Lorenzo Cesa è stato confermato segretario nazionale dell'Udc al congresso del partito, battendo nelle urne il messinese Gianpiero D'Alia che si era candidato alla successione. La seconda giornata dei lavori del quarto congresso nazionale dell'Udc si è quindi conclusa con lo spoglio dei voti che ha premiato il segretario uscente. Il dibattito congressuale è stato pressoché unanime nel definire finita l'esperienza del Terzo Polo. L'Udc in ogni caso opterà per uno dei due poli tradizionali, ma è politicamente più vicino al Ppe e quindi al centrodestra. «Il nostro dovere politico è costruire in Italia una forza come quella del Partito popolare europeo, dialogando con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e anche con Forza Italia, purché depurata dei suoi populismi. Se non faremo questo, vincerà sempre Matteo Renzi».
- «Il nostro dovere politico è costruire in Italia una forza come quella del Partito popolare europeo, dialogando con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e anche con Forza Italia, purchè depurata dei suoi populismi. Se non faremo questo, vincerà sempre Matteo Renzi». Con queste parole Gianpiero D'Alia ha scaldato la seconda giornata del congresso nazionale Udc, con un intervento con il quale si è candidato alla guida del partito. Finora questa è la prima candidatura ufficiale alla leadership. «La nostra linea politica - ha sottolineato l'ex ministro della Pubblica amministrazione - è chiara: Renzi colloca il Pd nel Pse e la sua è una scelta politica chiara. Noi siamo stati i fondatori del Ppe e lo vogliamo fare anche in Italia, con amici come Alfano». D'Alia ha polemizzato apertamente con Pier Ferdinando Casini, che era in platea: «Dico no ad un commissario liquidatore dell'Udc. È inaccettabile che pezzi di apparato facciano finta di nulla. Basta a metodi di gestione del partito che i giovani non accetteranno mai».