Eventi e Comunicazioni

di Salvatore Leone

Spesso quando si stipula un rogito notarile, si pensa di avere acquistato regolarmente il bene immobile. Qualche volta non è così, in quanto potrebbe accadere che il bene oggetto della vendita sia stato usucapito o meglio, si trova nel possesso (ultraventennale) di un terzo che ha maturato il diritto ad usucapirlo.

In tal caso, l'acquirente si trova ad avere un titolo, di nessun valore, in quanto non può immettersi nel possesso dei beni acquistati. Proprio così, non si affermano "caolinate",  ma solo realtà giuridiche, che trovano fondamento anche nell'orientamento del Supremo Collegio,  Cassazione civile sez.2 n.28632/17.

Tanti eoliani e turisti sono rimasti sorpresi dalle "caolinate" del Caolino. E' risaputo da una vita, che tutti i terreni, ad eccezione dell’immobile, sono sempre stati nel possesso della collettività. Ci si recava, sia per apprezzarne le meraviglie dei luoghi, sia per respirare i fumi termali tanto che, un, frequentatore assiduo dei luoghi, aveva realizzato una piccola copertura a fornetto, per respirare ancor meglio i gas termali benefici provenienti dal sottosuolo. Caolino veniva posseduta da parte di una collettività indeterminata di individui, che ritenevano i luoghi di proprietà comunale se, non propri. La notte poi le coppie spegnevano i bollenti spiriti.

E' di tutta evidenza che quei terreni non potevano formare oggetto di vendita, in quanto già usucapiti anche "iure proprietà" da parte del Comune di Lipari, che aveva messo a disposizione anche i propri fondi per la collettività dei cittadini e dei turisti.

E' l'esempio scolastico della "dicatio ad patriam". La massima "caolinata" è stata quella di aver disposto, con effetto immediato il divieto di transito per una piccola…" franella", forse causata dalla sistemazione di terreni o altro. Forse avrebbe fatto bene l'Ente pubblico a tutelare gli interessi della collettività che usufruivano dei luoghi, anzicchè lasciare nella disponibilità di un privato ad apporre motu-proprio i confini senza interpellare il confinante proprietario dei fondi, come buona norma consiglia...Caso fortuito o colpo di fortuna avere trovato un confinante buono (così come lo definisce il nostro codice civile, nei rapporti di buon vicinato).

Non sarebbe andata così bene se il confinante fosse stato un privato. Chi capisce ed è partecipe alla “caolinata” non deve giustificarla. Deve spiegarla senza politica alla mano e senza ballarci intorno.

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