno lo potrà mai portare via dall’animo della persona che se ne è arricchita e che torna soprattutto nei momenti più bui della vita, come un tesoro spirituale . Penso che questo negozio vada salvato, anche attraverso una partecipazione popolare alla sua continuità. 

A Lipari non mancano forze giovanili ed ingegni che non possano ,volendo ,farsi carico in qualche modo della sua continuità, magari adattando l’offerta commerciale alle nuove esigenze del mercato , facendola diventare che so, una libreria caffe , un centro multimediale …. Ci sono anche degli aiuti pubblici in questo
senso e mi auguro che anche nelle stanze della politica , pur tra tanti problemi , si trovi il modo di contribuire a che questo “ negozio” così prezioso possa continuare a dispensare il suo buon odore di carta stampata . Siamo stati ( mi accomuno al senso di colpa ) capaci a seppellire e dimenticare la storica tipografia delle Eolie: quella di Spartaco Persiani , che , precursore del “ compromesso storico “ stampava con uguale diligenza i programmi di San Bartolo e i proclami dl PCI …. Non siano riusciti a dedicargli un piccolo museo a ricordo della sua opera . Ora questa libreria, l’unica che abbiamo, storica da oltre un secolo , rischia anche essa di cadere nell’oblio ,
andando a sottrarre agli Eoliani un bene prezioso come il libro . 

E pensare che di scrittori anche noi Eoliani ne abbiamo avuto e ne abbiamo , cito fra i tanti : Renato De Pasquale, Padre Agostino Lo Cascio, Pajno, Giuffrè da Ginostra, il nostro ottimo poeta Davide Cortese, il Prof. Jacolino, il grande giurista del Diritto Penale Emanuele Carnevale, ed altri ancora . Come Eoliani non possiamo permetterci di assistere alla fine di questo bene prezioso per la salute della
nostra cultura . Mi rendo conto che non è facile ,ma poi cosa è facile oggi giorno ? Ma con uno sforzo corale , coinvolgendo la forze valide dell’isola e quanti lontano da essa la frequentano e ne sono simpatizzanti c’è motivo di sperare che si riesca .Ne vale la pena .

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

11 NOVEMBRE 2024

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