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di Vera Schiavazzi

albaC’è un popolo dell’alba che pare aver sostituito quello della notte, e che dalle 5.30 del mattino in poi fa tutte quelle cose che, per piacere o per necessità, non si potrebbero fare dopo le 8 o le 9. E sono prima di tutto le donne ad essersi impadronite di queste ore, quando il telefono non suona, i bambini non hanno bisogno di nulla, correre fa dimagrire e in cucina e in terrazzo nessuno disturba. Se la sveglia nazionale italiana suona in media alle 6.49, quella delle professioniste che vogliono restare in forma va indietro fino alle 6, e quella delle madri a volte ancora prima. Così, cambiano gli orari, palestre e centri yoga aprono alle 6, la spesa online ricomincia intorno alla stessa ora, le piante del terrazzo vengono curate alle prime luci del giorno. Laura Mabille, marketing manager, ha addirittura scritto dieci punti sui buoni motivi per alzarsi alle 5.30: «Prima, appena aperti gli occhi, cominciavo a pensare a tutte le cose da fare. Ora non più, bastano 5 minuti di meditazione, correre anche solo dieci o quindici minuti, o fare ginnastica per sette. Ma anche scrivere gli obiettivi della giornata, come fanno i principali manager del mondo». Allenarsi, sia fisicamente sia psicologicamente, è ai primi posti nelle preferenze delle allodole. Da Virgin, la ginnastica del mattino si fa in venti minuti, massimo mezz’ora, dalle 7 alle 7.30: «Abbiamo smesso di pensare alle donne come ad un pubblico che doveva allenarsi in modo più delicato, e ora sappiamo che anche loro vogliono risparmiare tempo e ottenere il risultato — dice Pierluigi Vagali, uno dei principali responsabili del fitness Virgin in Europa — Molte lo fanno sul grid, una piattaforma dove ci si muove a ritmo passando da un’attività all’altra. Ma anche lo Zuu, un allenamento australiano piace molto alle mattutine: si basa su sei gesti principali e imita gli animali, quando hai finito ti senti davvero pronta per affrontare la giornata». Da Hellofit, quindici palestre sparse nelle città del nord, si apre addirittura alle 6, a Milano e a Padova chi vuole fare in gruppo la meditazione yoga trova spazio alle 6.15. E 5.30, il titolo di una corsa che arriva prima di tutte le altre, è giunta a Milano alla sua sesta, partecipatissima edizione. C’è anche una mondanità dell’alba. Il 28 ottobre, a Roma, sul Tevere, torna Morning Gloryville: danza energetica, brioche vegane, una specie di rave che consente di precipitarsi al lavoro entro le 10. E Tina Roth Eisenberg, designer svizzera, ha portato in Italia Creative Mornings, conferenze con cappuccini dalle 8 alle 10. Raffaella Caso, blogger di BabyGreen, sostiene che svegliarsi alle prime luci è una scelta molto personale ma frequente. «Io racconta l’ho fatto per stare un po’ da sola. E anche per prepararmi e curare le piante».Ma l’alba è soprattutto fatta per uscire: su Runnerworld, le donne raccontano perché correre prima di colazione. Benedetta Musso vende attraverso Mybicyclette gli accessori per chi pedala. E spiega: «Al mattino, sono le donne a farlo, soprattutto per arrivare da casa alla stazione del treno. Comprano le borse per il pc e le carte d’ufficio e i ferma pantaloni catarinfrangenti».

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