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foto di Fabio Famularo

di Nuccio Anselmo 

La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto due fascicoli d'inchiesta dopo l'incendio di Stromboli, che ha devastato una vasta parte di vegetazione di una delle più belle isole del mondo. Negli ultimi giorni c'è infatti da registrare una novità clamorosa in questa vicenda che ha interessato tutta l'Italia.

Adesso non c'è soltanto un'indagine aperta, ma i fronti di accertamento sarebbero due. E il secondo è la naturale prosecuzione del primo. Si tratta del classico "atto dovuto" perché è necessario comprendere se la devastante alluvione che ha letteralmente piegato Stromboli sia il risultato dell'incendio che ha polverizzato in poche ore ben cinque ettari di macchia mediterranea nella notte tra il 25 e il 26 maggio scorsi.

Un rogo che sarebbe stato causato da un set di scena che prevedeva proprio un incendio durante le riprese di una fiction targata Rai, sulle attività della Protezione civile, con Ambra Angiolini protagonista e Andrea Bosca.

È necessario cioè comprendere con chiarezza se l'inferno di fuoco con la distruzione della vegetazione ha provocato poi i danni dell'alluvione in uno dei giorni più caldi della stagione estiva, il 12 agosto, quando le isole Eolie erano praticamente sold out.

Gli accertamenti sull'alluvione sono quindi strettamente collegati al fascicolo principale dell'inchiesta aperto immediatamente dopo il rogo, perché a livello probatorio vanno dimostrate oltre le responsabilità individuali anche quelle istituzionali legate alla mancata messa in sicurezza del territorio. E le indagini della Procura retta in questi mesi dal magistrato Giuseppe Adornato devono proprio servire a capire se l'evento alluvionale sia la conseguenza di un vero e proprio disastro colposo: l'incendio.

L'inchiesta è ovviamente ai primi passi. Intanto è necessario dare una qualificazione giuridica certa ai fatti dell'incendio, e per questo sono in corso accertamenti tecnici. E in ogni caso per questo primo fascicolo si registrano già le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Sono poi in corso gli altri approfondimenti tecnici per il secondo fascicolo sull'alluvione.

Ma a quanto pare non è tutto perché la Procura di Barcellona dovrà anche capire chi poteva fare qualcosa subito dopo il rogo per mettere in sicurezza il territorio e prevenire i rischi di inondazione. Ed evitare agli strombolani notti tragiche, che difficilmente dimenticheranno e da cui sarà molto difficile risollevarsi.(gazzettadelsud.it)

NOTIZIARIOEOLIE.IT 

Fango verso il mare...

Nel contempo il Capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio annuncia che l'incontro previsto per oggi martedì è rinviato a data da destinarsi. 

Sui social quasi tutti contrari (isolani, villeggianti e vacanzieri) a nuove riprese della fiction sulla "Protezione civile".

L'intervento

Buongiorno direttore,

Credo che da qualche tempo l'isola con tutti i suoi elementi stia mandando segnali ben precisi. Bisogna ridimensionarsi e cambiare rotta. Stromboli è un posto unico al mondo, bello e con un'ecosistema fragilissimo.

Invece di affollare la vetta, ci sarebbe voluto e ci vorrebbe il numero chiuso. Invece di utilizzare i mezzi a motore ci vorrebbero mezzi elettrici o comunque poco inquinanti e soprattutto avere il coraggio di chiudere alcune aree a tutti i mezzi. Invece di utilizzare 3000 ruspe per calare le barche, ci vorrebbe una cooperativa incaricata a svolgere il servizio. Ci vorrebbe un'area marina, dove nessuna barca possa ormeggiare e dove l'ecosistema venga protetto. Ci vorrebbe una raccolta differenziata seria e il compostaggio dell'umido che diventi concime. Bisognerebbe proteggerla questa isola che tutti diciamo di amare.

Ci sta ritornando contro tutto quello che abbiamo buttato sia direttamente che indirettamente (quando abbiamo fatto finta di nulla). Ha ragione da vendere Ricolfi nel suo articolo. Per fare questo però occorre avere un'amministrazione attenta e rigida, un gestore vero della riserva, presente sul territorio con uomini e mezzi e tanta attenzione da parte nostra. il progetto di piantare gli alberi ha valore solo se alcuni dei nostri figli avranno voglia di coltivare la terra. Altro che barconi. Io farei il numero chiuso come alle Galapagos. Guarda come si ristabilisce l'ecosistema.

Cordialmente

Lettera firmata

VIDEO

RASSEGNA STAMPA

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/stromboli-stronzi-ndash-nbsp-non-paghi-aver-causato-distruzione-322484.htm

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Stromboli, torna il "MAROSI FESTIVAL"

Il progetto interamente curato da artisti per realizzare un habitat dove il processo creativo genera l’incontro fra persone, geografie, professionisti del palcoscenico, linguaggi e opere. Danza, musica, cinema, installazioni, performance, laboratori, sono le traiettorie che hanno preso il via ieri e proseguono fino al 4 settembre accogliendo le doti di questa quarta edizione e che ancora una volta portano sull’isola di Iddu ogni sorta di esperimento e sensibilità.

Nato da un’idea di Giulia Ferrato e sviluppato con Anna Basti e un team artistico/tecnico ogni volta mutevole, è una avventura estetica che, a lungo termine, ha l’obiettivo di formare un polo internazionale dedicato alla ricerca artistica e al processo creativo nel Sud Italia. Proprio a partire da un’isola, territorio spesso definito come liminare o marginale alle dinamiche produttive e distributive.

L’edizione 2022 avviene in una fase profondamente delicata per l’isola e i residenti, alla luce del grave incendio accaduto in primavera ma anche in seguito alla recente devastante alluvione: “La notte del 12 agosto una tormenta ha messo ancora una volta a dura prova Stromboli e i suoi abitanti. Dopo l’incendio del 25 maggio che ha annientato gran parte della vegetazione e della flora autoctona (riserva naturale UNESCO), enormi quantità di acqua e fango si sono riversate nelle strade, nelle case e nelle attività commerciali del paese, provocando ingenti danni e causando rischi per la vita dei cittadini.

Marosi ha scelto di continuare il suo festival nella convinzione che in fasi di crisi l’arte e la cultura sanno offrire sollievo emotivo ai luoghi e ricucire i tessuti sociali feriti”, spiega Giulia Ferrato, direttrice artistica di Marosi. “È indispensabile che gli operatori artistico-culturali di un’isola fragile e potente qual è Stromboli non si tirino indietro in questo momento così tortuoso e difficile, perché oggi Stromboli ha bisogno della cura, dell’amore, dell’attenzione e della presenza di quante più persone possibile”.
Giovanni Lami rd © Enrico Minguzzi

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In questa edizione coraggiosa (realizzata con il contributo del Mic-Fondo Unico per lo Spettacolo art.41 Azioni Trasversali – Promozione Danza - Ricambio generazionale “Prime Istanze Triennali” e con il patrocinio oneroso dell’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia e il patrocinio gratuito del comune di Lipari) il MAROSI FESTIVAL verrà sintetizzato ogni giorno al bar Ingrid all’orario di controra - alias dalle 14 alle 16 - in uno speciale format su Fango Radio (www.fangoradio.com) con gli interventi costanti e dinamici di Renato Grieco e Vera Borghini. Una stazione radio provvisoria, quindi, per raccontare il festival e i retroscena, a cominciare dalle esperienze degli artisti coinvolti e dalle reazioni dei cittadini isolani e dei visitatori. Giorno dopo giorno, il festival di arte performativa multidisciplinare si dipanerà attraverso una serie di itinerari, dall’alba a notte piena.

In questa dinamica polifonica, in cui i linguaggi si mescolano e coesistono, saranno protagonisti la coreografa Valeria Apicella in simbiosi con la fotografa Ilaria D’Atri, la performer italo-spagnola Annika Pannitto, il performer slovacco Peter Jasko, la coreografa-cantautrice Clara Furey, le coreografe-performer Maya m. Carroll e Chiara Orefice (con Stefano Costanzo). Quindi i compositori/musicisti/ricercatori sonici Giovanni Lami, Giuseppe Cordaro con Icio Omegha, Pietro Santangelo e Stefania Alos Pedretti. A Maya Deren è dedicata una retrospettiva di film realizzati negli anni ‘40/’50. Infine, le creazioni sospese tra corpo e immagine di Alessandro Soresini, Roy Carroll e Maya M. Carroll, Matteo Brizio con Vittoria Assembri.

Per i laboratori che sapranno coinvolgere tanto gli adulti quanto i bambini, da non trascurare i segmenti pedagogici “Art & Community Kids – Meet the Choreographer” con Annika Pannitto e “Art & Community Adults”, classi di movimento aperte alla popolazione a cura di Giulia Ferrato, Delfina De Lillo, Anna Basti e Valeria Apicella. Il mosaico di MAROSI FESTIVAL si compie con “Around A Process of Making”, una call attraverso la quale sono state selezionate 6 proposte-ospiti in un percorso di ricerca. Tra i coach figurano Peter Jasko, Clara Furey, Maya m. Carroll e Annika Pannitto. Per il frammento “Into the Volcano”, infine, l’ospite invitata è Stefania Alos Pedretti che si esibirà al festival con la performance RITUALS II costruita sull’isola stessa.

Lipari, gli eoliani sparsi nel mondo rientrano anche dall'America, dall'Australia e da Milano...

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Lipari - Il ritorno degli eoliani dall'America e dall'Australia
Pino Cesareo è rientrato da New York e Giuseppe Cortese da Sydney. Nella foto sono in compagnia di Giovanni Cortese, in arte "Totò"....
 
Bruno Ziino è invece rientrato da Milano dove conferma la sua fama di ottimo pasticciere...
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