Cari amici lontani e vicini,
l’eterno amplesso fra notizie e giornali porta sempre più alla ultramodernità dell’attuale. Quasi tutto si veste con insaziabili processi elettronici per partorire smarrimenti a chi non si abitua alla vita di oggi. Indipendentemente dall’età e dal sapere affrontare energicamente percorsi di idee costruiti attorno ai soggetti moderni per dargli gli abissi delle voluttà, dei desideri e delle performances che si arrampicano fino a creare suggestioni tali che lasciano tracce aperte ad ogni discorso. Le connessioni, oggi, producono misteri con relativi sacrifici umani talmente contagiosi che vanno alla deriva. Ecco il diffondersi di una libertà privata, con gli annessi e connessi. Per minacciare e rassicurare i lontani dal giudizio e dalla condanna sociale. Per riconoscere la trasformazione dei generi negli umori per l’umanità contemporanea legata alla comunicazione anche a base di selfie scattati per ricordarsi della vacanza eoliana creata con immagini che assumono un valore assoluto e unico anche se vengono riprodotte, campionate, looppate e moltiplicate per altri utenti che trasformano a loro volta l’ammucchiata di cerchi concentrici prodotta da messaggi che come lava in caduta colpisce l’immenso mare del web. E’ opera d'arte nel tempo con la civiltà inaugurata da forbici e nastri usati da nuovi artisti di vita. E’ la campionatura diventata pratica e concetto della comunicazione come ulteriore libertà di godimento. Telecomando in una mano e mouse nell’altra ecco gli anestetizzati dai video. La mente elettronica mischiata alla mente umana, corpi come hardware consumati dal progresso che rigettano i virus con le relative paure. Ecco perché i giornali giusti non fanno male sono le pastiglie della vita. “Pigliate u Notiziario, senti a me", c’é pure il sole libero delle Eolie.