La Rai è pronta a trasmettere la fiction sulla "Protezione civile", ma il sindaco Riccardo Gullo e gli abitanti dopo che l'isola è stata devastata dall'incendio e dalle continue “bombe d'acqua”, sono contrari.
Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction scrive al sindaco di Lipari “Confidavamo che l’accertamento delle responsabilità sarebbe stato più celere e siamo in attesa delle determinazioni delle autorità competenti – dice - ma c’è la serie da mandare in onda e allora perché non cercare di chiudere la cosa amichevolmente con gli strombolani offrendo qualche passaggio televisivo per veicolare le bellezze dell’isola, il sole, il mare, i profumi, l’anima laboriosa, lo spirito d’accoglienza, la forza dei sentimenti…”.
Ma il primo cittadino eoliano che piu’ volte ha riunito i 400 abitanti (villeggianti compresi) ha confermato la volontà della gente e ha risposto “Anche dopo questa nuova riunione – puntualizza - è emersa una forte contrarietà ad attivare qualsiasi forma di dialogo. Non possiamo che esprimere stupore e disappunto per la totale assenza di solidarietà alla popolazione, in seguito al grave evento che ha messo a dura prova gli abitanti e che ha causato notevoli danni. E del tutto evidente che tale vostra condotta, insieme a quella della società 11 marzo Film, non può certamente definirsi collaborativa e la popolazione di Stromboli ne serba un triste e nefasto ricordo. Pertanto, grazie e no, non lo permetteremo. Fatevi risentire solo quando avrete una seria proposta di risarcimento dei danni subìti dall’isola”.
Il retroscena. Nella piu’ che mai vulcanica Stromboli, ancora oggi è un dramma quando piove. La montagna è letteralmente “spogliata” dopo che si decise di simulare un piccolo rogo per esigenze di copione per una scena del film nel maggio dello scorso anno. Esattamente nella notte tra il 25 e il 26 maggio scorso devastò l’isola, mandando in fumo oltre 5 ettari di macchia mediterranea. Le fiamme erano divampate sul set di una fiction, ironia della sorte, sulla “Protezione civile”, prodotta dalla società “11 Marzo Produzione Film”, con protagonista Ambra Angiolini. In una giornata di scirocco il vento lo fece diventare non piu’ controllabile e bruciò quasi tutta la montagna con alberi anche secolari e vegetazione. Poi qualche mese dopo, a metà agosto, arrivò la “bomba d’acqua” che devastò viuzze, torrenti, barche, allagò hotel, ristoranti, negozi, ville, case, causando danni incalcolabili durante la disastrosa stagione turistica.
I danni. Quantificati in circa 70 milioni di euro. Gli eventi negativi da allora si sono ripetuti continuamente. E ogni volta la giunta Gullo si è ritrovata costretta a interpellare le ditte locali per ripulire l’isola da sabbia, terriccio e anche grossi massi. C’è voluto pure l’intervento della società Castalia di Roma, per bonificare la spiaggia Lunga e lo specchio d’acqua limitrofo divenuti una vera discarica di materiale vario sceso dalla montagna. Sull’isola per far fronte alle continue emergenze sono già “piovuti” oltre 16 milioni di euro dal governo Meloni. Ben 13 sono i torrenti da mettere in sicurezza.
L’inchiesta. La procura della Repubblica di Barcellona all’epoca guidata da Giuseppe Adornato, aprì una inchiesta. Sono 13 gli indagati. Il provvedimento fu firmato dal sostituto procuratore Carlo Brai. Nell'indagine sono stati inseriti i rappresentanti delle due società romane incaricate dalla Rai, vigili del fuoco con dirigente romana, l'ex sindaco, l'attuale primo cittadino e un dirigente comunale.
I nomi. I rappresentanti della società di Roma "11 Marzo Produzione Film" e "Best Sfx", Sergio Giorgelli, Roberto Ricci, Matteo Levi, Elio Terribili, i vigili del fuoco Alessandro Romeo, Carmelo Siracusa, Antonino Lo Faro, Giuseppe Marra, Simona Pognant, dirigente romana, l'ex sindaco Marco Giorgianni, il dirigente Mirko Ficarra e l'attuale primo cittadino Riccardo Gullo. Il piemme Brai ha anche nominato quattro consulenti: Gianni De Podestà, Lamberto Griffini, Maria Vietti e Diego Italiano.
Le dichiarazioni. L'ex sindaco Marco Giorgianni dichiarò "Sono piu' che sereno su quanto fatto. Ho concesso solamente una autorizzazione per la postazione nella località prescelta, ma certamente non per appiccare il fuoco. Inoltre ho emesso anche una ordinanza per vietare il fuoco nelle giornate ventose e invece...".
Il sindaco Gullo “Ho nominato il mio avvocato di fiducia e ho chiesto il patrocinio anche per rendere pubblica la vicenda. Aspettero' che si concludano le indagini per capirne di piu'. Mi viene soltanto da pensare che questi sono I rischi del mestiere”. Il dirigente Ficarra – è trapelato – non ha firmato alcuna ordinanza. Dopo sia l’incendio che l’alluvione, la società romana si era fatta viva con il Comune per richiedere di poter ultimare le riprese. Il sindaco Gullo sentì la popolazione che fu nettamente contraria e lo comunicò. La società romana completò le riprese sull’Etna.
Contenzioso. Tra comune e società “11 Marzo” si è quasi ai ferri corti, anche se già stato uno scambio di corrispondenza tra l’avvocato dell’ente, Luca Zaia e i legali romani. Fatto sta che la giunta Gullo oltre a far stabilire le responsabilità sul disastro che ancora oggi ha messo in ginocchio Stromboli, vuole rimborsati i danni che sono ingentissimi.
Rassegna Stampa GDS.IT
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Arroccato sul pendio della collina, piccolo borgo eoliano emergente in un giardino di ulivi, limoni e buganvillee, il RAYA è lì, proteso con tutte le sue terrazze verso lo Stromboli che il nostro grande Rossellini ed il buon Dio hanno reso immortale.....