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Stromboli - Per il villaggio preistorico rinvenuto alle falde della vulcanica isola, l'assessorato regionale dei beni culturali emanerà un decreto di interesse culturale.

La Soprintendenza dei beni culturali di Messina, Ufficio beni archeologici, con i responsabili Annunziata Ollà e Gabriella Tigano ha già avviato l'iter e ha informato i proprietari dei terreni che sarà anche apposto un vincolo archeologico. In località San Vincenzo è stato rinvenuto un villaggio preistocio dell'età del Bronzo antico XVII - XX secolo A.C. da testimonianze di epoche successive tra le quali una necropoli di età tardo romana ed interessanti indicazioni sulla "Faciese mediovale".

Posted on 22 giugno 2009
 

ascavistromboli1.JPGEra il 1980 quando a Stromboli vennero alla luce, nei pressi della chiesa di San Vincenzo, un villaggio preistorico di capanne risalente all’età del Bronzo antico/medio (prima metà del II millennio a.C.) e rilevanti testimonianze di epoche successive, tra le quali una necropoli di età greca.

Questa scoperta andò ad arricchire l’eccezionale patrimonio archeologico delle Isole Eolie, frutto della pluriennale attività di ricerca di Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier che ha permesso di definire una sequenza di riferimento per tutto il sud Italia a partire dal Neolitico.

Villaggi come quello di San Vincenzo, caratterizzati da capanne ovali realizzate in blocchi di pietra lavica, sono conosciuti anche a Lipari, Panarea, Salina e Filicudi. Proprio su quest’ultima isola, sul promontorio di Capo Graziano si trova il sito che ha permesso la definizione della facies culturale omonima, e a cui appartiene l’insediamento di San Vincenzo.

A questa fase risalgono le prime testimoniante di contatti tra il mondo egeo-miceneo e il basso tirreno: in alcuni di questi villaggi sono stati rinvenuti beni di prestigio provenienti dal mediterraneo orientale. L’intervento di scavo eseguito nel 1980 da M. Cavalier a Stromboli riuscì a stabilire la natura e la cronologia del deposito archeologico mettendo in luce parte di un villaggio, e l’autrice sottolineava come il sito “…ricchissimo di frammenti ceramici …dovrà essere oggetto di ricerche sistematiche in un prossimo futuro”.

Le attuali ricerche, dirette dalla prof. Sara T. Levi dell’Università di Modena e Reggio Emilia (docente di “Metodologia della Ricerca Archeologica”), sono parte di un più ampio progetto che ha come obiettivo proprio la prosecuzione e il completamento delle ricerche iniziate trent’anni fa. Il progetto è il frutto della collaborazione del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Modena e Reggio Emilia e il Servizio

Beni Archeologici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina (dott.sse Gabriella Tigano e Maria Clara Martinelli), e si avvale dell’attivo supporto della Circoscrizione Comunale di Stromboli (dott. Carlo Lanza) e dell’Associazione Preistoria Attuale.

Per la ricostruzione delle modalità di vita degli antichi abitanti di Stromboli l’indagine spazia su vari aspetti: l’ambiente naturale, i metodi di sussistenza, l’organizzazione topografica e sociale dell’abitato, la sequenza cronologica, i contati e i commerci con l’arcipelago, la Calabria, la Sicilia e su scala mediterranea.

Il carattere di questa ricerca è quindi fortemente interdisciplinare, nello spirito che da sempre caratterizza gli studi eoliani, come testimoniato ad esempio dallo studio archeometrico delle ceramiche iniziato negli anni ‘60 da John Williams che attualmente collabora con la nostra équipe.

Gli specialisti dell’Università di Modena sono affiancati da esperti del CNR (ICEVO-Roma)e di altre Università italiane (Firenze, Pisa, Urbino, Messina) ed estere (Sorbona di Parigi, Bangor, Sheffield e Liverpool): un egeista, un conservatore restauratore, due disegnatori di reperti archeologici, un paleobotanico, un  topografo, due geoarcheologi, un archeometra, un petrologo, un vulcanologo e un sedimentologo.

La campagna in corso, iniziata il 17 Giugno, vede la partecipazione di oltre trenta studenti dell’ Università di Modena e Reggio Emilia, corso di laurea triennale in “Scienze dei Beni Culturali” e corso di laurea specialistica in “Scienze per la Conservazione e il Recupero del Patrimonio Archeologico”.

Altri studenti provengono dalle Università di Ferrara, di Roma (Sapienza), di Glasgow e di Lipsia. Grazie anche al lavoro di due operai specializzati, con una grande esperienza maturata in scavi archeologici delle Isole Eolie, sono state aperte due nuove aree di indagine, della superficie complessiva di circa 150 mq, la cui esplorazione ha lo scopo di raggiungere i primi obiettivi del progetto: una migliore definizione della planimetria e della cronologia del villaggio preistorico, dati preliminari ad una complessiva comprensione dello sviluppo storico delle popolazioni locali.

 

slevi"Saremo sullo Stromboli per entrare nel cuore di un villaggio preistorico vedere dal vivo lo svolgersi degli scavi archeologici in atto con risultati importanti ed osservare le varie fasi di formazione di un vulcano. Rinvenute capanne circolari e mura in pietrame risalenti alla Preistoria ma anche ceramiche e perle provenienti dall'Egeo".

Lo ha affermato Sara Tiziana Levi ,del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Un grande appuntamento: "La Settimana del Pianeta Terra", solo in Italia, con 152 appuntamenti ed organizzata dalla Federazione Italiana Scienze della Terra .

"Una ricerca multidisciplinare archeologica e vulcanologica iniziata nel 2009 nella zona di San Vincenzo sullo Stromboli – ha proseguito Levi - con un progetto dell'Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con la Soprintendenza di Messina, il Museo di Lipari, il CNR-ISMA, l'Università di Urbino e la Circoscrizione di Stromboli sta portando a dei risultati importanti.

La ricerca ha lo scopo di comprendere il rapporto tra occupazione umana e eventi naturali in un ambiente con caratteristiche peculari e estreme.
Ben 4000 anni fa (Età del bronzo) un grande villaggio era stato costruito in una posizione strategica con controllo di buona parte del Tirreno meridionale.

Il Mediterraneo era un'importante via di comunicazione: nello
scavo sono state infatti rinvenute ceramiche e perle provenienti dall'Egeo". "Il villaggio dura circa 500 anni – ha continuato Alberto Renzulli del Dipartimento di Scienze della Terra , della Vita e dell'Ambiente , dell'Università di Urbino - periodo di calma dell'attività vulcanica,

in seguito fino ai giorni nostri lo scavo ha restituito significative testimonianze di presenza umana intervallata da eventi vulcanici. Durante La Settimana del Pianeta Terra osserveremo sullo Stromboli le varie fasi di formazioni del vulcano e la sua attuale attività ma all'interno dello scavo archeologico ammireremo i resti del villaggio preistorico con capanne circolari e mura di terrazzamento in pietrame e i livelli di tefra che testimoniano attività esplosive del passato.

Stromboli è un vulcano attivo nell'Arcipelago Eoliano con eruzioni persistenti a esplosività moderata, di tipo "Stromboliano": termine vulcanologico che per l'appunto viene esteso ad eventi eruttivi di questo tipo in qualsiasi altro vulcano del Pianeta Terra. Stromboli con il suo Centro Operativo Avanzato della Protezione Civile e l'INGV un sistema di sorveglianza geofisico e geochimico tra i più completi nel panorama dei più di mille vulcani attivi nel mondo".

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