L’Italia non sembra aver agganciato la ripresa del turismo a livello globale ed europeo: i dati Istat dei primi dieci mesi del 2013 evidenziano un calo del -4,3% degli arrivi e del -4,4% delle presenze. E’ dal 1958 che in Italia non si verificava il sorpasso dei turisti stranieri su quelli domestici: nei primi dieci mesi del 2013 gli stranieri hanno contribuito al 50,4% e gli arrivi ed al 50,1% delle presenze totali. Lo rileva un rapporto di Nomisma sul turismo. Il quadro turistico mondiale nel 2013 ha registrato 1.087 milioni di arrivi internazionali con un incremento su base annua del 5%. Sembrano superate le incertezze derivanti dalla crisi del 2009 che ha segnato un profondo periodo di contrazione. Nell’ultimo biennio anche il turismo europeo ha segnato buoni risultati con il +5,4%. “La fase di incertezza economica – si legge nel rapporto - produrrà un incremento dello spending divide tra i turisti con una crescente disponibilità di spesa e quelli più sensibili alla congiuntura economica”. In questa difficile fase economica bisogna enfatizzare in termini economici e strategici la componente turistica straniera, dal momento che tra il 2008 ed il 2013 le presenze straniere in Italia sono cresciute del 12%. L’Italia deve cercare di puntare sul turismo in maniera corale, limitando la frammentazione della promozione all’estero e promuovendo su scala globale un univoco brand Italia, che è molto forte nelle componenti storico-architettonica ed enogastronomica. Le strutture ricettive presentano elementi di inadeguatezza. Il miglioramento del sistema recettivo dovrebbe essere accompagnato da una più attenta qualificazione delle risorse umane rispetto a quanto avvenuto in passato.