di Rosalba Basile
Buongiorno direttore riusciamo a dare un poco di visibilità a questa iniziativa. Maria Lazzaro col fratello gestisce l'hotel Orsa Maggiore a Vulcano. Lo zio era il medico dell'Isola anni 60 e insieme al fratello padre di Maria hanno costruito questo albergo. Il suo racconto
"Sole d'inverno" nasce da un mio viaggio di parecchi anni fa... Nepal!!!
Appena arrivata è stato un colpo di fulmine...
Affascinata dal Paese, dalle persone, colori, suoni e tanto altro. Avendo avuto la possibilità di visitare una scuola, addentrandomi nella loro vita, ho scoperto che potevo rendermi utile. In questo paese lo stato non ti dà nessun diritto di istruzione, solo se hai la possibilità economica puoi studiare e quindi avere un futuro!!
Con questo pensiero sono tornata in Italia completamente cambiata. Sentivo che nel mio piccolo potevo fare qualcosa. È nata così la mia cena di beneficenza, grazie al coinvolgimento di tanti amici di Capo d'Orlando.
Dentro di me sento di aver ricevuto molto più di ciò che nel mio piccolo riesco a dare.
Ad oggi "Sole d'inverno" sostiene l'istruzione, il vitto e l'alloggio di quattro bambini.
IL PROGETTO.
Essere nati dalla parte “giusta” del mondo non è un merito, ma solo un caso. E chi ha sensibilità e strumenti per capirlo non può che esserne grato e restituire, con generosità, almeno una parte di ciò che ha avuto.
Da questa semplice idea nasce l’iniziativa di beneficenza “Sole d’Inverno”, giunta alla sua decima edizione, che grazie alla generosità dei partecipanti ed all’impegno dell’organizzatrice Maria Lazzaro (nella foto insieme agli chef Raffaele Piserà, Rodolfo Lazzaro e Gilberto Iacono, che sono stati coadiuvati da Antonio Merendino), da dieci anni consente a tre ragazzini orfani nepalesi di studiare alla “Deepshikha High School” di Kathmandu, dormire in ostello e avere pasti caldi.
La capitale nepalese ha indici di analfabetismo ancora molto elevati (36,6% della popolazione), ancora più elevati per le donne (46,1% donne, 27,4% uomini). Dati che, a causa del devastante terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito questa zona del Nepal nel 2015 (per intenderci pari a quello registrato al confine tra Siria e Turchia), sono pericolosamente in aumento.
“Sole d’inverno” ha come obiettivo primario la rimozione delle barriere economiche che limitano l’accesso ad un’istruzione di qualità per bambine e bambini. Così 12 anni fa è nata la prima serata di raccolta fondi per dare a Rijan, Samita e Supriya la possibilità di avere un futuro.
«In Nepal lascio ogni volta un pezzo di cuore – ha detto Maria Lazzaro –, e non posso far altro che ringraziare gli sponsor ed i miei concittadini per la grande generosità e l’affetto che hanno sempre dimostrato nei confronti di questa iniziativa. Tornare dopo tre anni di stop A Capo D'Orlando mi preoccupava un po’, ma mi sono resa conto che tanti orlandini hanno ormai preso a cuore la difficile situazione dei bambini nepalesi e partecipano con entusiasmo e un grande senso di solidarietà. L’idea è di far completare il percorso scolastico a questi ragazzi, che hanno avuto la sfortuna di nascere in una società arretrata in cui studiare non è un diritto di tutti. Il ricavato della raccolta è stato portato direttamente da me a destinazione, senza intermediari».
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