Ad Agrigento si è tenuta la mostra di Tano D'Amico, nativo di Filicudi ed impegnato al Centro Sperimentale di Fotografia di Roma.
Nel 1967, nel clima della contestazione, si sposta a Roma e si accosta quasi per caso alla fotografia. I primi reportage sono dedicati al sud, in Sicilia e in Sardegna. Ma viaggia anche all'estero per "Il mondo" va nell'lrlanda della guerra civile, nella guerra dei colonnelli in Grecia. Poi nella Spagna franchista, in Portogallo durante la rivoluzione dei garofani, più volte in Palestina. Negli anni Ottanta e Novanta andrà in Somalia, Bosnia, Chiapas, Stati Uniti.
Protagonista di numerose mostre fotografiche, Tano D'Amico è autore di molti libri: "Con il cuore negli occhi Palestina", "Gli anni ribelli", "Randagi", "Espulsi", "È il 77", "Il Giubileo nero degli zingari". Fotografa le carceri, le caserme, i manicomi. Lavora anche con gli zingari che cerca di raccontare più con immagini di gioia che con quelle della povertà e del dolore. Le sue immagini cercano di restituire dignità a coloro cui la dignità è stata tolta e che vengono rappresentati con complicità, simpatia, partecipazione, facendo del bianco e nero e dell'obiettivo 35 mm una precisa scelta stilistica.