di Diego Celi
Giorgia Meloni: due anni da premier.
Dal quartiere romano della Garbatella a Palazzo Chigi: un miracolo di costanza e intelligenza, esempio per quanti credono nel merito. Priva di natali, che favorissero l'ascesa, ma con una determinazione senza pari ha conquistato il consenso e il cuore di gran parte degli elettori. In campo internazionale si è superata acquisendo credito e considerazione, stupendo i detrattori e facendo infuriare come tori Repubblica e La 7, divenuti organi di disinformazione e di acidi commenti. Può essere considerata ormai la leader dei conservatori europei.
Il limite di questa donna è rappresentato dalla classe dirigente del suo partito costituita da personaggetti tronfi e privi di competenze.
Fra questi sul podio si erge Andrea Delmastro delle Vedove, il quale non si sa per quale fatwa sia ancora assiso sulla poltrona di sottosegretario alla Giustizia, dicastero di importanza capitale che avrebbe bisogno di essere accudito da veri giuristi e da politici misurati e competenti. Eppure, nonostante le gaffes seriali inanellate da questo nano politico, Giorgia Meloni lo difende argomentando che Delmastro è frainteso. Risulta singolare pensare che il Presidente del Consiglio non comprenda la sciatteria del suo sottosegretario e i danni che questo personaggio provoca al suo governo. Per quale motivo non è ridimensionato? Pensare che convogli consenso non pare possibile, perchè privo di empatia e carisma: i motivi non sono comprensibili e ciò lascia attoniti.
Il governo che presiede ha affrontato tempeste internazionali (guerre, crisi della globalizzazione, mutamenti geopolitici) e disastri economici (reddito cittadinanza, superbonus), ma nonostante ciò sta superando con acume i problemi, come prova il disco verde che la Commissione Europea ha mostrato per le politiche finanziarie messe in atto. Insieme alla insipienza della classe dirigente del partito che presiede (FdI), Meloni quotidianamente deve rintuzzare le esternazioni di due galli cedroni (Salvini e Tajani), i quali per visibilità e narcisismo accampano pretese spesso oniriche.
La premier dovrebbe consigliare ai due, la lettura del saggio di Rigoni Stern: "Il bosco degli urogalli" perchè possano essere edotti sul destino dei galli cedroni. Per completezza è doveroso citare Landini che auspica una rivolta sociale. Ma, se è impossibile fare accettare alla sinistra l'esito delle urne, è doveroso da parte della Meloni allontanare dal suo governo gli unfit (gli inadatti).
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Battesimo o estrema unzione?
Si tratta di due sacramenti opposti: uno celebra la nascita, l'altro la morte.
La costituente del M5S, di cui la gran parte dei cittadini ignora significato e contenuti, vuole apparire come una metafora religiosa. Se, l'argomento non fosse insignificante, si potrebbe dire che ci troviamo di fronte ad uno scisma. In realtà è una resa dei conti, il tentativo di impossessarsi delle spoglie di un Movimento, che per astrale prodigio irripetibile ha governato il Paese inventando il reddito di cittadinanza, l'abolizione della prescrizione e il superbonus solo per citare alcuni obbrobri perpetrati durante i governi presieduti dai grillini.
Sarà difficile in un prossimo futuro ricordare le gesta di Toninelli e Crimi, Taverna e Di Maio, Di Battista e Patuanelli o più recentemente di Appendino o Floridia. Il furbastro avvocato di Volturara Appula, ha capito da subito l'inconsistenza culturale e politica di questi attori e ha preparato un copione a sua immagine e somiglianza da portare in scena. Solamente due personaggi potevano opporsi alla realizzazione del brogliaccio: Davide Casaleggio e Beppe Grillo. Esautorato il primo, bisognava rendere irrilevante il secondo. La cosiddetta Nova è la fase finale della recita.
Non è stato difficile, perchè la narrazione dell'uno vale uno in realtà ha avuto sempre altro significato ossia "uno vale tutti". Il dittico vero ha permesso a Giuseppe Conte di nominarsi capo supremo e rendere innocuo il fondatore e apostolo del Vaffa. Suscita tristezza, Beppe Grillo, ma allo stesso tempo fa sorridere ricordare come sia divenuto oggetto dello scherno papalino del nuovo marchese penta stellato, il quale gli fa capire che ormai non conta più nulla. Per bontá, forse, gli concederà l'estrema unzione, per apparire un buon cristiano.
Il doppio forno delle opinioni
Singolare l'atteggiamento di certa stampa che grida alla censura per Scudati e si strappa le vesti indignata per le dichiarazioni di Elon Musk, il quale ha espresso opinioni che gran parte dei cittadini italiani condivide. Ancora più singolare l'alzata di scudi in difesa della sovranitá nazionale, sebbene esponenti politici della sinistra francese, tedesca e olandese hanno più volte espresso giudizi poco diplomatici sull'operato del nostro governo senza che le auliche firme del giornalismo propal e antifasciste nostrane si indignassero. Criticare la magistratura e il comportamento ideologico di gran parte dei giudici viene considerato lesa maestà, peccato mortale e atteggiamento barbaro.
Queste penne d'oro sono plastica rappresentazione della teoria dei due forni e espressione di doppia morale. Vestali della cultura woke e della teoria gender, considerano economia, sicurezza e immigrazione problemi risolvibili grazie al mantra del politicamente corretto. Si indignano se taluno, fuori dal coro, esprime una opinione o manifesta una visione non conforme al mainstream corrente, mentre come una falange macedone difendono le opinioni di Ilaria Salis. È il caso di affermare che si tratta di un mondo al contrario.
Da politologi attenti e perspicaci vivisezionano la composizione del nuovo governo statunitense e giudicano con sicumera gli esponenti dei vari dicasteri, ma nessuna analisi comparativa viene effettuata sui componenti del governo giallorosso di recente memoria. Si strappano le vesti in difesa dei valori democratici e ingenerano (con scarsissimi risultati) la paura di una deriva autocratica e illiberale. Eppure non danno importanza ai dossieraggi, alla interferenza seriale delle toghe nella attività istituzionale dell'esecutivo e del parlamento.
Il giochetto dei due pesi e due misure francamente ha stufato, come ha irritato l'assenza di una minima obiettività nella narrazione dei fatti. Il sesso degli angeli è un argomento sicuramente affascinante, ma i cittadini reclamano risposte e attendono soluzioni su argomenti che riguardano la loro carne viva. Sarebbe più responsabile ascoltare le ragioni altrui, invece di ergersi sempre a censori delle altrui opinioni e puntare il dito indignati e sgomenti verso chi esprime una opinione diversa.
"Or tu chi sei che vuoi sedere a scranna, per giudicare di lungi mille miglia con la veduta corta d'una spanna" (Dante Alighieri: Paradiso, XIX, vv. 79-81).