10384099 102040In questi ultimi 46 anni d’indipendenza, il tasso di crescita economica annuo delle Mauritius viaggia intorno al 5%-6%. Un ottimo risultato che piazza il paese al secondo posto in Africano come PIL pro capite dopo la Guinea Equatoriale (che ricava la maggior parte dei suoi guadagni dall'esportazione di petrolio). L'economia di Mauritius è basata principalmente sull'agricoltura, con i settori industriale, finanziario, turistico e tessile in continua crescita. L'agricoltura è basata principalmente sulla produzione di canna da zucchero, con oltre il 60% della superficieindustrie coltivabile dedicato a questa attività; l'esportazione contribuisce per il 25% alle entrate del Paese (questa attività ha subito notevoli danni in seguito a un periodo di eccezionale siccità verificatosi nel 1999). Altre importanti coltivazioni dell'isola sono il tè e la vaniglia. Tra i prodotti locali esistono anche alcuni rhum. La distribuzione della ricchezza fra i cittadini è molto più equilibrata di quanto non avvenga nella maggioranza dei paesi africani, fattore che ha influito positivamente sull'aumento delle aspettative di vita portoe la riduzione della mortalità infantile. La strategia economica dei governi recenti punta molto sugli investimenti esteri, in tutti i settori. I principali interlocutori commerciali dell'isola sono la Francia e il Regno Unito, che hanno a Mauritius molti stabilimenti per esempio nel ramo tessile (vengono prodotti a Mauritius indumenti di marche famose come (abbigliamento) Lacoste e Ralph Lauren ma anche le italiane Nino Cerruti, Diesel e Gas. Le tasse su molti prodotti sono state notevolmente ridotte o addiritturaludi eliminate per attirare un volume di turismo sempre maggiore per combattere unin un mercato sempre più concorrenziale.

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