Eventi e Comunicazioni

 Con qualche colpetto di trombetta inizia il raduno dei fedelissimi fra qualche cannolo festivo e l’amaro di giornata. Si chiudono gli ombrelloni e si aprono le speranze politiche. Per il futuro intrecciato magari con il nuovo che disavanza. Fra progetti avviati, debiti galleggianti e speranze di nuove puntate d’armonia, sicuramente alle Eolie c’é spazio per tutti. Arrivano insieme primi e secondi, saltando la pizza 4 stagioni. Chiunque avrà ragione allungherà una mano all’altro con lo slogan “salvarcipelagoeoliano”. Tante persone dotate di buon senso vogliono amministrare le Eolie anche  con i problemi enormi che ci sono ma umanamente risolvibili perché vengono da lontanissimo. Sono il risultato cumulativo di svariati anni di cattiva amministrazione e totale incertezza sul nuovo volto che avrebbe dovuto assumere l’arcipelago. Non più pomicifero, malvasiaro, capperaro ma turistico. Intanto si favoleggiavano di quello che diventerà il porto turistico grande e bello, la riserva e il parco, la montagna di pomice e le terme geo e no, con annessi e connessi (più attività commerciali, più denari, più turisti, più servizi, di tutto di più). Si ascolta già chi dice che bisogna riunire le eccellenze, aprire le porte alle persone di valore, alla “gente del fare”. Per essere tratto in salvo l’intero arcipelago ci vorrebbe innanzi tutto un salvagente, cioè un decalogo-manifesto concreto con proposte realizzabili. Chi saprà presentarlo, quando e con quali alleanze. Ci vorrebbe anche una mentalità meno isolana, meno chiusa, un po’ più dinamica e desiderosa di progettare e assecondare i cambiamenti, ma non quelli di partito. 

 

 

 

 

VERO&FALSO