Buongiorno Direttore,
tra i tanti problemi di Panarea e le promesse mai avverate, mi pregio di evidenziare con qualche foto, questa porcheria.
Vorrei evidenziare, che l’isola per sua natura è in autogestione e provvede autonomamente ai propri fabbisogni. Ricordo che la pista elisoccorso è sommersa dalle erbacce e il muro a confine con strada pubblica è pericolante.
Dí realizzare opere pubbliche, manco a parlarne. Niente scuole, niente attrezzature sportive, niente dissalatore, niente scalo alternativo, niente Guardia Medica decente e attrezzata, nessun progetto per un decoroso e alternativo smaltimento dei rifiuti, e potrei continuare scrivendo una enciclopedia.
E meno male che l’ultima tempesta ha danneggiato tutti gli approdi, tranne Panarea. Altrimenti, saremmo costretti a rispolverare il vecchio e mitico “rollo”. Forse perché Ulisse ci vuole riportare indietro col tempo. Ma non è un film. Gli isolani vivono il disagio con la consapevolezza della definizione data da Paolino Spanò che "l'isola è la piu' abbandonata delle Eolie. Filicudi ci perdoni..."
Certo di non avere alcuna certezza, sul futuro turistico di un'isola che rappresenta il "fiore all’occhiello" del comprensorio comunale, la saluto cordialmente.
Lettera firmata

