Il progetto dello Sportello Ascolto Adolescenti dell'Associazione di Promozione Sociale e Solidarietà familiare "Paideia" di Lipari è stato attenzionato e promosso dalla "Conferenza dei Comitati Consultivi" delle Aziende Sanitarie della Regione Sicilia, rientrando così tra le iniziative delle Associazioni di volontariato in Sanità. L'Associazione ringrazia per l'importante riconoscimento e si augura che la dovuta attenzione al mondo giovanile, in particolare alla fascia adolescenziale, venga garantita sempre più anche a livello locale.
L'Associazione di Promozione Sociale e di Solidarietà Familiare "Paideia" di Lipari" ha attivato ormai da due anni lo "SPORTELLO DI ASCOLTO ADOLESCENTI" che oggi conta ben 830 iscritti al gruppo FB (http://www.facebook.com/groups/sportelloascoltoadolescenti/), con decine di contatti giornalieri e che nel corso dell'anno sociale 2013/2014, appena prossimo alla conclusione, ha offerto ben 135 consulenze educative gratuite agli adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 21 anni. Di tali consulenze, oltre 70 si sono svolte in presenza presso la sede dell'Associazione, a Lipari in Via Garibaldi 146 a cura del Dott. Samuele Amendola – Educatore esperto in problematiche adolescenziali. Lo Sportello Ascolto Adolescenti permette ai ragazzi e ai giovani eoliani e non di poter usufruire di una serie di consulenze gratuite, di uno spazio di ascolto, riflessione e confronto attraverso la relazione accogliente ed empatica con un Educatore: i ragazzi che si trovano ad affrontare una fase critica della loro crescita, possono così riflettere e ripensare alle esperienze e agli incontri che avvengono nelle loro vite, affrontando insieme i dubbi e le difficoltà, e imparando a convivere con le emozioni, spesso inquietanti, che possono nascere. Il contenuto dei colloqui è tutelato dal segreto professionale. I colloqui educativi non sono da confondere con interventi psicoterapeutici.
BREVE RELAZIONE EDUCATIVA
Il servizio di Sportello Ascolto Adolescenti nel corso dell'anno 2013/2014 ha risposto alle esigenze di 95 ragazze e 40 ragazzi. Le problematiche più frequentemente affrontate sono state quelle relative a difficoltà relazionali tra coetanei, ma numerosissime sono state le richieste di aiuto relative a (in ordine di frequenza): difficoltà relazionali con i genitori, problemi di scarsa autostima e/o ricerca di una propria identità personale e sessuale, problematiche familiari, difficoltà di apprendimento, problematiche comportamentali, violenza e maltrattamento. Sono state anche affrontate problematiche relative all'alimentazione, all'uso di sostanze stupefacenti, all'abuso di alcol. Inoltre, sono stati effettuati anche colloqui di orientamento scolastico e/o professionale.
Si coglie l'occasione per ricordare che durante i mesi estivi lo Sportello Ascolto Adolescenti è attivo, per adolescenti residenti e vacanzieri, su appuntamento:
TEL: 3899277893 FB: http://www.facebook.com/groups/sportelloascoltoadolescenti/
In questi giorni riflettevo su quale sia il compito, anzi, la missione della scuola e analizzavo le tensioni, l'agitazione, lo stress che si respirano all'interno delle nostre scuole e nelle famiglie in vista dell'uscita delle schede di valutazione con i voti del primo quadrimestre. Che tristezza! Per questo mi sento di fare un appello alle/agli insegnanti. Care/i insegnanti, dite No alle "schede di valutazione" a Scuola, fate obiezione di coscienza, rifiutatevi. Dite No ai voti, almeno nelle scuole primarie. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell'essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l'impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l'autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
Il "maestro" Alberto Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: "Ha fatto quel che può, quel che non può non fa".
So che per legge, non potete rifiutarvi, ma c'é un modo per non mettere il voto: mettete un bel 8 a tutti! I bambini sono tutti uguali pur nelle loro diversità. A tutti i bambini va data, ogni anno, una possibilità... perché il bambino cambia, cresce, si trasforma ed il voto messo quest'anno, il prossimo già non va più bene. Diamo al bambino il piacere di imparare e di fare, di essere, senza essere costantemente giudicato e valutato. Il valore di un bambino può mai davvero essere quello espresso dal voto!? Ma un appunto lo vorrei indirizzare anche ai genitori: non date peso ai voti, non fateli pesare ai vostri figli, non li prendete come un voto dato a voi! Non stressate i bambini, preoccupatevi piuttosto di chiedere all'insegnante...chi é mio figlio?! In cosa é cresciuto? Come si sta svolgendo il suo percorso, quali sono i suoi sogni, cosa spera, cosa desidera, di cosa ha bisogno per esprimere al meglio il suo potenziale umano!? Non facciamo confronti tra i bambini sulla base di un voto perché il Voto non é un Volto.
LA REAZIONE.
di Michele Sequenzia
Leggo quanto scrive Samuele Amendola a proposito del sistema del " voto" scolastico.
Mi chiedo : a quanto ammonta oggi "il livello minimo di scolarità" per sopravvivere, in un sistema globalizzante? Se non si ottengono giudizi positivi e buoni " voti " il nostro futuro è nero. La scuola non fa sconti. Vuol dire diventare pesi inutili. L'ignoranza crea solo nuova miseria.
Lo Stato giudica e condanna. La sua scuola elimina e blocca chi non si adegua ai suoi programmi. Il sistema scolastico distrugge più ricchezza, di quanto ne crei. Decine di migliaia di giovani vengono praticamente eliminati dalla scuola. Un potenziale umano buttato alle ortiche. Che fine fanno?
Quante sono le vittime di questo nefasto sistema statale che decide della nostra vita? La scuola ha il compito primario di selezionare, trattare, mondare se non livellare... il materiale umano. Poi impone il timbro sulla carta bollata, documenti amministrativi, che valutano, gestiscono il sapere stabilito, ordinato dal potere.
Ci vogliono sempre documenti vidimati, bollati, timbrati, certificati statali. A che pro i titoli di studio,se non si trova lavoro, non esiste più il mercato del lavoro? E se tutti fuggono dall'Italia? Che senso ha la nostra scuola?
Ci sono scuole aperte, democratiche che amano la Libertà, altre vogliono esercitare l'Oppressione. Noi, genitori, che tipo di scuola vogliamo? Vogliamo mantenere una società dominata da scuole condotte da managers burocrati, chiusi nei loro giudizi precostituiti ?
Vogliamo forse un sistema scolastico dove l'informazione è regolata da pseudo-pedagogisti che drogano i loro allievi per renderli docili all'apprendimento e da burocrati che si arrogano il diritto di atteggiarsi a professori?!
Prima di dirsi democratici , occorre distruggere il rituale con il quale il sistema scolastico plasma il consumatore finale.
Lo ha scritto a chiare lettere Ivan Illich, che mirava allo smantellamento del sistema d'istruzione statale e l'eliminazione dalla società di ogni tipo di educazione formale. L'istituzione scolastica , con a capo il Ministero dell'Istruzione, puntella e difende gli interessi di casta, con tutte le distorsioni di valore, impone l'omologazione sociale, ma provvede a preparare masse di cittadini ad un consumo disciplinato, ripetitivo, devoto, facilmente manovrabile.
Siamo diventati tanti " Utili Idioti"......
Con il web sul mondo si aprono nuove scuole, nuovi sistemi d'informazione, plurilingui, pluriculturali, pluripotenziali. Per ogni tipo di attività, libero da schemi, dove l'individuo forma se stesso, sa che cosa vuole.
Anche le Aziende aprono scuole per i loro Dirigenti. Di solito la carriera la fanno solo i figli di papà. Le caste si riproducono a difesa dei loro interessi.
Ci sono mestieri che muoiono, altri che nascono. Dalla scuola dell'Ottocento che ha creato la Borghesia e il Militarismo, oggi la scuola è sottoposta al potere del Denaro e del Partito.
Prestigiose università sovvenzionate dalle lobby finanziarie, preparano i managers che controllano il mondo dell'economia e la finanza globale. Un sistema che impone solo sacrifici e violenta le coscienze, domina il mondo..
Le tensioni sociali serpeggiano ovunque. Il terrorismo internazionale alimenta le crisi economiche. La cattiva scuola crea solo miseria. Solo chi ha denaro, sebbene poco dotato, ha la strada aperta.
In suo aiuto lo soccorre il Partito, che ne valorizza ed esalta i suoi scarsi meriti. La Tv, i media a libro paga del governo, reti distorsive finanziate da odiosi satrapi che dominano il mercato , con la loro nefasta retorica inducono al disprezzo della cultura, del sapere.
Il sistema degenerato delle cariche , del sottogoverno, alimenta e ricrea la casta sempre verde dei rampanti managers, che non hanno mai prodotto un euro di profitto. Buttiamo via capitali e manteniamo i debiti. Nulla si crea e nulla si distrugge.
Lo vediamo nelle idiote costose piroette musicali di "Sanremo", negli isterici talk show romani , nei deprimenti telegiornali imbottiti di "gossip", di acide critiche, zeppi di anti-cultura, che uccidono la sana informazione. La RAI raccoglie il peggio sul mercato a basso costo, impone un canone esorbitante, in cambio di un prodotto " informativo" assai scadente.
Tra intrighi e veleni di partito il governo vara l'ennesima bufala al popolo italiano. Sul palcoscenico si rinnova la farsa di uno starnazzante, penoso, faticoso alternarsi di Primi Ministri, tra uno stanco, confuso, Presidente della Repubblica ed un gioioso show di mammine-ministro, tutte da svezzare.
Anche un perfetto idiota, come un brillante impostore, può diventare Capo del Governo.