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Mezzo cratere di Vulcano, l’isola delle Eolie, è stato messo all’asta, ma la gara è andata deserta. Ora si dovrà fissare la nuova data, con un nuovo importo in ribasso.
All’asta sono finiti metri quadri 2.544.840, con tutti i terreni confinanti. Del valore di euro 3.871.110,00. L’offerta minima doveva essere di 2 milioni 903 mila, con un rialzo minimo di 156 mila euro.
Al tribunale di Barcellona il giudice designato è Giuseppe Lo Presti, avvocato delegato Natale Galipò e custodi avvocati Natale Galiò e Attilio De Gregorio.
La storia del cratere privato dell’isola di Vulcano continua e va avanti da decenni fra carte bollate e fallimenti. Le due sorelle Favaloro erano proprietarie di mezza isola. Una delle due, Giovanna sposò il potente sindaco Checchino Vitale che amministrò per ben 25 anni. Il più duraturo nella storia del maggior Comune eoliano.

L’eredità toccò alla nipote Gianna Maria Paino, vedova Costa, figlia dei coniugi Favaloro-Paino, fino ad arrivare nelle mani del suo procuratore Giuseppe Morrone di Napoli che trasferì tutto ad alla società “Rd Costruzione” intestata al figlio Coseia.
Il verdetto della causa diede ragione alla signora Paino, ma ormai i debiti pregressi erano cresciuti a dismisura. Una parte di questi terreni, in passato, fu utilizzata come discarica aprendo un contenzioso col Comune di Lipari. Tutta questa proprietà, unica nel suo genere é diventata uno spezzatino. Difatti sono diversi i lotti finiti all’asta. Sempre in zona cratere, contrada Saraceno, vi sono metri quadri 964.100, con una base d’asta di Euro 1.446.150,00, lungo le pendici del cratere altri due terreni finiti all’asta e per ognuno l’asta era di euro 130.770,00. E anche per loro è andata deserta.

Insomma, chi si aspettava qualche magnate di un certo spessore economico che magari ha più volte buttato le ancore del suo abbondante “mega yacht” per ammirare la futura proprietà accessoriata di fumo e gas compresi nel prezzo, è rimasto deluso.
La scalata al Gran Cratere di Vulcano, a quota 400 metri d’altezza, con semaforo perché a secondo del vento certi giorni non si può scalare, permette di ammirare l’intero arcipelago eoliano. Il percorso verso la vetta consiste in una passeggiata in mezzo alla natura, seguendo un sentiero circondato da massi vulcanici e ginestre piene di colore.

In cima si assiste alla emissione di calore e fumi nonostante l’ultima eruzione risalga al 1980. Le fumarole, composte prevalentemente da zolfo e anidrite solforosa, sono uno degli spettacoli più incredibili, un fenomeno naturale che colora il terreno di un particolare giallo ocra e rosso che contrasta con il nero delle ceneri e il verde della rigogliosa vegetazione.

L'intervento da Parigi

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di Benito Merlino

Caro Bartolino, Ora, gli Eoliani cercano di vendere il cratere di Vulcano. Mi sembra di essere in un film di Totò.
Ora capisco il nostro detto che dice "Mi vinnu puru u cielu a casa". Siamo caduti così in basso, e nelle mani di speculatori che sarà difficile rialzarsi. 
Altro che civiltà Eoliana... Scordiamoci i nostri 7500 anni di storia... Ora bisogna parlare di scempio Eoliano. Queste brutte cose continuano a succedere da noi, un paese senza leggi ne onore. 
 
Quando frequentavo le medie all'Istituto tecnico di Lipari, avevo come professoressa di matematica Nannina Favaloro, una delle supposte proprietarie del cratere. Quando ci proponeva, a noi tutti, di andare a vedere il cratere di Vulcano, non diceva mai andiamo a vedere il mio cratere. 
 
Credevo essere nato in un Eden e mi ritrovo in Inferno.
Efaisto piange, si vendicherà. E nelle isole non resterà più "mancu un filu d'erba". 
Forza ! Non diamoci per vinti. 
Salutoni Eoliani da Parigi ! 

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Vulcano, deserta l’asta per la vendita di mezzo cratere

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