Cari Amici lontani e vicini, Buon Natale dal Notiziario delle Eolie e un caro saluto a tutti Voi dal Sole sempre libero delle Eolie e come sempre buon Notiziario a tutti...


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di Christian Corrieri

Articolo sui porti turistici di Lipari e Vulcano, su "Bolina", il mensile pratico del mare, Editrice Incontri Nautici.

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di Giancarlo Niutta

... In silenzio. Come mio costume. Proclami e medagliette non sono il mio stile. Parlano i fatti.

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SVN LA VELA NEL WEB

Due nuovi porti per le isole Eolie. Forse uno spiraglio per il diporto alle isole Eolie

Lipari – Le isole Eolie sono dei gioielli che si trovano davanti alla Sicilia, ma gioielli difficili da vivere perchè le coste scendono a picco in mare e nella maggior parte delle rade, a dieci metri da riva, il fondale è già oltre i 15 metri e dare fonda è un sempre un problema e i pochi marina disponibili non sono in grado di rispondere alla domanda di posti barca durante l’estate. Il marina di Salina e i moli di Lipari agiscono, in pratica, in una situazione di monopolio imponendo prezzi spesso non proporzionati ai servizi offerti. Questa situazione penalizza il turismo dell’arcipelago, dove i diportisti del nord Italia arrivano in numero contenuto proprio per i problemi di ormeggio, ma ora sembra che qualche cosa si stia muovendo e a breve il comune di Lipari dovrebbe presentare il nuovo progetto per la realizzazione di un marina da 700 posti barca nella baia tra Pignataro e Sottomonastero, Marina che sarà realizzato dalla Lipari Porto, società partecipata dalla parte di Condotte d'Acqua spa di Roma ed il Comune di Lipari rispettivamente con il 51% e 49%. Per la realizzazione del marina è prevista una diga foranea tecnologica a Marina Lunga e la quella di nuove opere portuali a Pignataro: nuovo braccio a Bagnamare e prolungamento dell'attuale molo. Le opere per il nuovo marina avranno un costo di circa 40 milioni di euro. Una seconda opera sarà realizzata a Vulcano dove il molo degli aliscafi danneggiato da un traghetto finito contro la banchina a causa delle raffiche di vento, sarà trasformato in porto turistico che disporrà di circa 100 posti barca. Le due opere, una volta terminate, raddoppieranno i posti barca disponibili alle Eolie. Di queste si parla da molti anni e il progetto che sarà presentato dalla Lipari Porto non è il primo. Il porto è fortemente contestato da Legambiente che sostiene che un’opera di questo tipo a Lipari inquinerebbe e rovinerebbe il paesaggio determinando l’automatica decadenza della dichiarazione di Patrimonio dell’Umanità delle isole Eolie da parte dell’Unesco.

LE REAZIONI NEL WEB

Giancarlo Baldanza: Il sindaco cerca voti utilizzando anche mensili nautici? 5anni fa nel suo programma elettorale (basta leggerlo!) porti e porticcioli sarebbero piovuti come manna se lui fosse stato eletto sindaco. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la Lipariporto è costata fino ad oggi €. 1.100.000 e neanche un sasso è stato mosso! Ma gli elettori creduloni sono pronti a farsi prendere.... (censura!)... ancora un'altra volta!

Antonio Marturano: magari.

Alberto Saccà Maodda: in pratica il mio progetto di Pignataro del 1990...riveduto e "corretto".

L'INTERVENTO

di Angelo Pajno*

Leggo di porti turistici (e non) e di solerti soprintendenti protesi anima e corpo alla (presunta) salvaguardia del paesaggio anche laddove si vuol realizzare un modesto ombrarium  che sia di sollievo per le parti craniche ( e non) di quei poveri disgraziati che, sotto la canicola estiva, attendono di potersi imbarcare sui mezzi di linea ( e non) dopo aver “ visitato” le nostre isole.
Qualcuno, evidentemente armato di spirito dietrologico,  vede nelle ipotesi “portuali”  oscure trame elettorali per accaparrar voti, altri il pericolo di vedersi defenestrati da quella che, più che una opportunità, si è rivelata una gabbia, e cioè la temuta e (da taluno) riverita, World  Heritage List che comprende il c.d. “patrimonio dell’umanità.”
Ora , a prescindere dalla lapalissiana quanto elementare considerazione che ogni anfratto della vecchia “Terra” è da considerarsi – a sommesso avviso di chi scrive - patrimonio di chi la abita (la c.d. “umanità) non mi pare proprio che la realizzazione  di una importante struttura portuale, indispensabile per il decollo definitivo del nostro turismo (dal quale trae giovamento - e conti in banca, per quanto modesti essi siano - buona parte delle nostre genti eoliane) debba incutere cotanto terrore.
Non so, e francamente poco mi interessa, se tale ulteriore iniziativa abbia o meno un retrogusto elettorale, l’importante è che l’opera si realizzi  salvaguardando per quanto possibile  il paesaggio e gli interessi di chi attualmente opera nel settore nautico avendovi investito denaro e sudore (state calmi: non sono tra questi e quindi non mi si può certo accusare di faziosità).
Ma ho l’impressione che il NO a TUTTO sia ormai uno sport di certa parte dell’opinione pubblica che si pone al di fuori della realtà.
L’energia elettrica che alimenta le nostre case è prodotta, in buona parte, dalla estrazione di idrocarburi, ma chi è disponibile a rinunciarvi per  salvaguardare l’ambiente scagli la prima pietra.
Il problema, quindi, non è un integralismo a tutto tondo, anacronistico quanto inutile, ma  conciliare l’insopprimibile esigenza di sviluppo, in senso lato, con la salvaguardia del mondo che ci ospita, al netto dei sofismi di maniera.
Ecco quindi che, lungi dalla necessità di tornare alle lucerne ad olio, l’innovazione ci fornisce gli strumenti per risparmiare energia riducendo il consumo elettrico e quindi il ricorso alle sue fonti di approvvigionamento. Ricorriamoci!
Noi tutti vorremmo mezzi di trasporto sempre più comodi e veloci per raggiungere le nostre isole. Giusto! Ma la cosa presuppone spazi portuali adeguati e sempre più grandi, a meno che non ci si rinunci per salvaguardare l’ennesimo lembo di baia già distrutto da decenni da un traffico di linea diventato massiccio ed invasivo, a tacer d’altro (come lo sversamento di reflui fognari privi di adeguata depurazione).
Non vi sembra ipocrisia tutto ciò?
Ed allora ben vengano i nuovi progetti, l’importante è poi concretizzarli e, al riguardo , il fare dietrologia di maniera non giova a nessuno, e me n che meno a chi la fa.
Si stia invece con il fiato sul collo delle amministrazioni di turno, si formino dei comitati civici  che pretendano aggiornamenti e chiarezza, si richieda copia della documentazione (è consentito dalla legge, forse non tutti lo sanno) e si organizzino incontri, riunioni, si sollecitino le strutture competenti , si sorvegli affinchè il tutto sia realizzato nella legalità e con il massimo ricorso alle tecnologie più recenti per un impatto il più morbido possibile sull’ambiante, se del caso si chieda l’intervento della giustizia amministrativa o anche di quella contabile o penale, ma la si smetta  per favore di piangersi addosso nella falsa convinzione  che..tanto non cambia nulla, passate le elezioni il popolo bue  tornerà a brucare l’erba.
Si tratta di un disfattismo esasperante fine solo a sè stesso, privo di consistenza ed autoreferenziale.
Ed allora: il sindaco uscente tira fuori dal cassetto l’ennesimo ( e meno invasivo) progetto sulla portualità?
Se ci convince lo votiamo ma  lo aspettiamo alla prova dei fatti facendo da pungolo perchè la cosa non vada ad arenarsi. E pazienza se dovessero (ma non avverrà, statene certi) sbatterci fuori  dall’Unesco, ce ne faremo una ragione , non saremo i primi  nè gli ultimi.
Un soprintendente tetragono nel proprio concetto di tutela ambientale  ci vieta di creare una pur minima struttura di ricovero nelle aree portuali delle isole minori?
Ben vengano i ricorsi ma ci si attivi  anche perchè l’amministrazione discuta  il problema in sede regionale presso il competente assessorato.
Probabilmente questa mia susciterà commenti, riserve ed anche critiche che spero però siano costruttive, il resto...conta poco.
L’importante è risvegliare una coscienza sociale  che ponga il cittadino al centro della politica intesa come proposta condivisa  e quindi l’azione amministrativa al servizio degli amministrati.
 
*Avvocato
 

punto e virgola 326x313Il Punto e Virgola

 
Ormai é l’ora di guardare in faccia la realtà candidamente. La simulazione dell’impatto ambientale, quella vera é sempre più necessaria visto che con sorpresa é spuntato un disegno spinoso del cambiamento di Marina Piccola sempre più arricchita di cemento per posti barca. Dice e scrive bene l’avvocato Paino, magari é la persona giusta per farsi dare dal comune di Lipari il piano spiagge modificato, quello che da 8 mesi il Notiziario e alcuni lettori non sono riusciti mai ad avere. Chiaramente con quasi tutti i consiglieri comunali dichiarati incompatibili, dopo il primo commissario decaduto si é arrivati al commissario 2. Alle Eolie si è sempre detto che quando ci sono questi grossi affari in vista, l’unica cosa e affidarsi a San Bartolo.
Oggi porto...un “megasaluto” a tutti i benefattori delle Eolie.

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