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di Simona Licandro

E' durato oltre quattro ore l'interrogatorio, davanti al gip Marco Gaeta, dell'armatore Ettore Morace, arrestato venerdì dai carabinieri con l'accusa di corruzione. Secondo la Procura di Palermo, avrebbe stretto una rete di rapporti con politici locali, come il deputato Girolamo Fazio, finito ai domiciliari con la stessa contestazione, e nazionali, come l'ex sottosegretario alle Infrastrutture Simona Vicari, che gli avrebbero consentito di condizionare la politica sui trasporti marittimi.

L'armatore, assistito dall'avvocato Giovanni Di Benedetto, si è difeso rispondendo alle domande del gip e del pm Luca Battinieri. Secondo l'avvocato, il suo cliente ha risposto a tutte le domande fornendo le spiegazioni necessarie a chiarire la vicenda.

Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, è finito anche il governatore siciliano Rosario Crocetta, anche lui accusato di corruzione. Morace avrebbe ottenuto tra l'altro, attraverso stime gonfiate delle compensazioni, fondi regionali che non gli spettavano e uno sconto sull'Iva, grazie a un emendamento alla Legge di Stabilità, che gli avrebbe fatto risparmiare un milione e mezzo.

Ai domiciliari è finito anche un consulente della Regione, Giuseppe Montalto. Funzionari regionali e politici, in cambio del loro interessamento, avrebbero avuto regali, favori e assunzioni di familiari e conoscenti. Domani tocca a Montalto, Fazio sarà interrogato mercoledì.

----"Non c'è stato nessuno scambio di favori. Il giornalista Piero Messina l'ho segnalato a Ettore Morace perché sapevo che aveva bisogno di un ufficio stampa. Per quanto riguarda la vicenda di Marianna Caronia, è vero mi ha contattato ma io non potevo fare nulla. Non ero io a decidere. Non ho alcun potere".

Lo ha detto Giuseppe Montalto, segretario dell'assessore regionale Giovanni Pistorio, indagato assieme al candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio, all'armatore Ettore Morace. Nell'inchiesta c'è anche l'ex deputato regionale Marianna Caronia, candidata al consiglio comunale di Palermo, che - secondo il pm Luca Battinieri - avrebbe ottenuto da Morace, tramite l'intercessione di Montalto, una liquidazione superiore a quello che le spettava dopo la fine del rapporto con "Siremar spa", società acquistata dall'armatore.

Sempre secondo l'accusa, il potere di Morace era tale da riuscire a bloccare la nomina all'Ars di un consulente a lui sgradito, grazie alle pressioni di Fazio e di Montalto che in cambio avrebbe piazzato amici come il giornalista Piero Messina all'ufficio stampa della compagnia. "Niente senti mi avevi detto che a fine settembre ti scadeva il tuo ufficio stampa", dice Montalto a Morace.

"A fine dicembre cumpà, purtroppo. Perché non sta facendo più niente perché gli ho dovuto dire... gli ho dovuto mandare la disdetta quindi lui non fa più niente, però lo devo pagare fino al 31 dicembre", risponde Morace. "Ma ti posso presentare invece un bravo ufficio stampa che tra l'altro per te è una doppia scommessa perché è molto specializzato pure nel calcio. Quindi potrebbe coprire pure entrambe le cose", ribadisce Montalto.(gds.it)

LA NOTA DELLA CARONTE&TOURIST

di Tiziano Minuti*

Mai come in quest'occasione, per il gruppo Caronte & Tourist l'auspicio che la giustizia faccia il suo corso presto e bene è tutt'altro che rituale e formale. Proprio il rispetto per la magistratura inquirente e la fiducia in quella giudicante suggeriscono tuttavia qualche precisazione, basata su ciò che generosamente la stampa ha fatto conoscere dell'ordinanza.

Sembrerebbe infatti emergere - dalle conversazioni intercettate e dalla ricostruzione che ne è conseguita - un rapporto tra i vertici di C&T e quelli di Liberty Lines, e in particolare tra l'ing. Vincenzo Franza e il dott. Ettore Morace, di concorrenza feroce e astiosa.
Chi conosce la storia personale e professionale dei due imprenditori e delle loro famiglie sa bene, invece, che una tale concorrenza non ha alcun motivo di essere, trattandosi di una ultraventennale relazione di amicizia, di stima e rispetto reciproci nata ai tempi del salvataggio della Rodriquez negli anni '90 e consolidata con l'acquisizione congiunta di Siremar nel 2014, ferme restando le legittime e naturali - più o meno contingenti - diversità di strategie imprenditoriali dettate dalla differenza dei rispettivi business (è noto che i Morace si occupano prevalentemente di trasporto passeggeri su aliscafi, i Franza di traghettamento di autoveicoli con navi).
Ne consegue che quanto poi ricostruito in termini di "dossieraggio" - ove mai dovesse accertarsene la veridicità - sarebbe esclusivamente conseguenza di comportamenti dettati da ragioni personali tenuti peraltro da un terzo che, pur se socio storico della Caronte & Tourist, ha una storia imprenditoriale anche autonoma, caratterizzata - legittimamente quanto ovviamente - da ampi margini di autodeterminazione professionale e personale. In questo senso il gruppo C&T non può che prendere atto - con rammarico - della decisione del dott. Sergio La Cava di dimettersi dalle cariche sociali in atto detenute, comprendendone le esigenze difensive, nella certezza che un gesto siffatto contribuirà a chiarire al meglio la sua posizione riguardo agli addebiti mossigli.

*Responsabile Comunicazione Gruppo Caronte&Tourist

Anche Sergio La Cava, presidente della società Navigazione Generale Italiana s.p.a collegata al gruppo imprenditoriale facente capo all'armatore messinese Franza, è finito nel calderone degli indagati, nella bufera giudiziaria che ha portato all'arresto dell'armatore Ettore Morace, amministratore della Liberty lines, del candidato sindaco a Trapani Girolamo Fazio e del consulente della Regione Giuseppe Montalto. Per La Cava la Procura aveva chiesto provvedimenti cautelari che il gip non ha concesso non ravvisando le esigenze. Indagato per corruzione insieme a La Cava è anche Orazio Gisabella, luogotenente dei carabinieri a Perugia. E' stato definito "Longa Manus". Nell'ordinanza "esprime un duplice profilo negativo caraterizzato da un immorale e spregevole attività di dossieraggio concepito dal mandante messinese in danno dei Morace e della loro impresa Ustica Lines spa". Tutto questo in cambio dell'assunzione della figlia Alessia nella società Caronte&Tourist.

Indagati eccellenti anche il presidente della Regione Rosario Crocetta e il sottosegretario Simona Vicari. Quest'ultima, che ha presentato le dimissioni dalla sua carica di gorverno, è indagata per corruzione. In cambio di un Rolex datole dall'imprenditore Morace, avrebbe presentato un emendamento che abbassava dal 10 al 4% l'Iva sui trasporti marittimi, determinando un risparmio di milioni di euro per la società di Morace.

"Poichè la mia permanenza nell'incarico di sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture comporterebbe di affrontare quotidianamente una materia per la quale sono oggi sottoposta ad indagine, al fine di garantire a me e al mondo che è maggiormente interessato al trasporto marittimo e a tutto il Governo che ho avuto l'onore di rappresentare, una maggiore serenità, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni", dice il sottosegretario Vicari.

Indagate in stato di libertà almeno sette persone: oltre al sottosegretario Simona Vicari, ci sono il presidente della Regione Rosario Crocetta, il componente dello staff di Vicari Marcello Di Caterina, il candidato al Consiglio comunale di Palermo Marianna Caronia, la dirigente dell'assessorato regionale alle Infrastrutture Salvatrice Severino, il luogotenente dei carabinieri Orazio Gisabella.

"Sono molto sereno e se ci dovesse essere un invito a comparire, che non ho ricevuto perché sono in viaggio, sarò lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini", commenta Crocetta.

I carabinieri scrivono che "il 12 settembre 2016 Morace veniva chiamato da Di Caterina. Tra i vari argomenti affrontati tutti relativi ai trasporti marittimi e dopo avergli raccontato di aver invitato il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta sulla sua barca e di avergli pagato l'albergo sull'isola di Filicudi, Morace riferiva che gli avrebbe inviato una mail sulla questione dell'Iva". L'ex deputato regionale Marianna Caronia avrebbe ottenuto da Morace, tramite l'intercessione di Montalto, una liquidazione superiore a quello che le spettava dopo la fine del rapporto con "Siremar s.p.a." , società acquistata dall'armatore.(tgme.it)

---di Antonio Fraschilla e Salvo Palazzolo

Mazzette sui fondi riguardanti il trasporto marittimo. E persino due Rolex per modificare un emendamento. Politici indagati, tra i quali anche il governatore Rosario Crocetta per "concorso in corruzione": "Non so nulla", si difende il presidente della Regione. "Sono molto sereno - aggiunge - e se ci dovesse essere un invito a comparire che non ho ricevuto perché sono in viaggio sarò lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini." Ma dalle carte emergerebbe che Morace ha finanziato con 5 mila euro il movimento del governatore "Ripartesicilia" e i Cinque Stelle chiedono le dimissioni di Crocetta: "Crocetta farebbe bene a dimettersi". Così il gruppo parlamentare del M5s all'Assemblea siciliana. L'operazione dei carabinieri dei comandi provinciali di Palermo e Trapani, coordinata dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Dino Petralia e dai sostituti Luca Battinieri e Francesco Gualtieri, ha fatto scattare gli arresti domiciliari per il deputato regionale Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani e adesso candidato nuovamente sindaco, e per il funzionario della Regione Siciliana Giuseppe Montalto. E' andato invece in carcere l'armatore Ettore Morace. Indagata per corruzione anche la sottosegretaria e senatrice Simona Vicari: avrebbe ricevuto Rolex in cambio di un emendamento che riduceva l'Iva sul trasporto marittimo. "L'armatore Ettore Morace è entrato in contatto con un politico nazionale, attraverso un tramite, e ha così ottenuto l'approvazione di un emendamento che riduceva dal 10 al 4 per cento l'Iva sui trasporti marittimi urbani.

Sia il politico, che il tramite hanno ricevuto in cambio due Rolex", ha detto il procuratore Franco Lo Voi. Indagata anche l'ex deputata Marianna Caronia, adesso candidata nelle liste Ferrandelli: avrebbe ottenuto da Morace una lauta liquidazione da ex dipendente della Siremar. Montalto, in cambio dei favori fatti, avrebbe poi ottenuto da Morace l'assunzione di un amico giornalista nella sua società di navigazione. Indagata anche Salvatrice Severino, funzionaria del dipartimento Infrastrutture che si sarebbe spesa per far risolvere positivamente un contenzioso che Morace aveva con l'amministrazione regionale e lo avrebbe favorito nel predisporre il bando del 2014: la figlia della Severino lavorava alla Ustica lines. Le richieste di arresto della procura erano sette e nell'indagine c'è un filone che coinvolge anche un carabiniere del Ros a Perugia. 

L'ATTO D'ACCUSA
Il deputato regionale e candidato sindaco Girolamo Fazio è accusato di aver fatto pressioni sull'ex presidente del Cga, Raffaele De Lipsis, per far rivedere una sentenza del Tar del 2017 che dava ragione alla Regione contro Morace su un vecchio contenzioso. De Lipsis si è poi attivato nei confronti dell'attuale presidente del Cga Claudio Zucchelli. Inoltre Fazio in qualità di deputato ha difeso gli interessi dell'armatore e ha esercitato "indebite pressioni" nei confronti della dirigente del servizio, Maria Piazza. In cambio Fazio avrebbe ottenuto l'utilizzo di auto, come una Mercedes, l'assunzione del nipote Roberto Fazio alla Liberty lines (così si chiama adesso l'ex Ustica lines) e contributi per la campagna elettorale. Il segretario degli assessori Pizzo e Pistorio, Giuseppe Montalto insieme all'ex deputata Marianna Caronia ha ostacolato la nomina di un consulente non gradito a Morace (Giuseppe Prestigiacomo) inducendo anche "Il Movimento 5 stelle ad assumere una posizione contraria". In particolare il deputato 5 stelle Sergio Tancredi avrebbe garantito il suo impegno per bloccare questa nomina. La Caronia avrebbe ottenuto da Morace l'impegno ad accogliere tutte le sue richieste a titolo di buonuscita dalla ex Siremar della quale la Caronia era dipendente. Inoltre la Caronia avrebbe ricevuto 50 mila euro da Morace per prestazioni "inesistenti". Morace avrebbe poi avuto favori dalla sottosegretaria Simona Vicari: quest'ultima ha indotto "il collega di partito" Piero Alongi, deputato all'Ars, a non promuovere la nomina a consulente di Prestigiacomo, inoltre la Vicari si è attivata per far approvare nella Legge nazionale di stabilità una norma per riduceva l'Iva per il trasporto marittimo urbano. Morace dava poi alla Vicari un orologio Rolex del valore di oltre 5 mila euro.

La funzionaria Severino è accusata di aver favorito i Morace nel predisporre i bandi di gara e nel contenzioso che avevano con la Regione: "Versando in una condizione di conflitto di interessi derivante dal rapporto di lavoro a tempo determinato instaurato dalla figlia nella Ustica lines. Le gare, bandite nel 2014, sono state aggiudicate con un ribasso di appena lo 0,05 per cento alla Ustica lines. Nell'indagine è coinvolto anche il carabiniere del Ros Orazio Gisabella, che avrebbe fatto assumere la figlia in una società dei Franza in cambio di aver sostenuto, facendolo suo, un esposto su presunti illeciti della famiglia Morace e la Liberty lines. Il carabiniere si sarebbe attivato per far aprire indagini contro i Morace. Inoltre Gisabella mediante "contatti con giornalisti de il Fatto quotidiano e della Rai" avrebbe provato a innescare una campagna di stampa contro la famiglia Morace e la Liberty lines". Nelle carte salta fuori anche il nome del governatore Rosario Crocetta che, a dire di Morace che parla con un altra persona al telefono, avrebbe avuto pagati dagli armatori un viaggio e un soggiorno in una isole delle Eolie: "No ho mai fatto viaggi e soggiorni pagati". Ma nelle indagine dei carabinieri c'è anche un riferimento a un finanziamento di circa 5 mila euro fatto da Morace al movimento Ripartesicilia del governatore e del senatore Beppe Lumia.

Dice il procuratore Francesco Lo Voi, nel corso della conferenza stampa: "Il giudice delle indagini preliminari rileva che Morace, al centro di questa indagine, ha fatto della corruzione una modalità quasi ordinaria dei rapporti fra sé e i pubblici amministratori". A proposito di Fazio, il giudice parla di uno "stabile asservimento a Morace". Il deputato avrebbe ottenuto dall'armatore assunzioni, biglietti per i traghetti e l'uso di una Mercedes. "L'armatore è entrato in contatto anche con un esponente politico di rilievo nazionale", aggiunge il procuratore Lo Voi. Il politico, attraverso un intermediario, si sarebbe speso per l'approvazione di un emendamento che doveva ridurre l'Iva sui trasporti marittimi dal 10 al 4 per cento. Il favore a Morace fu fatto, e nel Natale dell'anno scorso furono regalati due Rolex. Uno è stato consegnato nel corso delle perquisizioni. Indagati sono due esponenti politici nazionali. "L'indagine è stata possibile grazie al coraggio e al valore di un dirigente regionale che ha segnalato il caso", dice il procuratore aggiunto Dino Petralia. "Le indagini sono state condotte in tempi record, appena dieci mesi. Ci siamo trovati di fronte a una centrale della corruzione, con dei raggi anche in altri settori".

GLI INDAGATI
Montalto è il segretario particolare dell'assessore alle infrastrutture Giovanni Pistorio, ed è stato anche segretario dell'ex assessore Giovanni Pizzo. Il suo era un ruolo politico non essendo dipendente della Regione e da due anni era di fatto il braccio destro di Pistorio, come lo era stato di Pizzo. Fra il 2015 e il 2016 sono state bandite le nuove gare sul trasporto marittimo che valevano 63 milioni di euro per le isole minori con aliscafi e 56 milioni di euro per la Siremar. In entrambe le gare un ruolo chiave lo ha avuto Morace con Ustica Lines e poi in società con i Franza anche nella Siremar. Ci sono state molte tensioni su queste gare perché il dipartimento guidato da Fulvio Bellomo ha rivisto i criteri riducendo gli importi. I Morace, Ettore e il padre Vittorio, minacciarono di bloccare gli aliscafi e all'Ars loro grande difensore era il deputato ex sindaco di Trapani Fazio. I due hanno avuto anche rapporti stretti per il Trapani Calcio e Fazio, candidato sindaco aveva indicato la moglie di Morace in società. I Morace oltre a guidare il Trapani sono con i Franza i re del mare in Sicilia avendo di fatto quasi un monopolio suo trasporti con le isole minori. Adesso rischia anche di avere problemi la società che perde una guida sicura proprio a ridosso della stagione estiva: la spa adesso si chiama Liberty Lines, ma la proprietà è sempre dei Morace. Proprio qualche giorno fa la compagnia di navigazione era stata premiata dal governatore Rosario Crocetta con una "speciale attestazione di merito come azienda di eccellenza".

LA POLEMICA
"Noi non ci occupiamo di politica, facciamo indagini e processi - dice Lo Voi in conferenza stampa- possono essersi delle coincidenze temporali casuali, ma non c'è alcun sistema ad orologeria. Parlare di giustizia ad orologeria è affrettato e ingeneroso. Le motivazioni della sentenza di appello per D'Alì dai quali sono stati tratti elementi per la richiesta sono arrivate appena un mese fa".

IL VOTO A TRAPANI
È bufera quindi sulla campagna elettorale di Trapani: dopo la richiesta di soggiorno obbligato per il candidato Tonino D'Alì, un provvedimento della magistratura
colpisce anche l'altro candidato del centrodestra, l'avvocato Fazio, arrivato nel 2012 all'Assemblea regionale siciliana con il Pdl, poi è passato al gruppo misto. L'ex deputato Fabio Granata, di Diventerà Bellissima, chiede che venga "sospeso il voto in città": "Occorre garantire la partecipazione democratica ai cittadini di Trapani: sospendere e rinviare le elezioni amministrative", dice. (repubblica.it)

Aveden Urso

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