RUBA IN CASA E TENTA DI SCAPPARE, 32ENNE STRANIERO ARRESTATO DAI CARABINIERI, ALLERTATI DAL PROPRIETARIO CHE AVEVA RICEVUTO L’ALLERTA ANTI INTRUSIONE SUL SUO TELEFONO CELLULARE
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Messina hanno arrestato, in flagranza di reato, uno straniero di 32 anni, originario della Georgia, in ordine al reato di rapina impropria a seguito di furto in abitazione.
Dalla ricostruzione dei Carabinieri, il proprietario di un appartamento della zona nord di Messina, ricevuto l’allerta anti-intrusione del sistema di allarme installato sul suo telefono cellulare, aveva contattato immediatamente il 112 e, nel rientrare in casa, aveva sorpreso due uomini sull’uscio, appena dopo che gli stessi avevano commesso il furto in abitazione, i quali sono riusciti ad allontanarsi.
L’immediato intervento di una pattuglia del Nucleo Radiomobile, impegnata nel servizio di controllo del territorio, su attivazione della Centrale Operativa del Comando Provinciale che aveva ricevuto la segnalazione al numero di pronto intervento, ha permesso di bloccare sulla porta di ingresso del condominio un soggetto, poi identificato nel 32enne, subito sottoposto a controllo e perquisizione, mentre il complice si è dileguato.
Addosso all’indagato, i militari hanno trovato e sequestrato un cacciavite e una piastrina in plastica, verosimilmente utilizzati per lo scasso, nonché l’intera refurtiva, comprendente preziosi e orologi, oltre alla somma di 300 euro circa, restituita al proprietario di casa.
Condotto in caserma in stato di arresto, una volta ultimate le formalità di rito, l’arrestato è stato poi ristretto nel carcere di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Romeno ucciso nel 2010, due arrestati a Barcellona Pozzo di Gotto
I Carabinieri del ROS, con il supporto dei Comandi Provinciali Carabinieri di Messina e Reggio Emilia, hanno dato esecuzione, in Barcellona P.G. (ME) e nella Provincia di Reggio Emilia (RE), all’ordinanza applicativa di misure cautelari della custodia in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Messina, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, nei confronti di due soggetti, gravemente indiziati per i delitti di omicidio e porto illegale di armi, entrambi aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosi.
Il quadro gravemente indiziario è stato ricostruito grazie alle indagini svolte dai Carabinieri del ROS-Sezione Anticrimine di Messina e della Sezione di P.G. della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), nell’ambito del proficuo coordinamento investigativo fra la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e la Direzione Distrettuale Antimafia di Messina; determinante il contributo dichiarativo di un collaboratore di giustizia, affiliato alla famiglia mafiosa c.d. dei barcellonesi.
Allo stato, gli elementi raccolti consentono di ritenere che l’omicidio per il quale si procede commesso, nel 2010 a Barcellona Pozzo di Gotto, ai danni di CIURAR Petre, cittadino rumeno di etnia rom, fu ideato ed eseguito quale atto ritorsivo nei confronti della comunità rom, ritenuta responsabile di diversi furti nel territorio appannaggio del dominio mafioso del gruppo “San Giovanni”, riconducibile alla medesima consorteria mafiosa dei “Barcellonesi”, alla quale erano organici i due indagati oggi arrestati.
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati, che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile, che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo ai medesimi indagati.