sagripdi Salvatore Agrip

Gentile Direttore, vengo a conoscenza che il nostro sito Unesco è in serio pericolo per la insensata gestione politica del nostro territorio, ho motivi concreti e conoscenza che a breve ci sarà una presa di posizione forte ai livelli alti dell'Unesco per ciò che sta accadendo in questi ultimi anni, credo che siamo proprio in allarme rosso.
Per le Eolie, l'Unesco è la vera e unica possibilità di un rilancio sano e qualitativo della nostra unica economia, che ormai è il turismo, su questa mancata possibilità che dura ormai da oltre tredici anni, pesa come un macigno la mancata adozione del "Piano di Gestione", uno strumento indispensabile per valorizzare al meglio le Isole Eolie, un passaggio obbligato per accedere ai fondi Unesco che della Comunità Europea, uno strumento che poteva e può armonizzare e valorizzare al meglio scelte territoriali, come la localizzazione di depuratori e dissalatori, opere indispensabili per queste isole e previste nel finanziamento del "ciclo dell'acqua, che tanta tensione stanno creando attualmente nella nostra società per la scelta arbitraria ( ? ) di un commissario, oppure come per il recupero e la valorizzazione sempre per fini turistici di tutta l'area dell'ex lavorazione ed estrazione della pomice ormai da anni abbandonata al degrado.
E' chiaro che tutto ciò è stato colpevolmente avversato dai nostri politici (per i quali a volte appare netto e chiaro l'interesse e il vantaggio personale), che dopo oltre tredici anni continuano a non VOLER adottare il "Piano di Gestione", per preferire e lasciare ormai lo sviluppo economico ai "desideri" privatistici, divenuto pericolosamente perverso e autolesivo per il futuro di queste isole che trova uno sfogo "metastico", fatto anche di abusi e illegalità principalmente, nella cementificazione insensata del territorio. Ma a buon pensare e come spesso l'Uomo simbolo per la lotta alle mafie, Roberto Saviano scrive e ci dice "il cemento è l'oro delle mafie", abbiamo di che non star tranquilli.
Faccio appello alle persone di buon senso e a tutte le associazioni ambientaliste nonché quelle che per fini sociali e tradizioni locali si adoperano sul territorio di prendere al più presto una posizione per il bene futuro di queste isole e dei nostri figli, anche se in tanti ormai stanno fuggendo via.

 

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